René Guénon, Studi sull'Induismo
VIII - Il quinto Vêda[1]
Fra gli errori specificamente moderni che spesso abbiamo avuto occasione di denunciare, uno di quelli che più direttamente si oppongono a qualsiasi comprensione vera delle dottrine tradizionali è quel che si potrebbe chiamare lo «storicismo», il quale in fondo non è se non una semplice conseguenza della mentalità «evoluzionistica»: esso consiste, in effetti, nel supporre che ogni cosa deve aver avuto gli inizi più rudimentali e grossolani, e poi, partendo di qui, aver subito un’elaborazione progressiva; cosicché questa o quell’altra concezione sarebbe apparsa in un determinato momento, e tanto più tardivamente quanto più è stimata essere d’ordine più elevato, ciò implicando che essa può essere soltanto «il prodotto di una civiltà già avanzata», secondo un’espressione che è diventata tanto abituale da essere talvolta ripetuta in modo pressoché macchinale da coloro stessi che cercano di reagire contro simile mentalità, ma hanno intenzioni soltanto «tradizionalistiche» senza possedere nessuna vera conoscenza tradizionale.