"…la dottrina è infallibile, è a causa del fatto che essa è un’espressione della verità, la quale, in se stessa, è assolutamente indipendente dagli individui che la ricevono e che la comprendono. La garanzia della dottrina risiede in definitiva nel suo carattere «non-umano»". René Guénon, Considerazioni sull’iniziazione, cap. "Sull’infallibilità tradizionale"

martedì 21 luglio 2015

Al-Hallâj, Tâ Sîn: La fiaccola

Al-Hallâj 
Tâ Sîn: La fiaccola

Al-Hallâj - che Allâh sia soddisfatto di Lui - ha detto:

1° - Una fiaccola venuta dalla Luce del mondo nascosto ha brillato. Muhammad s'assentò e quindi rivenne. Egli ha sorpassato la fiaccola e si è innalzato al più alto grado. È una luna che splende tra le lune. La sua cittadella è nella sfera dei segreti. La Verità l'ha chiamato «1’Illetterato» per tutte le aspirazioni che riuniva in sé, «il Consacrato» per l'immensità della grazia che egli deteneva, «il Meccano» per essersi tenuto solidamente nella stazione della Prossimità.

lunedì 20 luglio 2015

'Abd Al-Qâdir al-Jazâ'irî, Il maestro e il discepolo (Mawqîf 195)

'Abd Al-Qâdir al-Jazâ'irî
Il maestro e il discepolo*[1] 

Dio ha detto[2]:
“Mosé dice al suo servitore: Non avrò pace finché non avrò raggiunto la confluenza dei due mari…”[3].
Questo racconto comporta un certo numero di punti riguardanti lo shaykh e il suo discepolo.

sabato 18 luglio 2015

Titus Burckhardt, Introduzione alle dottrine esoteriche dell’Islam, II - Fondamenti dottrinali - L'Unione secondo Muhyi-d-din ibn 'Arabi

Titus Burckhardt
Introduzione alle dottrine esoteriche dell’Islam
 

II - Fondamenti dottrinali
L'Unione secondo Muhyi-d-din ibn 'Arabi 
Nella Saggezza dei Profeti, Muhyi-d-dîn ibn 'Arabî descrive l'Unione suprema come una vicendevole penetrazione della Divinità e dell'uomo: Dio assume, per cosi dire, la natura umana; la natura divina (al-Lâhût) diventa il contenuto della natura umana (an-Nâsût), concepita come il recipiente della prima; d'altra parte l'uomo è cosi assorbito e come incluso nella realtà divina.

venerdì 17 luglio 2015

Dionigi Areopagita, Teologia mistica

Dionigi Areopagita 
Teologia mistica

Capitolo I: Cos’è la tenebra divina
I. Trinità sovraessenziale oltremodo divina ed oltremodo buona, custode della sapienza dei Cristiani relativa a Dio, guidaci verso la cima oltremodo sconosciuta, oltremodo risplendente ed altissima dei mistici oracoli, dove i misteri semplici, assoluti ed immutabili della teologia vengono svelati nella tenebra luminosissima del silenzio che inizia all’arcano: là dove c’è più buio essa fa brillare ciò che è oltremodo risplendente, e nella sede del tutto intoccabile ed invisibile ricolma le intelligenze prive di vista di stupendi splendori.

giovedì 16 luglio 2015

Titus Burckhardt, Introduzione alle dottrine esoteriche dell’Islam, II - Fondamenti dottrinali - L'Uomo Universale

Titus Burckhardt
Introduzione alle dottrine esoteriche dell’Islam 

II - Fondamenti dottrinali
L'Uomo Universale
L'Atto divino, che è uno, ha un solo ed unico oggetto; secondo il «punto di vista» divino, la creazione è una e si riassume in un unico prototipo ove si riflettono tutte le Qualità o «relazioni» (nisab) divine senza confusione né separazione: «In verità, Noi abbiamo computato ogni cosa in un prototipo (imâm) evidente» (Corano, XXXVI, 11).

mercoledì 15 luglio 2015

Alessandro Bausani, Note sulla circolarità dell'essere in Ibn al-'Arabī (1165-1240)

Alessandro Bausani
Note sulla circolarità dell'essere in Ibn al-'Arabī (1165-1240)*

...Sappi che, poiché l'Universo è di forma sferica, l'uomo, trovandosi alla Fine, ha nostalgia del Principio. La nostra uscita dal mondo del Nulla a quello dell'esistenza avviene in virtù Sua (sia esaltato!) e a Lui ritorniamo.

martedì 14 luglio 2015

Titus Burckhardt, Introduzione alle dottrine esoteriche dell’Islam, II - Fondamenti dottrinali - Lo Spirito


Titus Burckhardt
Introduzione alle dottrine esoteriche dell’Islam 

II - Fondamenti dottrinali
Lo Spirito
Lo Spiriro (ar-Rûh) universale, chiamato anche l'Intelletto primo (al-'Aql al-awwal), è descritto ora come creato, ora come increato. Secondo il detto del Profeta: «la prima cosa creata da Dio fu lo Spirito (ar-Rûh)», esso è creato, mentre secondo il passo coranico in cui Dio dice di Adamo «e gli insufflai il Mio Spirito», è increato, poiché è unito direttamente alla Natura divina.

domenica 12 luglio 2015

Titus Burckhardt, Introduzione alle dottrine esoteriche dell’Islam - II - Fondamenti dottrinali - Il rinnovamento della Creazione ad ogni istante

Titus Burckhardt
Introduzione alle dottrine esoteriche dell’Islam 

II - Fondamenti dottrinali
Il rinnovamento della Creazione ad ogni istante
Vi è un aspetto della teoria sufica della Creazione, denominato il «Rinnovamento della Creazione ad ogni istante» o «ad ogni soffio» (Tajdîd al-khalq bilanfas), e che si ricollega direttamente alla realizzazione spirituale.

sabato 11 luglio 2015

André Bachelet, Denys Roman: René Guénon e la Loggia «La Grande Triade»

André Bachelet
Denys Roman: René Guénon e la Loggia «La Grande Triade» - (Nota Introduttiva)

Lo scritto di Denys Roman che presentiamo ai nostri lettori di lingua italiana non avrebbe mai dovuto essere scritto, se nel 1971 non fosse apparso il libro di J. Corneloup, Je ne sais qu’épeler! 1 , il cui capitolo IV, «“La Grande Triade” e l’opera di René Guénon», interamente dedicato a tale soggetto, è stato poi ampiamente utilizzato da Allec Mellor nel suo Dictionnaire de la Franc-Maçonnerie et des Francs-Maçons, autore del quale sono risapute la scarsa capacità di penetrazione e l’acredine sia verso l’opera di René Guénon sia nei confronti di tutto quanto partecipa dello spirito tradizionale in generale.

venerdì 10 luglio 2015

Titus Burckhardt, Introduzione alle dottrine esoteriche dell’Islam, II - Fondamenti dottrinali - Gli Archetipi

Titus Burckhardt
Introduzione alle dottrine esoteriche dell’Islam 

II - Fondamenti dottrinali 
Gli Archetipi
Le «Possibilità principiali» o «essenze immutabili» (al-a'yân ath-thâbitah), pur essendo contenute nella non-distinzione dell'Essenza divina, sono anche, in quanto si riflettono nell'Intelletto universale, le «idee» o archetipi che Platone, nella parabola della caverna, paragona agli oggetti reali di cui i prigiomeri scorgono soltanto l'ombra proiettata sulle pareti dello speco.

mercoledì 8 luglio 2015

Titus Burckhardt, Introduzione alle dottrine esoteriche dell’Islam, II - Fondamenti dottrinali - La Creazione

Titus Burckhardt
Introduzione alle dottrine esoteriche dell’Islam 

II - Fondamenti dottrinali 
La Creazione
«Eccoti la prova della Sua onnipotenza,
che sia lodato: Egli si cela a te per mezzo di quanto
non ha esistenza al di fuori di Lui» .
(lbn Atâ’illâh al-Iskandarî. Hikam).

martedì 7 luglio 2015

'Abd Al-Qâdir al-Jazâ'irî, Il maestro e il discepolo (Mawqîf 151)

'Abd Al-Qâdir al-Jazâ'irî
Il maestro e il discepolo

Dio ha detto, riferendo le parole di Mosè indirizzate ad al-Khidr:[2]
“Posso seguirti affinché tu mi insegni quello che hai appreso riguardo la retta via?
 [3].

Sappi che l’aspirante non può profittare delle scienze e degli stati spirituali del maestro se non gli obbedisce perfettamente e se non si tiene a quel che egli ordina e interdice, convinto della sua eccellenza e perfezione.

lunedì 6 luglio 2015

Titus Burckhardt, Introduzione alle dottrine esoteriche dell’Islam, II - Fondamenti dottrinali - Gli aspetti dell'Unità

Titus Burckhardt
Introduzione alle dottrine esoteriche dell’Islam 

II - Fondamenti dottrinali 
Gli aspetti dell'Unità
La dottrina islamica è interamente contenuta nel Tawhîd, l'«affermazione dell'Unità divina». Per la maggior parte dei credenti questa affermazione è l'asse evidente e semplice della religione; per il contemplativo è la porta che si apre sulla realtà essenziale.

sabato 4 luglio 2015

Titus Burckhardt, Introduzione alle dottrine esoteriche dell’Islam, I - La natura del Sufismo L'Esegesi sufica del Corano

Titus Burckhardt
Introduzione alle dottrine esoteriche dell’Islam 

I - La natura del Sufismo
L'Esegesi sufica del Corano
Giacché il sufismo rappresenta l'aspetto interiore dell'lslam, la sua dottrina è io sostanza un commento esoterico del Corano. Il Profeta stesso ha fornito la chiave dell'intera esegesi coranica nei suoi insegnamenti trasmessi oralmente e verificati dalla concordanza della successione degli intermediari[1].

giovedì 2 luglio 2015

René Guénon, Introduzione generale allo studio delle dottrine indù - Conclusione

René Guénon
Introduzione generale allo studio delle dottrine indù

Conclusione

Se alcuni occidentali potessero, attraverso la lettura di quanto siamo andati esponendo, prendere coscienza di ciò che fa loro difetto intellettualmente, se potessero, non diremo capirlo ma solo intravederlo e presentirlo, questo lavoro non sarebbe stato fatto invano.

martedì 30 giugno 2015

René Guénon, Introduzione generale allo studio delle dottrine indù - IV. Le interpretazioni occidentali - 6. Osservazioni finali

René Guénon
Introduzione generale allo studio delle dottrine indù

IV. Le interpretazioni occidentali
6. Osservazioni finali

Trattando delle interpretazioni occidentali ci siamo volontariamente tenuti, per quanto possibile, sulle generali, per non sollevare questioni personali, spesso fastidiose e del resto inutili quando si tratta unicamente, come in questo caso, di un punto di vista dottrinale.

lunedì 29 giugno 2015

Ahmad Al-Alawi, Invocazione (Du'â)

Ahmad Al-Alawi
Invocazione (Du'â)

Mio Dio, come conoscerti
Tu che sei l'Interiore, 

Colui che non si lascia conoscere per le forme? 


domenica 28 giugno 2015

René Guénon, Introduzione generale allo studio delle dottrine indù - IV. Le interpretazioni occidentali - 5. Il «Vêdânta» occidentalizzato

René Guénon
Introduzione generale allo studio delle dottrine indù

IV. Le interpretazioni occidentali
5. Il «Vêdânta» occidentalizzato

Dobbiamo ancora menzionare, in un ordine di idee più o meno connesso con quello del «teosofismo», alcuni «movimenti» che, quantunque nati nell’India, hanno nondimeno un’ispirazione occidentale, e dove intervengono in modo prioritario quelle influenze politiche a cui accennavamo nel capitolo precedente.

sabato 27 giugno 2015

Shankarâchârya, Breve esposizione della sentenza Laghuvakyavrtti

Shankarâchârya
Breve esposizione della sentenza Laghuvakyavrtti

1. Il corpo fisico è composto di materia, il corpo sottile è costituito dal contenuto della mente. Le facoltà mentali, le forze vitali e gli organi di percezione e di azione, formano il corpo sottile.

venerdì 26 giugno 2015

René Guénon, Introduzione generale allo studio delle dottrine indù- IV. Le interpretazioni occidentali - 4. Il teosofismo

René Guénon
Introduzione generale allo studio delle dottrine indù

IV. Le interpretazioni occidentali
4. Il teosofismo

Se, pur deplorando la cecità degli orientalisti ufficiali, si deve almeno rispettarne la buona fede, le cose cambiano quando si considerano gli autori e i propagatori di certe teorie di cui dobbiamo ora occuparci, e che possono solo gettare il discredito sugli studi orientali e allontanarne le intelligenze serie, seppure male informate, presentando loro, come espressione autentica delle dottrine dell’India, una serqua di farneticazioni e assurdità sicuramente indegne di attenzione.

giovedì 25 giugno 2015

'Abd Al-Qâdir al-Jazâ'irî, Il rinnovamento delle forme nella creazione nuova (Mawqîf 39)

'Abd Al-Qâdir al-Jazâ'irî
Il rinnovamento delle forme nella creazione nuova 

Dio ha detto:
“Tuttavia, essi dubitano a proposito della creazione nuova”[1].
È menzionato nella Raccolta della tradizione autentica che l’Inviato (saws) ha visto Jibrîl (Gabriele) due volte secondo la sua forma.

mercoledì 24 giugno 2015

René Guénon, Introduzione generale allo studio delle dottrine indù - IV. Le interpretazioni occidentali - 3. La scienza delle religioni

René Guénon 
Introduzione generale allo studio delle dottrine indù

IV. Le interpretazioni occidentali
3. La scienza delle religioni

Un notevole esempio dell’influenza tedesca è offerto da quella che viene chiamata «scienza delle religioni», su cui vale la pena dire qualche parola, poiché la sua origine è precisamente dovuta agli studi di indologia; ciò mostra subito che la parola «religione» non è qui intesa nel significato esatto che noi le abbiamo riconosciuto.

martedì 23 giugno 2015

Ibn 'Arabi, Del rinnovamento della creazione in ogni istante - (Al-Futûhâtu-l-Makkiyyah cap. 334)

Ibn 'Arabi
Del rinnovamento della creazione in ogni istante
(Al-Futûhâtu-l-Makkiyyah cap. 334)
 
Sappi che l'idea di un «rinnovamento dell’annientato» [tajdîd al-ma’dûm] non è applicabile che all’«annientamento relativo» (ma’dûm idâfî) per esempio, l’«annientamento» di Zayd nella casa presso la quale ritorna dopo essere stato assente significa semplicemente che non era presente (ma’dûm) perché si trovava (wujûd) al mercato.

lunedì 22 giugno 2015

René Guénon, Introduzione generale allo studio delle dottrine indù - IV. Le interpretazioni occidentali - 2. L’influsso tedesco

René Guénon
Introduzione generale allo studio delle dottrine indù

IV. Le interpretazioni occidentali
2. L’influsso tedesco 

È singolare come i primi indianisti, che erano soprattutto inglesi, senza dare prova di una comprensione molto profonda, abbiano spesso detto cose più giuste dei loro successori; indubbiamente hanno anch’essi commesso degli errori, ma che per lo meno non portavano un carattere sistematico e non nascevano da preconcetti, seppure inconsapevoli.

domenica 21 giugno 2015

Pietro Mancuso, Ramana Maharshi. Un saggio dell’età dell’oro - III - Tiruvannamalai

Pietro Mancuso 
Ramana Maharshi. Un saggio dell’età dell’oro

Tiruvannamalai
Paul Brunton in «India segreta» narra del suo incontro con il Maharshi e scrive :
«Con tre rupie in tasca e senza conoscere niente del mondo, cominciò il viaggio verso l’interno del sud. I sorprendenti incidenti che avvennero durante il viaggio provano decisamente che era guidato e protetto da qualche misterioso potere.

sabato 20 giugno 2015

René Guénon, Introduzione generale allo studio delle dottrine indù - IV. Le interpretazioni occidentali - 1. L’orientalismo ufficiale

René Guénon
Introduzione generale allo studio delle dottrine indù

IV. Le interpretazioni occidentali
1. L’orientalismo ufficiale

Sull’orientalismo ufficiale diremo qui ben poco, dato che abbiamo già più volte segnalato l’insufficienza dei suoi metodi e l’erroneità delle sue conclusioni: se dunque lo abbiamo quasi costantemente tenuto presente, mentre non ci preoccupavamo molto delle altre interpretazioni occidentali, la ragione è che esso si presenta almeno con una parvenza di serietà che le ultime non hanno, obbligandoci così a un distinguo che torna a suo vantaggio.

venerdì 19 giugno 2015

Havismat (Guido De Giorgio), Commento al V Canto della Divina Commedia

Havismat (Guido De Giorgio) 
Commento al V Canto della Divina Commedia

Minos, a guardia del secondo cerchio, legislatore e giudice, rappresentante di un ciclo tradizionale a Creta dove si celebravano i misteri di Cibele è qui il distributore delle gerarchie infernali, e il cingersi la coda per significare l’ordine di […?] può intendersi come l’immagine di una involuzione del sapere che determina l’assegnamento a tale o tal’altro cerchio.

giovedì 18 giugno 2015

René Guénon, Introduzione generale allo studio delle dottrine indù - III. Le dottrine indù - 16. L’insegnamento tradizionale

René Guénon
Introduzione generale allo studio delle dottrine indù

III. Le dottrine indù
16. L’insegnamento tradizionale

Abbiamo detto che la casta superiore, quella dei Brâhmana ha come funzione essenziale di conservare e trasmettere la dottrina tradizionale; è la sua vera ragione d’essere, perché sulla dottrina riposa l’intero ordinamento sociale, che non può trovare altrove i principi, senza i quali non vi è niente di stabile né di duraturo.

mercoledì 17 giugno 2015

'Abd Al-Qâdir al-Jazâ'irî, Il compagnonaggio di Dio (Mawqîf 22)

'Abd Al-Qâdir al-Jazâ'irî
Il compagnonaggio di Dio 

È fatta menzione nella Raccolta della tradizione autentica che Dio ha detto:
“Io sono il compagno di colui che M’invoca, ecc…”

martedì 16 giugno 2015

René Guénon, Introduzione generale allo studio delle dottrine indù - III. Le dottrine indù - 15. Considerazioni complementari sull’insieme della dottrina

René Guénon
Introduzione generale allo studio delle dottrine indù

III. Le dottrine indù
15. Considerazioni complementari sull’insieme della dottrina

In questa trattazione, che abbiamo voluto il più sintetica possibile, ci siamo costantemente prefissi di mostrare, unitamente ai caratteri distintivi dei sei darshana, come ognuno di essi si ricolleghi alla metafisica, che è il centro comune a partire dal quale si sviluppano, in direzioni diverse, tutti i rami della dottrina; così facendo, del resto, ci si offriva l’occasione di precisare un certo numero di punti importanti quanto alla concezione d’assieme della dottrina.

lunedì 15 giugno 2015

Sallustio, Sugli Dei e il Mondo

Sallustio* 
Sugli Dei e il Mondo[1]

Capitolo I
1. Quelli che intendono istruirsi sugli dèi devono essere stati ben allevati da fanciulli, e non essere cresciuti in mezzo a stolte opinioni; e in più essere buoni e assennati per natura, per avere qualcosa di affine ai discorsi. Inoltre devono conoscere le nozioni comuni.

domenica 14 giugno 2015

René Guénon, Introduzione generale allo studio delle dottrine indù - III. Le dottrine indù - 14. Il «Vêdânta»

René Guénon
Introduzione generale allo studio delle dottrine indù

III. Le dottrine indù
14. Il «Vêdânta»

Con il Vêdânta ci troviamo, come abbiamo detto, nella sfera della metafisica pura; è dunque superfluo ripetere che non si tratta né di una filosofia né di una religione, quantunque gli orientalisti vogliano necessariamente vedervi l’una o l’altra, o anche, come Schopenhauer, l’una e l’altra a un tempo.

sabato 13 giugno 2015

Ibn 'Arabî, Consigli all’aspirante

Ibn 'Arabî
Consigli all’aspirante

Sappi, o murîd[1], dove sta la salute della tua anima. La cosa che ti è necessaria prima di ogni altra è la ricerca di un maestro (ustâdh)[2] che ti faccia vedere i difetti della tua anima e ti sottragga all’obbedienza verso essa, dovessi andare a cercarlo alle estremità del mondo.

venerdì 12 giugno 2015

René Guénon, Introduzione generale allo studio delle dottrine indù - III. Le dottrine indù - 13. La «Mîmânsâ»

René Guénon
Introduzione generale allo studio delle dottrine indù

III. Le dottrine indù
13. La «Mîmânsâ»

La parola mîmânsâ significa letteralmente «riflessione profonda»; essa si applica in linea generale allo studio riflessivo del Vêda che ha lo scopo di determinare il senso esatto della shruti e di trarne le conseguenze implicite sia nell’ordine pratico che in quello intellettuale.

giovedì 11 giugno 2015

Dhammapada

Dhammapada

Indice 
Il dito che indica la luna 
I. Versi gemelli - II. La consapevolezza - III. La mente - IV. Fiori - V. L’inconsapevole - VI. Il saggio - VII. L’illuminato - VIII. Migliaia - IX. Il male - X. La violenza - XI. La vecchiaia - XII. Te stesso - XIII. Il mondo - XIV. Il risvegliato - XV. La gioia - XVI. Il piacere - XVII. L’ira - XVIII. L’impurità - XIX. Il seguace del dharma - XX. Il cammino - XXI. Versi vari - XXII. La caduta - XXIII. L’elefante - XXIV. La bramosia - XXV. Il bhikshu - XXVI. Il bramino

mercoledì 10 giugno 2015

René Guénon, Introduzione generale allo studio delle dottrine indù - III. Le dottrine indù - 12. Lo «Yoga»

René Guénon
Introduzione generale allo studio delle dottrine indù

III. Le dottrine indù
12. Lo «Yoga»

La parola yoga ha propriamente il significato di «unione»; incidentalmente diremo, benché la cosa abbia in definitiva poca importanza, che non sappiamo perché un buon numero di autori europei usi questo termine al femminile, quando è maschile in sanscrito.

martedì 9 giugno 2015

Jean Tourniac, La Tradizione primordiale

Jean Tourniac
La Tradizione primordiale

Cap. II di: Melkitsedeq ou la Tradition Primordiale
Terminologia: Guénon attribuisce tutta la dottrina tradizionale e la legittimità delle organizzazioni che veicolano un’«influenza spirituale», di natura esoterica, alla fase iniziale della "Tradizione primordiale."

lunedì 8 giugno 2015

René Guénon, Introduzione generale allo studio delle dottrine indù - III. Le dottrine indù - 11. Il «Sânkhya»

René Guénon
Introduzione generale allo studio delle dottrine indù

III. Le dottrine indù
11. Il «Sânkhya» 

Il Sânkhya si riferisce ancora all’ambito della natura, ossia della manifestazione universale, ma questa volta considerato, come abbiamo già detto, in modo sintetico, partendo dai principi che determinano la sua produzione e dai quali trae tutta la sua realtà.

domenica 7 giugno 2015

'Abd Al-Qâdir al-Jazâ'irî, I segreti signoriali presso il maestro e il discepolo (Mawqîf 158)

'Abd Al-Qâdir al-Jazâ'irî
I segreti signoriali presso il maestro e il discepolo*

Dio ha detto[1]:
“Non affidate agli insensati i beni che Dio vi ha donato per permettervi di sussistere…[2].
Questi versetti sono un mezzo a un tempo di educazione, di conoscenza e di direzione per coloro che sono ben guidati. Sappi che l’insensato, per la gente comune, è colui che dilapida i beni e li dispensa in modo sconsiderato; non sapendo bene come amministrarli, egli non li distribuisce come conviene.

sabato 6 giugno 2015

René Guénon, Introduzione generale allo studio delle dottrine indù - III. Le dottrine indù - 10. Il «Vaishêshika»

René Guénon
Introduzione generale allo studio delle dottrine indù

III. Le dottrine indù
10. Il «Vaishêshika»

La denominazione del Vaishêshika è tratta dalla parola vishêsha, che significa «carattere distintivo» e di conseguenza «cosa individuale»; questo darshana è perciò costituito dalla conoscenza delle cose individuali in quanto tali, esaminate in modo distintivo nella loro esistenza contingente.

venerdì 5 giugno 2015

Guido De Giorgio, La Tradizione Primordiale


Guido De Giorgio
La Tradizione Primordiale
 

La verità di Dio non può essere che una come il tutto è uno, come il principio del ritmo è il silenzio, della voce l'ineffabile, delle forme l'informale, ma le vie per giungere a Dio sono varie perché tutto è in Lui ed ogni punto della circonferenza è equidistante dal centro, cioè purché sia nell'asse centripeto che chiameremo asse tradizionale.

giovedì 4 giugno 2015

René Guénon, Introduzione generale allo studio delle dottrine indù - III. Le dottrine indù - 9. Il «Nyâya»

René Guénon
Introduzione generale allo studio delle dottrine indù

III. Le dottrine indù
9. Il «Nyâya»

La parola nyâya ha come significato proprio quello di «logica» e anche di «metodo»; dire, come fanno certuni, che ha cominciato col designare una scuola e in seguito è diventata sinonimo di logica, significa sovvertire ogni ordine naturale, poiché, seppure si ammette che una scuola debba caratterizzarsi con un nome che abbia un significato preliminare, è esattamente il contrario che sarebbe potuto avvenire, ammesso che un darshana possa essere monopolio di una qualsiasi scuola.

mercoledì 3 giugno 2015

Carmela Crescenti, Islâm interiore e dottrina in Ibn ‘Arabî

Carmela Crescenti
Islâm interiore e dottrina in Ibn ‘Arabî

Volendo parlare di islâm e di Ibn Arabî, non si può far altro che introdurre all’ambiente e alla dottrina sufi in cui Ibn Arabi si inserisce a pieno titolo.

martedì 2 giugno 2015

René Guénon, Introduzione generale allo studio delle dottrine indù - III. Le dottrine indù - 8. I punti di vista della dottrina

René Guénon
Introduzione generale allo studio delle dottrine indù

III. Le dottrine indù
8. I punti di vista della dottrina

Le osservazioni precedenti permettono di capire come nell’unità essenziale di una stessa dottrina tradizionale coesista una molteplicità di punti di vista che non modifica in nulla tale unità.

domenica 31 maggio 2015

René Guénon, Introduzione generale allo studio delle dottrine indù - III. Le dottrine indù - 7. Shivaismo e vishnuismo

René Guénon
Introduzione generale allo studio delle dottrine indù

III. Le dottrine indù
7. Shivaismo e vishnuismo

Il Principio supremo, totale e universale, che le dottrine religiose dell’Occidente chiamano «Dio», deve essere concepito come impersonale o come personale?

venerdì 29 maggio 2015

René Guénon, Introduzione generale allo studio delle dottrine indù - III. Le dottrine indù - 6. Principio dell’istituzione delle caste

René Guénon
Introduzione generale allo studio delle dottrine indù

III. Le dottrine indù
6. Principio dell’istituzione delle caste

A sostegno di quanto abbiamo esposto nel capitolo precedente, aggiungeremo qualche precisazione in merito all’istituzione delle caste, di importanza primordiale nella legge di Manu e così profondamente incompresa dalla quasi totalità degli europei.

giovedì 28 maggio 2015

Demetrio Giordani, Al-Inshirâh - La Sûra dell’Apertura

Demetrio Giordani 
Al-Inshirâh - La Sûra dell’Apertura

In una delle sue opere più importanti, il compianto Shaykh Mawlânâ Abû ‘I-Hasan Zayd Fârûqî ha scritto: «Il petto è il luogo della conoscenza e della comprensione dei misteri e il luogo della chiarificazione e della luce della fede»[1].

mercoledì 27 maggio 2015

René Guénon, Introduzione generale allo studio delle dottrine indù - III. Le dottrine indù - 5. La legge di «Manu»

René Guénon 
Introduzione generale allo studio delle dottrine indù

III. Le dottrine indù
5. La legge di «Manu»

Fra le nozioni che, non avendo equivalente, mettono in grande difficoltà gli occidentali, possiamo citare quella che in sanscrito è espressa dalla parola dharma; certamente non mancano traduzioni proposte dagli orientalisti, ma la maggior parte è grossolanamente approssimativa o addirittura completamente erronea, sempre per la confusione dei punti di vista che abbiamo segnalato.

martedì 26 maggio 2015

Mumonkan 無門關, La Porta senza Porta


Mumonkan 無門關 (Wu-men-kuan)* 
La Porta senza Porta

* Wu-men Hui-hai (Mumon Ekai, 1183-1260, Maestro Ch'an Cinese). 
     
Prefazione di Mumon 
Il Buddismo fa della mente la sua base e della Non-Porta la sua Porta. Ora, come attraversare questa Non-Porta? Si dice che le cose che entrano attraverso la porta non potranno mai essere i vostri propri tesori. Tutto ciò che è ottenuto da circostanze esterne alla fine dovrà perire. 

lunedì 25 maggio 2015

René Guénon, Introduzione generale allo studio delle dottrine indù - III. Le dottrine indù - 4. Sul buddhismo

René Guénon
Introduzione generale allo studio delle dottrine indù

III. Le dottrine indù 
4. Sul buddhismo[1]

Abbiamo appena detto che il buddhismo sembra più vicino alle concezioni occidentali, o piuttosto meno lontano, di quanto non lo siano le altre dottrine orientali, e quindi più facile da studiare per gli occidentali; ed è senz’altro il motivo per cui gli orientalisti gli testimoniano un’accentuata predilezione.