Maitreyī
La dottrina advaita dell’avatāraṇa - I
Avatāraṇa è
termine sanscrito che deriva dalla composizione del prefisso verbale ava, che significa giù, e della radice tṛ, che vuol dire attraversare, passare e
apparire. Il significato è quello di una discesa o apparizione improvvisa e
immediata. L’avatāraṇa, dunque, indica la comparsa di qualcosa a
qualcuno. Nella Bhakti e nelle
altre vie della conoscenza non suprema, la discesa è prevalentemente connessa
con il dio Viṣṇu, in quanto mantenitore dell’ordine cosmico. Nell’Advaita Vedānta,
invece, l’avatāra è
interpretato da un punto di vista eminentemente metafisico e perciò non è
identificato con una particolare funzione divina.
La Bhagavad Gītā, uno dei testi
fondamentali vedāntici (prasthāna traya),
è la fonte principale per la dottrina dell’avatāraṇa.
In questo breve studio si esaminerà l’interpretazione śaṃkariana in quanto la
più autorevole. L’autrice si basa, inoltre, sugli insegnamenti di Pūjya Svāmī Satchidānandendra Sarasvatī Mahārāja e di Svāmī Prakāśānandendra Sarasvatī Mahārāja.