"…la dottrina è infallibile, è a causa del fatto che essa è un’espressione della verità, la quale, in se stessa, è assolutamente indipendente dagli individui che la ricevono e che la comprendono. La garanzia della dottrina risiede in definitiva nel suo carattere «non-umano»". René Guénon, Considerazioni sull’iniziazione, cap. "Sull’infallibilità tradizionale"

martedì 23 maggio 2017

Shankarâchârya, Cinque versi sugli asceti erranti - Yatipancakam

Shankarâchârya
Cinque versi sugli asceti erranti
Yatipancakam


1. Appagati dall’incessante pratica del Vedanta, soddisfatti del cibo che è loro offerto, vivendo liberi da ogni causa di sofferenza, coloro che indossano solo un panno intorno ai fianchi certamente dimorano nella Beatitudine.
2. Coloro che uniscono le mani sotto un albero e aspettano che un frutto cada spontaneamente, coloro che disprezzano la ricchezza, stimandola meno di una veste rattoppata, coloro che indossano solo un panno intorno ai fianchi certamente dimorano nella Beatitudine.
3. Distrutta l’identificazione con il corpo, contemplando incessantemente solo il Sé, senza pensare a tutto ciò che è all’esterno, all’interno o nel mezzo, coloro che indossano solo un panno intorno ai fianchi certamente dimorano nella Beatitudine.
4. Perfettamente appagati di contemplare la natura beata del Sé, arrestata ogni attività dei sensi, eliminati tutti i vortici della mente, immersi giorno e notte nel Brahman, coloro che indossano solo un panno intorno ai fianchi certamente dimorano nella Beatitudine.
5. Cantando incessantemente il sacro Om, e in tal modo purificando i tre mondi, contemplando il Signore nel proprio cuore, nutrendosi solo del cibo che è loro offerto, liberi di andare in qualunque direzione, coloro che indossano solo un panno intorno ai fianchi certamente dimorano nella Beatitudine.