‘Abd Al-Karim Jilî
Al-A’raf, La terra degli Svegliati
Estratto dal «Kitâb al-insân al-kâmil»
Sappi - e Allâh
ti aiuti in questa bisogna - che l’Immaginazione è il principio e la sorgente
dell’esistenza; essa è l’essenza che racchiude la manifestazione dell'Adorato (zohûr
al-Ma’bûd). Medita sulla tua fede personale in
rapporto all'Essere divino. Non vedi che tale fede prende come supporto certi
attributi e certi nomi che Esso comporta
per lei?
Qual'è il luogo, qual'è l'organo di questa
convinzione intima per mezzo della quale Allâh l'Altissimo si rivela a te? Tale luogo,
tale organo è precisamente l'Immaginazione, ed è pronrio in ragione di ciò che noi
affermiamo: l'Immaginazione è l'essenza nella quale riposa la manifestazione
dell'Adorato. Quando tu abbia preso coscienza di questo, ti apparirà evidente che
l'Immaginazione è principio e
sorgente dell’intero universo, perchè l'Essere divino è esso stesso principio e
sorgente di ogni cosa, e la più perfetta delle sue manifestazioni non può realizzarsi che in un ricettacolo che
sia esso stesso origine e principio. È quindi certo che l'Immaginazione è
principio e sorgente di tutti gli
universi senza eccezione.
Ed ora, non sai che il
Profeta ha detto che ciò che forma l'oggetto della percezione dei sensi è sogno, e che questo sogno è un’immaginazione? “Gli uomini
sono imrnersi nel torpore” ha detto, “solo quando muoiono
si risvegliano”.
Il che vuol significare: in
quel momento si rivelano loro, nel loro senso vero, le realtà a cui hanno vissuto a
fianco a fianco in questo mondo, e capiscono che allora stavano dormendo. Non che alla morte si produca
il Risveglio integrale. Perché l'incoscienza
nei confronti di Allâh grava tanto sugli abitanti del mondo intermediario
(al-barzakh)
quanto sugli uomini dell'Ultimo Giorno, tanto sugli abitanti dell'Inferno,
quanto sugli abitanti del Paradiso, fino a che ad essi
non si mostri l'Essere divino nella «regione delle dune», verso la quale capita
agli abitanti del Paradiso di uscire ed allora di contemplare Allâh.
Quest'incoscienza è sonno. Il
principio e la fonte di tutti gli universi è
l'Immaginazione, tale è la ragione per cui l’Immaginazione lega tutti gli individui che si trovano in questi
universi. Ogni comunità tra le comunità è legata all'immagine immaginata qualunque
sia l'universo tra gli universi nella
quale essa si trovi. Gli abitanti di questo mondo, per esempio,
sono legati dall'immaginazione della vita quotidiana, o da quella della vita futura (volendosi assicurare l'una e l'altra). Ora, l'una e l'altra comportano l'incoscienza della compresenza reciproca con Allâh.
Per questa ragione si tratta di gente che dorme, mentre, al contrario,
chi è compresente alla presenza divina è
un Vegliante, un Risvegliato (un
égrégoros); il suo grado di risveglio è
funzione della sua conpresenza reciproca con Allâh.
A loro volta gli abitanti
del mondo intermediario (al-barzakh) sono anch’essi degli addormentati, anche se il loro
sonno è più leggero di quello di
certa gente del nostro mondo.
Infatti essi sono completamente
occupati da un tormento o da un godimento i quali sono allo stesso termpo
qualcosa che è essi stessi, procede da loro stessi, e qualcosa nel quale essi
sono immersi. Ora, anche questo è sonno, poiché comunque sono distratti ed incoscienti di Allâh. Così gli uomini dell'Ultimo Giorno, benché siano alla presenza di Allâh per
la «resa dei conti», ciò nondimeno sono con il loro «rendimento dei conti» e non sono
compresenti con Allâh.
Si tratta di sonno appunto perché è incoscienza. E ciò nonostante
il loro sonno è più leggero di quello degli abitanti del
mondo intermediario.
Ciò succede per gli abitanti
del Paradiso e più ancora per gli abitanti dell'Inferno. I primi sono con la dolcezza
che stanno provnndo; i secondi con il tormento.
Ed anche ciò è essere
incoscienti di Allâh; di sonno si tratta, e non di stato di veglia. Ed ancora, tuttavia, il sonno degli abitanti del Parndiso è
più leggero di quello degli uomini dell'Ultimo Giorno.
Così, per tutti, questo
sonno è dunque come una legge di
natura, nel senso che ognuno degli abitanti di tutti gli universi, pur essendo
in un certo modo compresente con
l'Essere divino in quanto tale, poiché questi e compresente con
l'essere nella sua totalità - egli è colui che dice di se stesso: “Egli è con voi, dovunque voi siate”[1]
- tuttavia tutti non sono compresenti con
lui se non in sogno, e non allo stato di veglia cosciente.
È questa la ragione per cui
non vi è risveglio
e stato di veglia se non per gli abitanti di al-a‘râf e per chi è nella «regione delle dune». Costoro sono in compresenza reciproca con Allâh, ed il loro grado di
risveglio è in proporzione alla teofania che è loro manifestata. A colui che, a causa di una predisposizione
divina, ottiene da Allâh, già in questo mondo, la conoscenza di ciò che si
produce più tardi nella «regione delle dune» per gli abitanti del Paradiso, a
costui Allâh si è mostrato ed egli Lo conosce. Si tratta quindi di uno Sveliato
(yaqzân)- un égrégoros -. Ed è a causa di ciò che il Principio di tutti gli
Spirituali che hanno raggiunto questa dimora, ha proclamato che, gli uomini
sono preda del torpore. Questo ha potuto dire perchè era lui stesso uno
Svegliato e lo sapeva. Perciò, quando hai capito
che gli abitanti di ognuno degli universi sono sotto l'impero della legge del sonno, afferma che tutti questi
universi sono altrettante immagini immaginate, perché il mondo dell' immaginazione è il sonno.
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