"…la dottrina è infallibile, è a causa del fatto che essa è un’espressione della verità, la quale, in se stessa, è assolutamente indipendente dagli individui che la ricevono e che la comprendono. La garanzia della dottrina risiede in definitiva nel suo carattere «non-umano»". René Guénon, Considerazioni sull’iniziazione, cap. "Sull’infallibilità tradizionale"

martedì 19 febbraio 2019

Gian Giuseppe Filippi, Recensione di: Svāmī Karpātrī, Symboles du monothéisme hindou: Le Liṅga et la Déesse.


Gian Giuseppe Filippi
Svāmī Karpātrī, Symboles du monothéisme hindou: Le Liṅga et la Déesse
Prefazione dello Jagadguru Śaṃkarācārya Svāmī Śrī Svarūpānanda Sarasvatī, trad. e cur. di Jean-Louis Gabin e Gianni Pellegrini, Paris, éd. du Cerf, 2013.

Questo paziente lavoro di critica e di traduzione nasce da una necessità di fare chiarezza. Il promotore di una tale impresa, il Dr. Gabin, ha avuto il merito e il coraggio di denunciare in un precedente libro (L’Hindouisme Traditionnel et l’interprétation d’Alain Daniélou, Paris, éd du Cerf, 2010) le spudorate falsificazioni di Daniélou nelle sue traduzioni degli scritti di Svāmī Karpātrī.

domenica 17 febbraio 2019

René Guénon, L’uomo e il suo divenire secondo il Vêdânta - 16. Rappresentazione simbolica di Âtmâ e delle sue condizioni mediante il monosillabo sacro Om

René Guénon
L’uomo e il suo divenire secondo il Vêdânta

16. Rappresentazione simbolica di Âtmâ e delle sue condizioni mediante il monosillabo sacro Om

Il seguito della Mândûkya Upanishad riguarda la corrispondenza del monosillabo sacro Om e dei suoi elementi (mâtrâ) con Âtmâ e le sue condizioni (pâda); da una parte esso indica le ragioni simboliche di questa corrispondenza, e dall’altra gli effetti della meditazione incentrata sul simbolo e su ciò che esso rappresenta, vale a dire sull’Om e sull’Âtmâ, in cui il primo funge da «supporto» per ottenere la conoscenza del secondo. Daremo ora la traduzione di quest’ultima parte del testo; ma non ci sarà possibile corredarla di un commento esauriente, poiché ciò ci allontanerebbe troppo dal tema del presente studio.

sabato 9 febbraio 2019

Detti e fatti dei Padri del deserto II/VI - Dell'Hesychia

Detti e fatti dei Padri del deserto

Dell'Hesychia

I sacerdoti della regione visitarono le celle dei monaci dei dintorni. Li abitava Pastor. L'abate Anub si presentò e gli disse: «Invitiamo questi sacerdoti ad accettare qui oggi i doni di Dio, preparando una agape». Pastor che era ritto in piedi stette lungo tempo così, senza rispondere. L'abate Anub si ritirò contristato. Quelli che erano seduti accanto a lui gli domandarono perché non avesse risposto. «Questo non mi riguarda», rispose loro, «perché sono già morto; un morto tace. Non consideratemi quindi come fossi tra voi».