"…la dottrina è infallibile, è a causa del fatto che essa è un’espressione della verità, la quale, in se stessa, è assolutamente indipendente dagli individui che la ricevono e che la comprendono. La garanzia della dottrina risiede in definitiva nel suo carattere «non-umano»". René Guénon, Considerazioni sull’iniziazione, cap. "Sull’infallibilità tradizionale"

martedì 24 ottobre 2017

Ibn 'Arabi, Le quattro mogli e quattro elementi

Ibn 'Arabi 
Le quattro mogli e i quattro elementi[1].

Così la nostra legge è apparsa come la legge rivelata più perfetta perché segue il corso delle realtà universali[2].
Per questo il detentore della Legge islamica ricevette le Parole sintetiche, fissando a quattro mogli (corrispondenti ai quattro elementi) e vietando di prenderne oltre in matrimonio, ma senza tener conto delle schiave concubine (mulk al-yamîn), che ne legalizzò malgrado tutto il possesso per farne il quinto elemento (quintessenza)[3] del quale alcuni studiosi ne sostengono l’esistenza.
Gli stessi elementi (che procedono) dal mondo della natura, sono in numero di quattro[4] ed è dall'«accoppiamento» del mondo superiore con questi quattro elementi che Dio fa esistere tutto ciò che si produce[5]. A questo proposito ci sono almeno sei scuole distinte:
Una di loro afferma che ogni elemento è un principio a sé stante (o: autonomo)[6].
Un’altra sostiene che l’elemento fuoco è principio degli altri, essendo l’aria la condensazione del fuoco, l’acqua una consensazione dell’aria  e la terra una condensazione dell’acqua[7].
Altri affermano che l’aria è il principio originale che si trasforma in fuoco per evaporazione[8] e in acqua per condensazione;
Altri sostengono che è l'acqua è all’origine degli altri tre;
Altri vedono nella terra l’elemento principiale;
Altri ancora suggeriscono l’esistenza di un quinto elemento diverso dagli altri quattro (che ne sarebbe l’origine) di cui abbiamo stabilito la corrispondenza con il concubinaggio (mulk al-yamîn, lett. «possesso di uno schiavo»).
La nostra legge, in virtù del suo carattere sintetico in materia di «matrimonio», include quindi un quinto elemento affinché tutte le scuole (tendenze) vi siano rappresentate.

[1] Tratto da: http://esprit-universel.over-blog.com/article-ibn-arabi-les-quatre-epouses-et-les-quatre-elements-112376411.html
Ibn 'Arabi, Futûhât, cap. 11, Trad. A. Penot, Les révélations de la Mecque, p.203-204. Le note non sono del traduttore francese
[2] wa kazâlika jâ’a shar’unâ akmal ash-sharâ’i’ haythu jarâ majrâ al-haqâ’iq al-kulliyyah.
[3] al amr al-khâmis.
[4] ka-zâlika al-arkân min ‘âlam at-tabî’ah arba’ah.
[5] wa bi-nikâh al-‘âlam al-‘uluwî li-hazihi al-arba’ah yûjadu-Llâh mâ yatawalladu fîhâ.
[6] asl fî nafsihi.
[7] ruknu-n-nâr huwa-l-asl famâ kathafa minhu kâna hawâ’, wa mâ kathafa mina-l-hawâ’ kâna mâ’, wa mâ kathafa mina-l-mâ’ kâna turâban.
[8] mâ sakhafa minhu kâna nâr.

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