"…la dottrina è infallibile, è a causa del fatto che essa è un’espressione della verità, la quale, in se stessa, è assolutamente indipendente dagli individui che la ricevono e che la comprendono. La garanzia della dottrina risiede in definitiva nel suo carattere «non-umano»". René Guénon, Considerazioni sull’iniziazione, cap. "Sull’infallibilità tradizionale"

sabato 12 luglio 2014

Muhammad al-‘Arabî ad-Darqâwî, Lettere di un maestro Sufi - Lettera 5

Muhammad al-‘Arabî ad-Darqâwî
Lettere di un maestro Sufi*

Lettera 5
Se desideri che il tuo cammino s’abbrevi così da giungere rapidamente all’attuazione, pratica le opere “necessarie” (al-wajibat) e quelle “supererogatorie fermamente raccomandate” (ma taaka-da min nawafili-l-khayrat); apprendi dalla scienza esteriore ciò che è indispensabile per servire Dio, ma non attardarti in essa, poichè non ti vien chiesto d’approfondirla; devi approfondire invece la scienza interiore; e combatti la cupidigia; allora vedrai meraviglie. Per i sufi il “carattere nobile” non è altro che il tasawwuf, come per gli uomini di religione non è altro che religione, e Dio maledica i mentitori! Parimenti fuggi sempre la sensualità (Al-hiss, la sensualità nel significato più ampio del termine, cioè l’attaccamento all’esperienza sensibile n.d.r.), poichè è l’opposto della spiritualità, e gli opposti non si congiungono mai. Nella misura in cui fortifichi i sensi, ti indebolirai nello Spirito, e viceversa. Ascolta ciò che è accaduto al mio maestro - Iddio sia soddisfatto di lui - all’inizio del suo cammino. Aveva appena trebbiato tre misure di grano e ne informò il suo maestro, il signore al-’Arabi ben ‘Abd-Allâh, che gli disse: “Se aumenti nella sfera dei sensi, diminuirai in quella dello Spirito, e se diminuisci nella prima, aumenterai nella seconda”. La cosa è evidente, poichè fino a quando frequenterai gli uomini (del mondo), non sentirai mai in loro il profumo dello Spirito; sentirai soltanto l’odore del sudore, e questo, perchè la sensualità li ha soggiogati, ha vinto i loro cuori e le loro membra; e costoro trovano il loro tornaconto solo in essa, cosicchè chiacchierano, s’occupano e si rallegrano unicamente d’essa e non riescono a distaccarsene. Eppure sono numerosi coloro che se ne sono separati per immergersi nello Spirito; Iddio ne sia compiaciuto e ci faccia profittare della loro benedizione. Amen, amen, amen! (Riguardo agli uomini del mondo) è come se Dio - a Lui la lode - non avesse dato ad essi lo Spirito, sebbene ognuno di loro vi partecipi, come le onde fanno parte dell’oceano. Se lo sapessero, non si lascerebbero distrarre dalle cose sensibili; se lo sapessero, scoprirebbero in se stessi oceani senza fine, e Dio è garante di ciò che abbiamo detto.

*Traduzione: Titus Burckhart, Lettere di un maestro sufi. (Il numero progressivo della Lettera corrisponde all'edizione di riferimento).

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