Muhammad al-‘Arabî ad-Darqâwî
Lettere di un maestro Sufi*
Lettera 5
Se desideri che il tuo cammino
s’abbrevi così da giungere rapidamente all’attuazione, pratica le opere
“necessarie” (al-wajibat) e quelle “supererogatorie fermamente raccomandate”
(ma taaka-da min nawafili-l-khayrat); apprendi dalla scienza esteriore ciò che
è indispensabile per servire Dio, ma non attardarti in essa, poichè non ti vien
chiesto d’approfondirla; devi approfondire invece la scienza interiore; e
combatti la cupidigia; allora vedrai meraviglie. Per i sufi il “carattere
nobile” non è altro che il tasawwuf, come per gli uomini di religione non è
altro che religione, e Dio maledica i mentitori! Parimenti fuggi sempre la
sensualità (Al-hiss, la sensualità nel significato più ampio del termine, cioè
l’attaccamento all’esperienza sensibile n.d.r.), poichè è l’opposto della
spiritualità, e gli opposti non si congiungono mai. Nella misura in cui fortifichi
i sensi, ti indebolirai nello Spirito, e viceversa. Ascolta ciò che è accaduto
al mio maestro - Iddio sia soddisfatto di lui - all’inizio del suo cammino.
Aveva appena trebbiato tre misure di grano e ne informò il suo maestro, il
signore al-’Arabi ben ‘Abd-Allâh, che gli disse: “Se aumenti nella sfera dei
sensi, diminuirai in quella dello Spirito, e se diminuisci nella prima,
aumenterai nella seconda”. La cosa è evidente, poichè fino a quando
frequenterai gli uomini (del mondo), non sentirai mai in loro il profumo dello
Spirito; sentirai soltanto l’odore del sudore, e questo, perchè la sensualità
li ha soggiogati, ha vinto i loro cuori e le loro membra; e costoro trovano il
loro tornaconto solo in essa, cosicchè chiacchierano, s’occupano e si rallegrano
unicamente d’essa e non riescono a distaccarsene. Eppure sono numerosi coloro
che se ne sono separati per immergersi nello Spirito; Iddio ne sia compiaciuto
e ci faccia profittare della loro benedizione. Amen, amen, amen! (Riguardo agli
uomini del mondo) è come se Dio - a Lui la lode - non avesse dato ad essi lo
Spirito, sebbene ognuno di loro vi partecipi, come le onde fanno parte
dell’oceano. Se lo sapessero, non si lascerebbero distrarre dalle cose
sensibili; se lo sapessero, scoprirebbero in se stessi oceani senza fine, e Dio
è garante di ciò che abbiamo detto.
*Traduzione: Titus Burckhart, Lettere di un maestro sufi. (Il numero progressivo della Lettera corrisponde all'edizione di riferimento).
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