"…la dottrina è infallibile, è a causa del fatto che essa è un’espressione della verità, la quale, in se stessa, è assolutamente indipendente dagli individui che la ricevono e che la comprendono. La garanzia della dottrina risiede in definitiva nel suo carattere «non-umano»". René Guénon, Considerazioni sull’iniziazione, cap. "Sull’infallibilità tradizionale"

giovedì 3 luglio 2014

René Guénon, Iniziazione e realizzazione spirituale - XIV - Nuove confusioni

René Guénon
Iniziazione e realizzazione spirituale

XIV - Nuove confusioni

Abbiamo avuto occasione di segnalare, anni fa, lo strano atteggiamento di coloro che sentono la necessità di confondere deliberatamente l’esoterismo con il misticismo, o anche, per essere più esatti, di esporre le cose in modo da sostituire interamente il misticismo all’esoterismo ovunque incontrino quest’ultimo, ma specie nelle dottrine orientali[1].
Questa confusione, nata d’altronde con gli orientalisti, poteva all’origine esser dovuta soltanto a quell’incomprensione di cui essi hanno dato ben altre prove perché si possa stupirne; ma la cosa divenne ben più grave quando se ne impadronirono certi ambienti religiosi, con intenzioni visibilmente più coscienti, ed un partito preso che non era più soltanto quello di far rientrare tutto, bene o male, nei quadri occidentali.
Questi ambienti si erano accontentati infatti fino a quel momento di negare in modo puro e semplice l’esistenza di qualsiasi esoterismo, atteggiamento evidentemente comodo in quanto dispensava dall’esaminare più a fondo qualcosa che si riteneva particolarmente imbarazzante, e che effettivamente lo è, per chi, come gli exoteristi ad oltranza, pretende che nulla deve sfuggire alla propria competenza; ad un certo momento però, sembra si siano resi conto che questa negazione totale e «semplicistica» non era più possibile, mentre era più abile snaturare l’esoterismo, in modo da poterlo sotto un certo aspetto «annettere», assimilandolo a qualcosa che, come il misticismo, proviene effettivamente dall’exoterismo religioso. In questo modo si poteva ancora continuare a non pronunciare il termine esoterismo, dato che quello di misticismo gli veniva sostituito ovunque e sempre, e la cosa era pertanto così ben travestita da parer rientrare nei quadri exoterici; ciò era fondamentale per i fini che ci si proponeva, e permetteva a certuni di formulare «giudizi», per dritto e per traverso, su cose che essi non avevano la benché minima qualificazione a trattare, e che. per loro natura, erano interamente fuori dalla loro «giurisdizione».
In questi ultimi tempi abbiamo constatato un altro mutamento d’attitudine, o di tattica per meglio dire, perché va da sé che in questo genere di cose non si tratta solo di un atteggiamento che, per quanto erroneo, può almeno apparire disinteressato, come si può ammettere per la maggior parte degli orientalisti[2]; il curioso è che questo nuovo atteggiamento ha cominciato a manifestarsi proprio negli stessi ambienti di cui parlavamo prima, nonché in altri assai vicini a questi, a giudicare dal fatto che i personaggi che vi figurano sono in parte gli stessi[3].
Adesso non si esita più a parlare chiaramente di esoterismo, quasi questa parola avesse improvvisamente smesso di far paura; cosa può esser successo perché si sia arrivati a tanto? Senza dubbio è difficile affermarlo con sicurezza, ma si può supporre che, in un modo o nell’altro, l’esistenza dell’esoterismo sia divenuta una verità troppo evidente perché si possa continuare a passarla sotto silenzio, o per sostenere che quest’esoterismo non è altro che misticismo; per la verità crediamo di aver contribuito abbastanza anche noi ai penosi effetti che tale constatazione ha dovuto causare in certi ambienti, ma le cose stanno così, e non possiamo farci niente; bisogna pur prender partito, e cercare di adattarsi il più possibile alle modificazioni che le circostanze impongono all’ambiente in cui si vive! D’altronde è proprio quel che si sono affrettati a fare, ma non per questo pensiamo di dovercene rallegrare oltre misura, in quanto non è il caso di farsi illusioni su quella che potremmo chiamare la «qualità» del cambiamento; non basta infatti voler finalmente riconoscere l’esistenza dell’esoterismo, bisogna vedere come lo si presenta e in che modo se ne parla, ed è qui, com’era prevedibile, che le cose cambiano in maniera singolare.
Prima di tutto, anche se non è sempre facile sapere cosa realmente pensi certa gente che pare ingegnarsi a non dissipare mai gli equivoci che possono introdursi nei loro scritti (non vogliamo far loro l’offesa di credere che si tratti di incapacità), essi paiono ammettere non soltanto l’esistenza dell’esoterismo, ma anche la sua validità, almeno in una certa misura e sotto l’egida del simbolismo; è certamente già qualcosa di molto apprezzabile che, per quanto riguarda quest’ultimo, non si accontentino più dell’incresciosa banalità delle interpretazioni exoteriche correnti e del piatto moralismo cui queste si ispirano abitualmente. Tuttavia diremmo che, sotto certi aspetti, essi vanno anche troppo lontano, nel senso che capita loro di frammischiare a considerazioni molto giuste, altre tratte da uno pseudo simbolismo del tutto fantasioso, che è veramente impossibile prendere sul serio; è il caso di vedere in ciò soltanto l’effetto d’una certa inesperienza in un campo ove niente può essere improvvisato? È possibile che sia così, ma può anche darsi che ci sia dell’altro; si direbbe anche che questo miscuglio sia fatto di proposito a dispregio del simbolismo e dell’esoterismo, benché non riusciamo a credere che l’intenzione di quelli che scrivono queste cose sia tale, perché in questo caso bisognerebbe ch’essi si rassegnassero a veder ricadere il discredito su loro stessi e sui loro lavori; ma non è altrettanto certo che questa intenzione non sia in alcun modo presente fra coloro da cui essi si lasciano dirigere, perché è evidente che in casi del genere non tutti sono ugualmente coscienti dei retroscena della «tattica» cui prestano la loro collaborazione. Comunque sia, e fino a prova contraria, preferiamo pensare che si tratti solo di «minimizzare» questo esoterismo che non si può più negare (in definitiva è quel che proverbialmente si dice «gettare acqua sul fuoco»), e sminuirne il più possibile la portata, introducendovi problemi senza importanza reale o addirittura insignificanti, specie di specchietti per le allodole ad uso del pubblico, il quale sarà naturalmente fin troppo disposto a farsi un’idea dell’esoterismo proprio sulla falsariga di queste piccolezze che, molto più di tutto il resto, sono commisurate alle sue facoltà di comprensione[4].
Eppure questo non è ancora l’aspetto più grave; c’è qualcos’altro che, sotto certi aspetti, ci pare più inquietante, e cioè che si confonda inestricabilmente il vero esoterismo, con le sue molteplici deformazioni e contraffazioni contemporanee (occultiste, teosofiste e d’altro genere), traendo indifferentemente, dal primo e dalle seconde, nozioni e riferimenti che vengono presentati in modo da metterli per così dire tutti sullo stesso piano, e astenendosi dal porre nettamente in rilievo quel che si ammette e quel che si respinge in tutto ciò: ignoranza o mancanza di discernimento? Senza dubbio cose del genere possono molto spesso avere una funzione in casi simili, e d’altronde certi «dirigenti» sanno benissimo come farle servire ai loro scopi; ma nel caso presente è disgraziatamente impossibile che ci sia solo questo, e siamo assolutamente certi che fra tutti coloro che agiscono in questo modo, non pochi sono perfettamente al corrente di come le cose stiano in realtà; come qualificare allora un tale modo di procedere che sembra espressamente calcolato per gettare il turbamento e la confusione nell’animo dei lettori? E poiché del resto non si tratta di un fatto isolato, ma di una tendenza generale da parte dei personaggi di cui parliamo, sembra proprio ch’essa debba corrispondere ad un «piano» preordinato; in ciò si può naturalmente constatare un ulteriore esempio della sempre maggiore estensione del disordine moderno, senza il quale confusioni del genere quasi non potrebbero prodursi e tanto meno diffondersi; ma questa spiegazione non basta, e ancora una volta dobbiamo chiederci quali precise intenzioni ci siano sotto. Forse è ancora troppo presto per distinguerle chiaramente, e conviene aspettare ancora un po’ per vedere in qual senso questo «movimento» andrà sviluppandosi; ma tutta questa confusione non avrà forse come scopo principale di gettare sull’esoterismo più autentico una parte del sospetto che legittimamente si applica alle sue contraffazioni? Ciò potrebbe sembrare in contraddizione con il fatto stesso che si sia accettato l’esoterismo, ma noi siamo tutt’altro che sicuri che quest’accettazione sia reale, ed ecco perché: prima di tutto, non fosse che per gli equivoci cui facevamo allusione prima, si tratta solo di un’accettazione per così dire di «principio», che attualmente non verte su alcunché di definito; in secondo luogo, benché si eviti qualsiasi giudizio d’insieme, si lanciano di tanto in tanto insinuazioni più o meno malevole, e si dà il caso che queste siano quasi sempre dirette contro il vero esoterismo. Queste osservazioni inducono a chiedersi se, in definitiva, non si tratti semplicemente di preparare la costituzione d’un nuovo pseudo esoterismo di genere un po’ particolare, destinato a dare un’apparenza di soddisfazione a coloro che non si accontentano più dell’exoterismo, distogliendoli però dall’esoterismo vero cui si pretenderebbe di opporlo[5]. Se le cose stanno così, e dal momento che questo pseudo esoterismo, forse già preannunciato con le fantasie e con gli «specchietti per allodole» da noi citati, è ancora ben lungi dall’essere «a punto», è comprensibile, in attesa che lo sia, che si abbia tutto l’interesse a restare il più possibile nel vago, salvo ad uscirne per prendere apertamente l’offensiva al momento voluto: in questo modo tutto si spiegherebbe perfettamente. È sottinteso che, fino a nuovo avviso, non possiamo presentare l’argomento ora esposto se non come ipotesi, ma tutti quelli che conoscono la mentalità di certa gente riconosceranno certamente ch’essa non manca di verosimiglianza; e per quanto ci riguarda, già da qualche tempo ci sono state riferite diverse storie di pretese iniziazioni che, per inconsistenti che siano, sarebbero tali da confermarla.
Per il momento non vogliamo dire altro su tutto ciò, ma abbiamo preferito non attendere oltre per mettere in guardia chi, nella miglior buona fede, rischierebbe troppo facilmente di lasciarsi sedurre da certe apparenze ingannevoli; e saremmo ben contenti se, come accade talvolta, il fatto solo di aver esposto queste cose bastasse ad arrestarne lo sviluppo prima che procedano troppo oltre. Aggiungeremo ancora, che ad un livello molto inferiore a quello in questione, abbiamo osservato di recente delle confusioni che in definitiva sono dello stesso genere, e la cui interpretazione perlomeno non è soggetta a cauzione: è manifestamente in corso il tentativo di assimilare l’esoterismo alle sue peggiori contraffazioni, ed i rappresentanti delle organizzazioni iniziatiche tradizionali ai ciarlatani delle diverse pseudo iniziazioni; fra queste grossolane ignominie, contro cui non si protesterà mai abbastanza, e certe manovre molto più sottili, esistono certamente delle differenze; ma queste cose in fondo non sono forse tutte dirette nello stesso senso, e non è forse vero che i tentativi più abili e più insidiosi sono proprio per questo i più pericolosi?



[1] Vedere Aperçus sur l’Initiation, cap. I. 
[2] Diciamo la maggior parte, in quanto bisogna naturalmente lasciar fuori quegli orientalisti che si trovano ad aver legami più o meno stretti con gli ambienti religiosi in questione.
[3] Nelle nostre ultime recensioni a proposito di una nuova pubblicazione, abbiamo segnalato un esempio molto caratteristico dell’atteggiamento in questione, e prossimamente avremo occasione di rilevarne altri; ma è sottinteso che per il momento ci atteniamo a considerazioni d’ordine generale, senza dedicarci all’esame particolare e dettagliato di casi individuali (e ci riferiamo tanto ai gruppi e loro organi come alle persone) che troverà una sede più adatta quando sarà il caso.
[4] Siamo venuti a sapere che un ecclesiastico, il quale aveva cominciato ad esporre delle vedute di incontestabile interesse dal punto di vista del simbolismo, si vide in seguito costretto non a negarle, ma ad attenuarle, dichiarando che lui stesso non annetteva loro se non un’importanza del tutto secondaria e le considerava in certo qual modo come dottrinalmente indifferenti; ciò sembra appoggiare quel che andiamo dicendo a proposito di tale voluta «minimizzazione» dell’esoterismo, la quale d’altronde può molto bene operarsi in modi diversi e apparentemente contrari, con l’attribuire importanza a ciò che non ne ha, e con lo sminuire invece ciò che ne ha realmente.
[5] L’incorporazione di elementi realmente tradizionali, non impedirebbe ad una cosa del genere, in quanto «costruzione», di essere soltanto, nel suo insieme, uno pseudo esoterismo; del resto è proprio a questo modo che hanno proceduto gli occultisti, anche se per ragioni diverse ed in modo molto meno cosciente.

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