*Recensione in Études Traditionnelles october-novembre 1957 n°343 riportato da J.P. Bayard in «Symbolisme maçonnique traditionnel» 1° vol. pp. 52-57.
Così questa creazione de1 1717 resta un enigma e
questo fatto è ben stato messo in evidenza da diversi autori che hanno cercato
di scopri e questo mistero.
Dopo essermi messo in relazione con J.
Corneloup, egli ha voluto precisarmi la sua posizione verso gli argomenti di
Stretton per cui esisteva una Massoneria Operativa con 7 gradi prima del XVIII
secolo.
Benché Jean Corneloup non sia convinto di questa
«leggenda», egli ne considera una particella di verità.
Così citeremo un’eccellente commentario apparso
sotto segnatura di René Blois in Ètudes
Traditionnelles, ottobre-novembre 1957 n°343 (p. 328 a 332) che prova tutta
la complessità dei fatti, l’imbarazzo dello storico per determinare queste
origini:
"A diverse riprese, René Guénon aveva segnalato
in questa cronaca, l’interesse di diverse informazioni relative alla Massoneria
Operativa pubblicate dalla rivista inglese The
Speculative Mason.
Dalla fine del 1950 fino ad oggi questa rivista
ha consacrato la più grande parte dei suoi fascicoli alla messa in luce di
altre informazioni toccanti il medesimo soggetto e provenienti alla stessa
fonte.
Non sembra che questa pubblicazione abbia
attirato molto l’attenzione, fino ad ora, dei massoni francesi. h nostra conoscenza,
solo Marius Lepage ha tradotto, nei numeri di febbraio e giugno 1950 di Symbolisme, dei piccoli estratti dei
testi di The Speculative Mason.
Tuttavia, questi apportano - o pretendono di
portare - oltre a delle indicazioni inedite sulla struttura e il rituale della
Massoneria operativa, delle indicazioni di natura da illuminare di luce nuova
le origini della Massoneria speculativa.
Per questa ragione, non ci sembra inopportuno
dare uno sguardo - assolutamente sommario - delle informazioni presentate dal
nostro confratello britannico che, da parte sua d’altronde porta, dopo molto
tempo, un vivo interesse ai lavori di René Guénon e verso Études Traditionnelles.
Queste informazioni si presentano sotto un
duplice aspetto: da una parte delle lettere di un F\ Clément Stretton a F\ John Yarker, datate
dagli anni 1908 e 1909 e delle lettere indirizzate alla direzione di The Speculative Mason da Clément
Stretton, dal 1910 fino alla sua morte nel 1915, d’altra parte degli articoli
dell’editore di The Speculative Mason,
analizzanti, commentando e sforzandosi di coordinare le indicazioni contenute
nelle lettere.
L’autore delle lettere, Clément Stretton,
ingegnere di professione, afferma essere entrato in contatto con una Loggia
dipendente dalla antica Massoneria Operativa che sarebbe sussistita nella
Contea del Leicester; egli afferma d’altra parte ugualmente che sussistevano a
quell’epoca, in Inghilterra, altre Logge di questa antica Massoneria che non
avrebbe mai riconosciuto come autentica e legittima la Massoneria della Gran
Loggia di Londra del 1717 dalla quale procedono direttamente o indirettamente,
tutte le Logge e Obbedienze attualmente sparse nel mondo.
Questa storia non era assolutamente sconosciuta
fino a questi ultimi anni.
Tra il 1908 e il 1913, Clément Stretton e John
Yarker avevano pubblicato, su questa Massoneria Operativa, delle lettere e
degli articoli in The Freemason di
Londra, l’American Freemason di Iowa
(Stati Uniti) e The Co-Mason di
Londra (del quale The Speculative Mason
attuale ne è la continuazione), ma sembra - che la somma d’informazioni più
importante è costituita dalle lettere ed articoli pubblicati da The Speculative Mason dopo qualche anno.
La serie di fascicoli che noi abbiamo in mano
copre gli anni dal 1950 al 1955.
Non potrebbe essere questione qui di esporre in
dettaglio né le indicazioni storiche né le indicazioni di ordine rituale
pubblicate in questi cinque anni perché questo rappresenterebbe quasi duecento
pagine, ma solamente di darne un’idea generale.
Come nacque la Gran Loggia di Londra del 1717?
Questo non è ancora chiaro oggi. Ecco ciò che scrivono su questo soggetto due
storici inglesi che fanno autorità, Knoop e Jones in un passaggio di The Genesis of Freemasonry citato da
Marius Lepage: “La formazione e le prime manifestazione d’attività della Grande
Loggia sono, sfortunatamente, avvolte di un’oscurità così grande quanto quella
che nasconde i riti e le cerimonie praticate dalle Logge inglesi durante le tre
prime decadi del XVIII secolo. I processi verbali della Grande Loggia non
cominciano che nel 1723, e non sembra che si sia conservato alcun processo
verbale d’atelier per un periodo anteriore”.
Sulle circostanze della formazione della Grande
Loggia le lettere di Clément Stretton pretendono dettare luce nuova, principalmente
secondo un manoscritto, il Guild Minute
Book della Loggia di San Paolo conservato dai massoni operativi esistente
ancora all’inizio del XX secolo. Contrariamente all’opinione che sembra
prevalere attualmente presso gli storici della Massoneria, è ad Anderson e non
a Desagulier che la corrispondenza Stretton attribuisce il principale ruolo. Si
ignora tutto della carriera massonica di Anderson prima della formazione della
Grande Loggia; non si sa ne dove ne quando è stato iniziato questo ministro i una
piccola cappella presbiteriana; non si sa di più ciò che fu la vita massonica
di Desagulier prima della sua elevazione alla Gran Maestria.
In ciò che concerne Anderson, la corrispondenza
Stretton è assai affermativa: Anderson fu cappellano alla Loggia operativa di
San Paolo a partire dal 1710. Nel settembre 1714 cominciò a tenere, la sera,
delle riunioni per gentlemen dove non
volle ammettere nessun massone operativo. Fu nel settembre 1715 che gli
operativi si lamentarono di non avere la «parola di passo» permettendogli di
andare al Goose and Gridiron (alla «Taverna
dell’Oca e la Griglia» dove si teneva la Loggia divenuta celebre sotto questo
nome) il mercoledì sera. “Perché questo? - scriveva Clément Stretton - . Che
facevano Anderson e i suoi amici? Evidentemente essi erano in corso di lavorare
alla nuova forma moderna della Massoneria”.
Secondo la corrispondenza Stretton, la
Massoneria moderna è una copia semplificata dell’antica di cui l’organizzazione
e i rituali furono stati gravemente alterati. Citiamo ancora Stretton:
“Anderson soppresse: Il grado di Gran Maestro
Massone o 7° grado. Il grado di Passed Master o..... 6° grado. Il Sorvegliante dei Lavori o...... 5° grado. Il
quarto grado o Luogo del Tempio che egli chiamò Festino o Banchetto. Egli modificò
il servizio commemorativo del 2 ottobre e lo diede al 3° grado moderno... fece
un apprendista in una notte al posto di sette anni. Fece di un uomo un compagno
un mese dopo. - Prese il compasso dell’Arch
Guild e l’introdusse nella Square
Guild. Introdusse un nuovo grado per i maestri che si sono ritirati dal
loro ufficio, ai quali diede il nome di Past
Master”.
È certo che, nella misura in cui si darà credito
a Stretton, molte idee saranno da rivedere relativamente alle origini del
rituale speculativo. È così che si ammette abitualmente che l’antica Massoneria
comportava solamente due gradi, quello d’«Apprendista» e quello di «Compagno»,
e che quello di Maestro sarebbe stato elaborato nel primo quarto del XVIII
secolo, allorché secondo Stretton questo grado, al quale quattro altri si
sovrapponevano, esisteva da un’epoca lontana e sarebbe stato solamente
modificato posteriormente al 1714.
I sette gradi della Massoneria Operativa, tali
quali risultano dai testi pubblicati da The
Speculative Mason, sono strettamente biblici e «salomonici». Si dice che il
sistema di sette gradi è identico all’organizzazione, descritta nel Libro della
Legge Sacra, che esisteva al tempo della costruzione del Tempio del Re
Salomone.
Ecco come è formato:
Tutto è basato sul libro dei Re:
I tagliatori di pietre nella montagna» - Questi
non erano dei franc-maçons ma dei cavapietre o cowan aventi la propria Gilda.
l° e 2° grado: “E il re ordinò di portare grandi pietre, pietre costose, e pietre
tagliate... E i costruttori di Salomone e quelli di Hiram le tagliarono e ne
fecero delle pietre quadrate.” Questo si rapporta agli apprendisti che
preparano e sgrossano le pietre per i compagni di mestiere, i tagliatori di
pietre che le drizzavano e gli davano la forma di un cubo perfetto e pulito.
3° grado: “E
il tempio, durante la costruzione, fu costruito per mezzo di pietre preparate
prima che fossero portate là, cosicché non si sentì nel tempio nessun rumore di
martello, di ascia o di qualsiasi altro strumento di ferro, durante tutto il
tempo della costruzione”. Questo si rapporta al terzo grado in cui si dava
alle pietre la forma voluta e in cui le si marcava per indicare il luogo in cui
conveniva che i costruttori le piazzassero. (Se ne ritrova qualche cosa nel Mark-Mason moderno.)
4° grado: “...Essi
portarono delle pietre... per porre le fondazioni del tempio”. Questo si
rapporta ai «posatori» che lavoravano sul luogo della costruzione. La parola
ebraica di questo grado è Bonai o, al
plurale, Bonaim (dal verbo banoh = costruire).
5° e 6° grado: “oltre ai capi a gli ufficiali di Salomone che sorvegliavano il lavoro,
vi erano 3300 persone che comandavano il popolo degli operai”. Questi 3300
rappresentavano i sorveglianti o intendenti, il 5° grado di cui il nome ebraico
è Menatzchim; i capi degli ufficiali
ci Salomone erano gli Harodim o
governatori, rappresentati dai quindici Passed
Master del 6° grado (li si chiama Passed
perché essi hanno passato l’esame e fatto il loro capolavoro).
7° grado: Questo grado è rappresentato dai tre
personaggi che giocarono il ruolo principale nella costruzione del tempio. Il
primo Gran Maestro massone rappresenta Salomone, re di Gerusalemme; il secondo
Gran Maestro rappresenta Hiram, re di Tiro, e il terzo Gran Maestro, Hiram-Abi,
l’uomo abile e pieno d’intelligenza e possedente quest’arte per elaborare
qualsiasi piano che gli si affida, così come è detto nel libro delle Cronache.
È detto che questa abilità e quest’Arte risultino dalla sua conoscenza delle
proprietà del triangolo rettangolo i cui lati sono proporzionali ai numeri 3,4
e 5.
Il 4° grado, per il fatto che rappresenta il
luogo della costruzione è, a certi sguardi, il più importante di tutti, perché
è a questo grado che si rappresenta, sotto forma di dramma rituale, gli
avvenimenti che ebbero luogo al tempo della costruzione del «tipo», vale a dire
del tempio di Salomone. In ogni settenario, il numero quattro è particolarmente
importante in ragione di ciò che si situa nel mezzo, tra due ternari (nella
scala dei 7 pianeti dell’astrologia classica, questo 4° rango è occupato dal
Sole); rappresenta per conseguenza una transizione da una fase all’altra o un
fuoco ed un equilibrio tra due modi complementari d’attività. Nella prospettiva
della Massoneria operativa, il massone lavora con l’aiuto dei suoi strumenti
fino al 4° grado, dopo di che egli si unisce allo «stato maggiore» e comincia a
lavorare ai progetti e ai disegni dei piani, ma che egli lavori con le sue mani
o con il suo mentale, la costruzione dell’edificio è sempre lo scopo di
qualsiasi sua attività.
Non potremo dilungarci qui sui drammi rituali ai
quali veniamo a fare allusione e di cui, ad un’eccezione vicina, se ne ritrova
qualche traccia nella Massoneria moderna. Queste sono le cerimonie di
fondazione e di dedicazione del tempio e il dramma della morte di Hiram. È
quest’ultimo "dramma" che sarebbe stato incluso parzialmente nel 3°
grado della Massoneria moderna. Le due altre cerimonie comportano un simbolismo
geometrico e cabbalistico assai complesso.
La questione che si pone inevitabilmente è quella
del credito che conviene accordare a Stretton ed a John Yarker.
È certo che tra il 1908 e il 1915, molti massoni
anglo-sassoni hanno tentato senza successo di ottenere comunicazioni di
documenti originali di cui Stretton pretendeva aver avuto conoscenza e
precisamente del famoso Guild Minute Book della Loggia di San Paolo. È stato
loro costantemente risposto che nessun documento originale poteva essere
comunicato a chiunque non fosse affiliato alla Massoneria operativa.
Si è generalmente concluso che i suddetti
documenti non esistessero e che questa Massoneria operativa fosse uscita
interamente dalla fertile immaginazione di Stretton.
Questo non ci pare certo, e parimenti, ci pare
alquanto improbabile. Ci guarderemo dall’affermare alcunché, ma quel che ci
pare impossibile, è che Stretton abbia inventato tutto, ciò che non vuol dire
che non abbia ricamato e amplificato su temi preesistenti, che egli non abbia
sistematizzato dei dati frammentari forniti da testi antichi ancora
sconosciuti. È detto da qualche parte che Stretton tentò di
"rivificare" l’antico sistema ciò che tenderebbe a dimostrare che
questo non era rimasto così vivente come lo si voleva far credere.
Ci si potrebbe domandare quale sarebbe l’utilità
di un esame approfondito e di un tentativo di verifica delle asserzioni di
Stretton poiché sembra, secondo l’editore delle sue lettere, che la Massoneria
operativa di cui si parla non sia sopravvissuta alla guerra ‘14/’18 e che non è
più questione di tentare di riferirsi (ricollegarsi) con essa. D’altra parte,
non potrebbe essere maggiormente messa questione di rimettere in dubbio l’autenticità
dell’iniziazione massonica tale quale ci è pervenuta per il canale della
Massoneria speculativa. La vitalità e lo sviluppo di quest’ultima attestano
sufficientemente che essa è altra cosa che la pallida copia deformata i un’organizzazione
preesistente, come se ne può aver impressione leggendo Clément Stretton. Rimane
il fatto che degli enigmi sussistono nella storia antica della Massoneria e nei
rituali che ci sono pervenuti. Se si potesse verificare almeno su certi punti -
e nell’ordine dei fatti storici questo non deve essere impossibile - l’asserzione
di Stretton, è probabile che si potrebbero schiarire alcuni punti del sistema
speculativo rimasti oscuri fin qui. Questo non ci pare trascurabile".
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