"…la dottrina è infallibile, è a causa del fatto che essa è un’espressione della verità, la quale, in se stessa, è assolutamente indipendente dagli individui che la ricevono e che la comprendono. La garanzia della dottrina risiede in definitiva nel suo carattere «non-umano»". René Guénon, Considerazioni sull’iniziazione, cap. "Sull’infallibilità tradizionale"

sabato 2 settembre 2017

Shankarâchârya, Inno in dieci strofe - Dashashlokistuti

Shankarâchârya
Inno in dieci strofe
Dashashlokistuti
  1. Io sono la Realtà che si sperimenta dopo aver purificato l’intelletto con la pratica dell’austerità, con l’offerta di sacrifici, con la generosità e così via, dopo aver raggiunto l’indifferenza nei confronti di qualunque condizione, perfino quella di re degli uomini o degli dèi, e dopo aver abbandonato tutto questo, avendone riconosciuta la vanità. Questo invero io sono: sono l’eterno Brahman supremo.
  2. Sono la Realtà sperimentata dal saggio che ha cercato con perseveranza di conoscere la propria vera natura, che ha meditato intensamente, benedetto dalla grazia di un Guru che dimora nell’Assoluto, che ha raggiunto la Pace. Questo invero io sono: sono l’eterno Brahman supremo.
  3. Sono ciò che è al di là della veglia, del sogno e del sonno profondo; sono l’Uno che è sperimentato attraverso “io sono il Brahman”. La mia natura è la Beatitudine, la mia essenza è il puro splendore; sono l’illimitata fonte dalla quale è emanato il molteplice universo. Questo invero io sono: sono l’eterno Brahman supremo.
  4. Sono ciò che attraverso l’ignoranza si manifesta come i diversi esseri, che subito scompaiono quando si raggiunge la coscienza del Sé.  Sono l’Essere puro e libero, al di là della parola e del pensiero. Questo invero io sono: sono l’eterno Brahman supremo.
  5. Sono ciò che è raggiunto – attraverso “non questo, non questo” – da coloro che sono immersi nel samadhi; sono l’unica, pura Realtà che risplende al di là dei tre stati ordinari. Questo invero io sono: sono l’eterno Brahman supremo.
  6. Sono la suprema Beatitudine, della quale la felicità di ciascun essere è una minuscola particella; sono la Luce di cui risplende ogni cosa, sono la pura Coscienza nella quale scompare ogni diversità. Questo invero io sono: sono l’eterno Brahman supremo.
  7. Sono l’Infinito che pervade ogni cosa, l’immutabile propizia origine di tutto ciò che esiste; sono l’Essere senza forma, senza legami, libero dalla morte, che è raggiunto, al di là di ogni desiderio e di ogni pensiero, da coloro che meditano sull’Om. Questo invero io sono: sono l’eterno Brahman supremo.
  8. Sono l’oceano di Beatitudine in cui l’uomo si immerge quando è liberato, con sua grande meraviglia, dall’illusione della molteplicità, causata dall’ignoranza. Questo invero io sono: sono l’eterno Brahman supremo.
  9. Colui che canterà con rispetto e con devozione questo inno, in cui è svelata la sua vera natura, ed anche colui che con grande attenzione ascolterà altri cantarlo ripetutamente, questi, come insegnano i Veda, diverranno una sola cosa con l’Essere onnipervadente.
  10. Colui che afferrerà saldamente la zattera di questa realizzazione, senza dubbio attraverserà l’oceano della trasmigrazione, creato dall’ignoranza. Dimorando stabilmente nella conoscenza, libero da ogni brama, quest’uomo felice diverrà una sola cosa con l’Essere onnipervadente.