"…la dottrina è infallibile, è a causa del fatto che essa è un’espressione della verità, la quale, in se stessa, è assolutamente indipendente dagli individui che la ricevono e che la comprendono. La garanzia della dottrina risiede in definitiva nel suo carattere «non-umano»". René Guénon, Considerazioni sull’iniziazione, cap. "Sull’infallibilità tradizionale"

domenica 23 febbraio 2014

René Guénon, Interventi di René Guénon pubblicati sulla rivista «The Speculative Mason»

René Guénon
Interventi pubblicati sulla rivista
«The Speculative Mason»

A partire dal 1935 fino al 1940 René Guénon rispose alle domande di alcuni lettori sulla rivista The Speculative Mason nella rubrica «Notes and Queries». Le risposte sono siglate A.W.Y. iniziali del nome arabo di René Guénon Abd al-Wâhid Yahyâ.
Il Volume XXVII dell’aprile 1935, a pagina 77, sembra contenere il primo intervento di René Guénon poiché la redazione vi inserisce la seguente nota: «L’editore ringrazia Abdel Wahed Yahya per le risposte che ci ha indirizzato per questa rubrica e gli chiede di voler indicare il proprio indirizzo affinché si possa inviargli un esemplare di questa pubblicazione». La presente traduzione è tratta dalla Rivista di Studi Tradizionali n° 54-55. 

H.R.A. - La« Stella di Davide» è il doppio triangolo oppure la stella a cinque punte (five-pointed star)? Ho sentito applicare questa denominazione a tutti e due i simboli, ma qual è allora il «Sigillo di Salomone»? 
A. W. Y. – Il doppio triangolo è chiamato dai kabbalisti sia «Sigillo di Salomone», sia «Stella di Davide» ed anche «Scudo di Michele» (Mikael-Malaki, il «Mio Angelo», cioè l'«Angelo nel quale è il Mio Nome»); in arabo è chiamato «Khâtem Seyidnâ Suleymân» e «Dir’a Seyidnâ Dawûd». Nessuna di queste denominazioni può applicarsi alla stella a cinque punte, il Pentalfa dei Pitagorici o Pentagramma, che è la Stella Fiammeggiante della Massoneria. Esiste un altro simbolo arabo, denominato «Uqdat Seyidna Suleymân», avvero «Nodo di Salomone», il cui significato è molto simile a quello del Sigillo di Salomone, conformemente all'adagio ermetico: «Ciò che è in alto è come ciò che è in basso». 

StudenteLe Colonne di Henoch sono in relazione con le Colonne del Portico? Nella mia Loggia nessuno sembra saper qualcosa sulle Colonne di Henoch. 
A. W. Y - Si dice che le Colonne di Henoch, o di Seyidna Idris, come egli viene chiamato nella tradizione islamica, furono da lui costruite impiegando due differenti materiali, l'uno resistente all'acqua e l'altro al fuoco; su ciascuna era inciso l'essenziale di tutte le scienze. Esse furono erette rispettivamente in Siria e in Etiopia, e si dice che quella che aveva resistito alle acque del Diluvio esista tuttora in Siria. La Siria, infatti, viene qui da noi messa in rapporto con il Nord e con l'acqua, e l'Etiopia con il Sud e con il fuoco; il che giustifica pienamente la relazione esistente fra le Colonne di Henoch e quelle del portico. Del resto, dovunque si trovino due colonne, esse hanno sempre in comune un significato «binario», che si tratti di quelle di Salomone, di Henoch, d'Ercole, ecc. V'è pure da notare che la Siria e l'Etiopia, nella tradizione a cui ci riferiamo, non si identificano necessariamente con i paesi che portano attualmente questi due nomi, trattandosi di due denominazioni che hanno soprattutto un senso simbolico e nascosto; è fuori di dubbio che le Colonne di Henoch rappresentano due centri spirituali ed iniziatici ai quali era stato affidato il deposito della conoscenza primordiale per preservarlo nel corso delle epoche successive.  

Nello stesso volume XXVII, il numero di Luglio 1935 alle pagine pp. 118-119, contiene due risposte de A. W. Y. 

V.C. - Perché per primo il piede sinistro? (left foot)? 
A.W.Y. – La preminenza del piede sinistro non è uniformemente riconosciuta da tutti i rituali massonici; dove esiste, la si ricollega generalmente al fatto che il lato sinistro è quello del cuore; questa spiegazione viene data anche, e forse a maggior ragione, per la posizione del braccio sinistro sul braccio destro nel grado scozzese di R.C. Sebbene il simbolismo del cuore sia in effetti molto importante in tutte le tradizioni (ed anche molto diverso da quello che immaginano i moderni), c'è qualcos'altro a proposito del piede sinistro che è in stretta relazione con la questione delle circumambulazioni compiute da sinistra a destra: l'argomento è quindi connesso con un problema d'ordine molto piu generale. A seconda delle varie tradizioni, esistono a questo riguardo notevoli differenze: in India e nel Tibet le circumambulazioni si compiono da sinistra a destra (cioè tenendo il centro alla propria destra, da cui la denominazione pradakshina); nella tradizione islamica avviene invece il contrario. Si può anche dire che ciò è in corrispondenza con la direzione della scrittura nelle lingue sacre (il sanscrito e l'arabo) in cui queste due tradizioni trovano rispettivamente la loro espr·essione. Il movimento da destra a sinistra è anche conosciuto nella Massoneria Operativa: esso è «polare» mentre l'opposto è «solare»; e le forme « polari » sono sempre piu antiche di quelle « solari ». Quanto alla preminenza della destra o della sinistra, noteremo che vi furono talvolta, e in una stessa tradizione, cambiamenti connessi a determinate leggi dei cicli cosmici; tali cambiamenti si verificarono soprattutto nell'antica Cina; anche se, a ben guardare, si constaterà che il « ,posto d'onore», venga esso considerato «polarmente», cioè alla destra, o «solarmente» alla sinistra, si trova sempre all'Oriente. Cambiamenti dello stesso genere avvennero pure nel passaggio dalla Massoneria Operativa alla Massoneria Speculativa. Da tutto ciò risulta che si tratta di un problema estremamente complicato, legato com'è all'origine stessa della Tradizione. 

J.B.V. - Mi è stato riferito che non molto tempo fa vi erano in Egitto alcune Ghilde di Massoni Operativi. Esistono ancora? Potrebbe A.W.Y. darmi qualche informazione in merito? 
A.W.Y. - Non c'è dubbio che alcuni secoli fa esistessero, non solo in Egitto, ma anche in altre parti del mondo islamico, delle Ghilde di Massoni Operativi o di altri artigiani. Questi Massoni orientali utilizzavano «marcature» simili a quelle dei loro colleghi occidentali del Medioevo, denominate in arabo Khatt el-Bannain (la «scrittura dei costruttori»); ma tutto ciò appartiene a un passato ormai lontano. Tuttavia, nelle turuq islamiche, o confraternite esoteriche (le quali sono anch'esse «operative», sebbene in un senso differente e piu profondo di quello puramente «professionale»), si sono conservati alcuni elementi che presentano una strana rassomiglianza con quelli del Compagnonaggio occidentale, quali l'impiego di nastri e di bastoni aventi esattamente la stessa forma; quanto al simbolismo di questi ultimi, molto vi sarebbe da dire alla luce delle scienze segrete attribuite a Seyidna Suleyman (poiché ognuno dei maggiori Profeti ha le sue scienze proprie, caratterizzate dal Cielo a cui presiede). Vi si trovano anche altre caratteristiche molto interessanti da un punto di vista piu specificamente massonico: per esempio, in alcune turuq, il dhikr non può essere ritualmente compiuto se non vi sono almeno sette fratelli; nell'investitura di un naqîb vi è qualcosa che richiama il cable-tow, ecc. Esiste d'altronde un'interpretazione simbolica delle lettere arabe che formano il nome di Allah che è puramente massonica, provenendo probabilmente dalle summenzionate Ghilde: l’alif è il regolo, i due lam la squadra e il compasso, la ha il triangolo (o il cerchio, secondo un'altra interpretazione; la differenza corrisponde a quella esistente fra la Square e l'Arch Masonry): il nome intero è dunque un simbolo dello Spirito della Costruzione Universale. Queste sono alcune delle notizie attinenti all'argomento che conosciamo per esperienza diretta e per tradizione orale.

Nel numero di Ottobre 1935, les Notes and Queries alla pagina 156 contiene la seguente risposta. 

Studente - Sono particolarmente interessato a una frase contenuta nella risposta da A.W.Y. riguardante il Sigillo di Salomone, in cui si dice che «L'Uqdat Seyidna Suleymân ha un significato molto simile a quello del Sigillo di Salomone, ecc.». Qual è la forma dell'Uqdat Seyidna Suleymân? 
A. W. Y. - Questa è la forma del «Nodo di Salomone»:


Ne esistono beninteso altre varianti piu o meno complicate, ma questa presenta l’essenziale dal punto di vista simbolico. Passando a un altro argomento, teniamo a precisare che con la frase «ed anche molto diverso da quello che immaginano i moderni» volevamo dire che il vero simbolismo del cuore, in tutte le tradizioni, si riferisce al puro intelletto superiore (ben distinto dalla ragione) e mai al sentimento o all'emozione. Questo si deve sempre tenere presente non solo quando si parla del cuore dell'uomo, ma anche del «Cuore del Mondo» 

Il volume XVIII, Gennaio 1936, contiene una sola risposta di A.W.Y. 

Studente - Le tre montagne sacre degli Operativi sono il Sinai, il Tabor e il Moriah. Se si prende quest'ultimo come centro, il Tabor si trova al Nord e il Sinai al Sud. Perché sono state scelte queste montagne? Al Tabor, nel Vecchio Testamento, non viene attribuito un carattere sacro. Mi piacerebbe anche avere qualche notizia sul loro significato esoterico. 
A. W. Y. - Il Sinai, Il Moriah e il Tabor sono tre luoghi privilegiati di «visione», anche se per il Sinai sarebbe piu appropriato parlare di «audizione» (e la forma di molte pietre che vi si trovano rassomiglia stranamente a quella dell'orecchio umano); del resto, quando si parla di «rivelazione», «visione» e «audizione» sono quasi equivalenti; nella tradizione indu viene detto, infatti, che i Rishi (parola che significa letteralmente «veggenti», cosi come l'ebraico roeh, termine antico per nabi o profeta) «udirono» i Veda. Dal nostro punto di vista islamico queste tre montagne sono rispettivamente poste in relazione con le tre grandi epoche profetiche di Seyidna Mûsa (Mosè), di Seyidna Dâwûd e Seyidna Suleymân (Davide e Salomone) e di Seyidna Aissa (Gesù), e quindi con i tre grandi libri della rivelazione divina: Et-Tawrâh (il Pentateuco), Ez-Zebûr (i Salmi) e El-Ingîl (il Vangelo). A proposito del Sinai, è interessante notare che questa regione, in un'epoca molto remota, era la sede di «Misteri» legati alla metallurgia, cioè dei misteri Cabirici, i cui membri si chiamavano «Cainiti»; il che, in ogni caso, è in stretta relazione con il significato di «Tubalcain», ben noto in Massoneria.  

Il volume XXIX, Gennaio 1937 a pagina 29 contiene una risposta A.W.Y.  

Q.Vorrei sapere qualcosa riguardo alla «Casa della Saggezza» del Cairo. Makrisi, parlandone, dà la descrizione di iniziazioni, gradi, ecc. ed alcuni scrittori occidentali ritengono che in essa ci siano molti elementi massonici e che forse si possa addirittura rintracciare in essa l'origine della Massoneria occidentale. Von Hammer cita Makrisi; ma non conoscendo l'arabo non ho gli elementi per sapere se Von Hammer sia affidabile su questo argomento. In occasione di due soggiorni in Egitto ho cercato senza successo di scoprire se esiste attualmente in Egitto qualche insegnamento esoterico, massonico o d'altra natura. Sarei molto grato ad A. W. Y. se potesse darmi una risposta, essendo sinceramente e seriamente interessato a questo problema. 
A.W.Y. - La «Casa della Saggezza» (Dâr El-Hekmah) era, all’epoca dei Fatimidi, un centro iniziatico; ma, anche se è stata impropriamente chiamata «Gran Loggia» da alcuni scrittori occidentali, essa non aveva niente a che vedere né con la Massoneria né con la sua origine (sarebbe piu esatto dire una delle sue origini, poiché la Massoneria ha in realtà piu di un'origine). È vero che gli Ismaeliti avevano, e hanno tuttora, iniziazioni e gradi cosi come ne hanno altre organizzazioni come i Duruz (i Drusi) della Siria, i quali impiegano anche certi segni molto simili a quelli della Massoneria; però queste rassomiglianze si trovano un po' dappertutto, e se vi è un'origine comune, bisognerebbe cercarla molto lontano... D'altra parte, gli Ismaeliti, i Drusi, i Nosairi, ecc. sono soltanto «sette» (firâq), in cui esiste sempre qualche confusione fra l’exoterismo e l’esoterismo; e nelle loro iniziazioni è presente un certo «lato oscuro», dovuto alla loro deviazione dalla  tradizione autentica: esse sono delle alterazioni, non la «fonte» dell'iniziazione. Tali «sette» non hanno nessun rapporto con le vere Turuq, cioè le confraternite esoteriche ortodosse dell'Islâm; l'insegnamento esoterico oggi esistente in Egitto, e in tutte le altre parti del mondo islamico, è principalmente quello delle Turuq, le quali Sono 72 (che potrebbe essere un numero simbolico, ma che, secondo un elenco stabilito dal fu Seyid Taufìq El-Bakri, sembrerebbe sia anche il numero esatto). Questo insegnamento, oltre alla dottrina «piu elevata», comprende numerose scienze sconosciute all'Occidente, per lo meno all'epoca attuale (poiché sembra che la situazione fosse un po' diversa nel Medio Evo), e alcune di esse possono essere capite solo se si conosce la lingua araba, alla quale sono intimamente legate (cosi come certe parti della Kabbala sono legate alla lingua ebraica). Nell'ambiente copto (quindi cristiano) si dice che alcuni monaci conservino ancora qualche conoscenza esoterica, ma è estremamente difficile per i Musulmani ottenere informazioni al riguardo.

Nessun commento:

Posta un commento