"…la dottrina è infallibile, è a causa del fatto che essa è un’espressione della verità, la quale, in se stessa, è assolutamente indipendente dagli individui che la ricevono e che la comprendono. La garanzia della dottrina risiede in definitiva nel suo carattere «non-umano»". René Guénon, Considerazioni sull’iniziazione, cap. "Sull’infallibilità tradizionale"

sabato 18 novembre 2017

Ibn ‘Arabî, La Gehenna, la creatura che vi subisce il più grande castigo ed una parte del mondo che sta in alto

Ibn ‘Arabî
La Gehenna, la creatura che vi subisce il più grande castigo ed una parte del mondo che sta in alto

Capitolo 61 - Al-Futûhâtu-l-Makkiyyah

Sappi, che Allah protegga te e noi, che la Gehenna (jahannam) è una delle più immense cose create: essa è la prigione (sijn) di Allâh nell'altro mondo.
Nella Gehenna saranno imprigionati coloro che negano l'esistenza di Dio (al-mu’attilah) e coloro che associano (al-mushrikûn), per i quali essa sarà una dimora permanente, ed i miscredenti, gli ipocriti ed i credenti che hanno commesso dei peccati gravi (kabâ’ir): Allâh, l'Altissimo, ha detto: “…ed abbiamo fatto della Gehenna una prigione per i miscredenti”[1]; poi, in virtù dell'intercessione e della grazia (imtinân) divina, alcuni di quelli che abbiamo appena menzionato usciranno dalla Gehenna, allorquando sarà giunto il termine stabilito da Allah.
La Gehenna si chiama così per la sua profondità, come il pozzo che si dice jahannâm quando il suo fondo è molto lontano: tra la cima ed il fondo della Gehenna intercorrono 175 anni. In essa sono compresenti calore e freddo intenso ed entrambi sono al loro massimo grado.
In merito alla sua creazione vi è una ben nota divergenza: alcuni sostengono che essa è già creata ed altri sostengono che essa non è ancora creata, ed ognuno dei due gruppi argomenta utilizzando ciò che gli sembra costituire una prova di quello di cui è convinto. Una analoga divergenza riguarda la creazione del Paradiso: per noi e per i nostri compagni, appartenenti alla Gente dello svelamento (kashf) e della notificazione (ta'rîf) divina, sia la Gehenna che il Paradiso sono creati e non-creati!
Diciamo che la Gehenna è creata alla guisa dell'uomo che, volendo costruire un casa ed avendo eretto le mura che la delimitano, dice: “Ho costruito una casa!” ma quando vi entra non vede che un muro che circonda degli interni ed una corte vuoti. Solo successivamente inizia a costruire gli alloggiamenti di questa casa secondo le inclinazioni di coloro che vi abiteranno, edificando camere, balconi, cantine, luoghi pericolosi (mahâlik), magazzini e ciò che è necessario che vi sia degli strumenti che colui che vi abiterà (sâkin) desidera mettervi per punire chi vi entra.
La Gehenna è una casa il cui calore (harûr)[2] è dato da un'aria infiammata, il cui combustibile è costituito esclusivamente dagli uomini e dalle pietre che sono state prese per idoli, e le cui fiamme sono costituite dai Jinn. Allah, l'Altissimo, ha detto: “…il cui alimento saranno gli uomini le pietre”[3] e “…certo voi e ciò che adorate all'infuori di Allah sarete legna per la Gehenna!”[4] e “…saranno gettati in essa, essi ed i traviati e le schiere di Iblîs, tutti insieme!”[5]: in essa appaiono gli strumenti (del castigo) man mano che avvengono le azioni dei jinn e degli uomini che vi entreranno.
Allah ha dato l'esistenza alla Gehenna sotto l'ascendente del Toro e per questo la forma in cui essa è stata creata è simile a quella del bufalo (jamûs).
Per noi è su questo che bisogna fare affidamento ed è sotto questa forma che Abu-1-Hakam ben Barrajân ha visto la Gehenna nel suo svelamento (kashf), ma talvolta essa appare agli uomini della Gente dello svelamento sotto forma di un serpente (hayyah) e coloro che la vedono così, come Abû-l-Qâsim ben Qasiyy ed altri, credono che Allâh l'abbia creata con quella forma.
Quando Allâh ha creato la Gehenna, Saturno era in Toro, Sole e Marte nel Sagittario e tutti gli altri pianeti in Capricorno; Allâh, l'Altissimo, l’ha creata dalla manifestazione (tajallî) delle Sue parole, riportate nel hadîth citato da Muslim: “Ero affamato e non Mi hai nutrito! Ero assetato e non Mi hai dato da bere! Ero ammalato e non Mi hai curato!”. Questa è la più grande discesa (nuzûl) che il Vero ha fatto scendere verso i Suoi servi, nella Sua benevolenza (lutf) verso di loro, e da questa realtà (haqîqah) è stata creata la Gehenna, Allâh protegga noi e voi da essa! Per questa ragione essa tiranneggia i prepotenti e spezza gli orgogliosi.
Tutte le pene (âlâm) che sono state create in essa e che provano coloro che vi entrano provengono dall'Attributo della Collera divina, ma esse ci saranno solo dal momento dell'ingresso nella Gehenna degli uomini e dei jinn che vi sono destinati: fino a quel momento non ci sarà pena né per la Gehenna né per i suoi angeli; anzi, essa ed i suoi custodi (zabâniyah) assaporano, sommersi da essa, la Misericordia di Allâh, lodandoLo senza mai stancarsi.
L'Altissimo ha detto: “…non trasgredite in ciò, affinchè non scenda su di voi la Mia Collera, poichè colui su cui scende la Mia Collera invero perisce!”[6], attribuendo a Lui Stesso la Collera (ghadab): quando questa scenderà su di loro essi diventeranno il suo ricettacolo e la Gehenna sarà per loro la dimora in cui scenderanno. Sono loro quindi (e non la Gehenna) il ricettacolo della Collera, che scenderà su di loro e che in questo caso si identificherà alla pena.
Chi non ha la conoscenza, tra coloro che pretendono di seguire la nostra Via, e vuole comprendere la realtà con il paragone (tamthîl), con la (sua) capacità e con l'impiego dell'analogia nei confronti degli Attributi, dice: “Invero la Gehenna è stata creata dalla Forza (qahr) divina ed il Nome al-Qâhir è il suo Signore e Colui che la manifesta!”. Se le cose stessero in questo modo ciò la terrebbe occupata con se stessa distogliendola da quello per cui le è stata data l'esistenza, cioè dall'esercitare il dominio (tasallut) sui prepotenti (jabâbirah), e non le sarebbe possibile dire: “…vi è forse altro da aggiungere?”[7] dire: “…una parte di me mangia l'altra!”.
La discesa (nuzûl) del Vero verso di essa, con la Sua Misericordia, che comprende ogni cosa, e con la Sua Compassione, le ha dato maggiore adito nel maledire (da’wâ) e nel dominare coloro che sono prepotenti nei confronti di Colui che le ha fatto questo bene (ihsân). Tutto ciò che la Gehenna fa con i miscredenti lo fa per la gratitudine che porta colui che riceve un beneficio nei confronti di chi glielo concede, poichè essa non conosce di Allâh, gloria a Lui, che la Benevolenza incondizionata, la quale non si può mescolare con ciò che le si oppone (i.e. la Collera). Come sbagliano gli uomini sulla natura della Sua creazione!
Tra gli episodi più strabilianti che ci sono stati riferiti sull'Inviato di Allâh, su di lui il Saluto e la Pace, è quanto segue: “'L’inviato di Allâh, su di lui il Saluto e la Pace, era seduto con i suoi Compagni nella Moschea allorquando essi udirono un enorme fracasso e ne furono spaventati. L'Inviato di Allah, su di lui il Saluto e la Pace, chiese loro se sapessero cos'era quel fracasso ed essi risposero: “Allâh ed il Suo inviato sono più sapienti! Allora egli disse: “Una pietra gettata dal vertice della Gehenna 70 anni fa è arrivata adesso al suo fondo ed il fracasso che avete udito era il suo arrivo al fondo della Gehenna e la sua caduta in essa!”'. Non aveva terminato di parlare che si senti un grido venire dalla casa di un ipocrita, che era morto in quel momento, all'età di 70 anni. L'Inviato di Allâh, su di lui il Saluto e la Pace, disse “Allah è più grande!” ed i sapienti tra i Compagni capirono allora che quella pietra era l'ipocrita, che, da quando Allah lo aveva creato,precipitava nel fuoco della Gehenna e che dopo aver vissuto 70 anni mori avendo raggiunto il suo fondo. Allâh, l'Altissimo, ha detto: “Invero gli ipocriti sono nel grado più basso del fuoco infernale!”[8] ed il fatto che essi avessero udito quel fracasso, che Allâh fece loro sentire, era affinché prestassero attenzione!
Osserva come sono stupefacenti le parole della Profezia, quanto è sottile la sua notificazione, quanto è bella la sua allusione e quanto è dolce il suo discorso, su di lui il Saluto e la Pace.
Invero una volta ho chiesto ad Allâh che mi mostrasse quello che voleva della condizione della Gehenna ed Egli mi mostrò la condizione di continua disputa (khisâm) dei dannati in essa, la quale corrisponde al Suo detto: “Per certo questo è verità, cioè la disputa della gente del fuoco infernale!”[9] ed al Suo detto: “…e diranno, disputando in essa tra di loro: «Per Allâh! Certamente fummo in un errore manifesto!” rivolgendosi ai loro traviatori ed ai loro idoli “quando vi uguagliammo al Signore dei Mondi! e non ci indussero in errore se non i malvagi!”[10]. Costoro sono la gente del fuoco infernale, riguardo ai quali Allâh ha detto: “…separatevi oggi, o malvagi (mujrimûn)”[11], intendendo per malvagi la gente del fuoco infernale che vi vive senza uscirne e che si distingue per questo da coloro che invece escono dalla Gehenna, per l'intecessione degli intercessori e soprattutto per la Provvidenza (‘inâyah) divina nei confronti di coloro che affermano l'Unità.
Questo è quanto mi venne mostrato e non posso comparare il loro disputare nella Gehenna se non con la disputa di coloro che sostengono opinioni opposte.
Quando vidi ciò mi ricordai della condizione alla quale Allâh mi aveva elevato e vidi che la “Misericordia, tutta intera, sta nel riconoscimento (taslîm) e nell'accettazione (talaqqâ) della Profezia e nell'attenersi (wuqûf) al Libro ed alla Sunna”. Invero gli uomini ignorano il detto di Muhammad, su di lui il Saluto e la Pace: “Non bisogna discutere in presenza di un Profeta!” e non capiscono che la presenza (hudûr) di un hadîth del Profeta, su di lui il Saluto e la Pace è paragonabile alla sua presenza e che non deve quindi esserci discussione (tanâzu‘) quando esso viene riportato, cosi come colui che ascolta non deve alzare la sua voce quando viene riferito lo hadîth profetico, poiché Allâh ha detto: “Non alzate la vostra voce al di sopra della voce del Profeta!”[12]: per la Gente di Allâh non c’è differenza tra la voce del Profeta ed il racconto delle sue parole!
Noi dobbiamo solo essere pronti ad accettare ciò che riporta colui che riferisce (al-muhaddith) le parole della Profezia, senza discutere, sia che questo hadîth dia risposta ad una domanda, sia che si tratti di un principio di discorso; poichè l’attenersi alle parole del Profeta, su di lui il Saluto e la Pace, riguardo alla questione (specifica) o all'evento occasionale, è obbligatorio (wâjib).
Dal momento che si dice: “Allah ha detto…” o “l’Inviato di Allâh, su di lui il Saluto e la Pace, ha detto…” si impone che chi ascolta accetti e si conformi e non elevi la sua voce sopra quella di colui che riferisce, allorquando riporta ciò che ha detto Allâh o lo hadîth dell'Inviato di Allâh, su di lui il Saluto e la Pace.
Allâh, l'Altissimo, ha detto: “…accordagli (asilo) affinché possa udire le parole di Allâh!”[13], e non le ha recitate (i.e. le parole di Allâh) se non l'Inviato di Allâh, su di lui il Saluto e la Pace, e chi ascolta non le sente se non da lui! Quando poi colui che ha sentito si associa a lui nel riferirle, allora non si tratta più di un auditore (bensi della voce del Profeta)!
Fa parte delle regole di comportamento che Allâh ha prescritto al Suo Profeta, su di lui il saluto e la Pace, la Sua affermazione: “Non affrettarti nella recitazione (del Corano) prima che la sua rivelazione verso te non sia compiuta!”[14] ed Allah ha detto: “Non alzate la vostra voce al di sopra della voce del Profeta e non gridate, parlando a lui, come gridate gli uni con gli altri[15] ed ha minacciato di rendere vane, per via di quello, le opere dell'uomo senza che egli se ne accorga. Invero l'uomo con la sua contestazione e il suo discutere s’immagina di difendere la tradizione (dîn) di Allâh, ma ciò fa parte dell'astuzia (makr) di Allâh, riguardo alla quale Egli ha detto: “…li faremo cadere gradatamente, senza che essi se ne accorgano”[16] ed ha detto: “…e Noi pure abbiamo escogitato uno stratagemma, senza che se ne accorgano!”[17].
Il credente intelligente (‘aqil), sincero con se stesso[18], quando sente uno dire: “Allâh ha detto…” o “l'Inviato di Allâh, su di lui il Saluto e la Pace, ha detto…” deve tacere ed ascoltare attentamente per comprendere e conformarsi a ciò che ha detto Allâh a ciò che ha detto il Suo Inviato, su di lui il Saluto e la Pace.
Allâh ha detto: “Quando viene recitato il Corano siate attenti ed ascoltate in silenzio: forse vi verrà usata misericordia!”[19], usando, malgrado questa attitudine (da parte del servo), un'espressione ottativa (=forse…) e non garantendo quindi con certezza l’ottenimento della misericordia. In che condizione si trova allora colui che discute ed alza la voce e si intromette nel discorso di chi recita (il Corano) o riporta un hadîth profetico? Spero che l'augurio (o la speranza = tarajjî, espressa con il termine «forse…») divino equivalga a ciò che deve verificarsi, come sostengono i sapienti (‘ulamâ’)!
Quando contemplai questo luogo vidi qualcosa di stupefacente: in questa visione ho visto l'acqua appoggiarsi sull’aria, che è tra le cose più strabilianti dal punto di vista architetturale, ed ho visto che due elementi (jawhar) non stanno insieme in un unico posto (hayyiz) e che questo appattiene a chi lo occupa!
In questa visione ho anche appreso l’abolizione (ibtâl) della procreazione (tawâlud), che colui che fa muovere le cose è Allâh, l’Altissimo, e che la causa occasionale (sabab) non ha influenza (athar) sull'atto (fi'l), tutto ad un tratto!
In questa visione ho capito che il più sottile (altaf) è più forte del più grossolano (akthaf): in effetti l’aria è senza dubbio più sottile dell’acqua e tuttavia la respinge, senza che l'acqua riesca a tenerle testa nella forza, e le impedisce di scendere. Invero mi sono visto nell'aria, con l'acqua sopra di me e
l'aria che le impediva di scendere verso la terra! In questa visione ho appreso moltissime scienze ed ho visto ciò che Allâh ha voluto che mi fosse manifestato dei gradi (darakât) della gente del fuoco infernale, in quanto questi gradi costituiscono la Gehenna, non in quanto sono il fuoco infernale, e tra questi ho visto un luogo chiamato «l’oscuro» (al-muzhlimah): sono sceso per cinque dei suoi gradini ed ho visto i suoi luoghi di tormento (mahâlik). Poi venni gettato nell’acqua che stava sopra di me, l'attraversai e vidi una cosa stupefacente! E fui istruito sulle condizioni del loro disputare (mukhâsamah) nel luogo del Jahîm ove essi discutono, e seppi che quel disputare (khisâm) è il loro stesso castigo in quello stato (hâl) e che il loro castigo è «nella Gehenna» e non «della Gehenna». In effetti la Gehenna è solo la dimora del loro soggiorno e la loro prigione ed è Allâh che crea le pene (âlâm) in loro quando Egli vuole: quindi il loro castigo proviene da Allâh ed essi sono un ricettacolo per esso.


[1] Corano XVII-8
[2] Corano XXXV-20
[3] Corano II-24 e LXVI-6
[4] Corano XXI-98
[5] Corano XXVI-94, 95
[6] Corano XX-81
[7] Corano L-30
[8] Corano IV-145
[9] Corano XXXVIII-64
[10] Corano XXVI-96, 99
[11] Corano XXXVI-59
[12] Corano XLIX-2
[13] Corano IX-6
[14] Corano XX-114
[15] Corano XLIX-2
[16] Corano VII-182 e LXVI-44
[17] Corano XXVII-50
[18] O «buon consigliere di se stesso», an-nâsih nafsa-hu.
[19] Corano VII-204

1 commento:

  1. È uno scritto simbolico che descrive le ragioni individuali che determinano l'inferno

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