La Gehenna, la creatura che vi subisce il più grande castigo ed una parte del mondo che sta in alto
Capitolo 61 - Al-Futûhâtu-l-Makkiyyah
Sappi, che Allah protegga te e noi, che
la Gehenna (jahannam) è una delle più immense cose create: essa è la
prigione (sijn) di Allâh nell'altro
mondo.
Nella Gehenna saranno imprigionati coloro che negano l'esistenza di Dio (al-mu’attilah) e coloro che associano (al-mushrikûn), per i quali essa sarà una dimora permanente, ed i miscredenti, gli ipocriti ed i credenti che hanno commesso dei peccati gravi (kabâ’ir): Allâh, l'Altissimo, ha detto: “…ed abbiamo fatto della Gehenna una prigione per i miscredenti”[1]; poi, in virtù dell'intercessione e della grazia (imtinân) divina, alcuni di quelli che abbiamo appena menzionato usciranno dalla Gehenna, allorquando sarà giunto il termine stabilito da Allah.
La Gehenna si chiama così per la sua
profondità, come il pozzo che si dice jahannâm
quando il suo fondo è molto lontano: tra la cima ed il
fondo della Gehenna intercorrono 175 anni.
In essa sono compresenti calore e freddo intenso
ed entrambi sono al loro massimo grado.Nella Gehenna saranno imprigionati coloro che negano l'esistenza di Dio (al-mu’attilah) e coloro che associano (al-mushrikûn), per i quali essa sarà una dimora permanente, ed i miscredenti, gli ipocriti ed i credenti che hanno commesso dei peccati gravi (kabâ’ir): Allâh, l'Altissimo, ha detto: “…ed abbiamo fatto della Gehenna una prigione per i miscredenti”[1]; poi, in virtù dell'intercessione e della grazia (imtinân) divina, alcuni di quelli che abbiamo appena menzionato usciranno dalla Gehenna, allorquando sarà giunto il termine stabilito da Allah.
In merito alla sua creazione vi è una ben
nota divergenza: alcuni sostengono che essa è già creata ed
altri sostengono che essa non è ancora creata, ed ognuno dei due gruppi
argomenta utilizzando ciò che gli sembra costituire una prova di quello di cui
è convinto. Una analoga divergenza riguarda la creazione del Paradiso: per noi e per i
nostri compagni, appartenenti alla Gente dello svelamento (kashf) e della notificazione (ta'rîf)
divina, sia la Gehenna che il Paradiso sono creati e non-creati!
Diciamo che la Gehenna è creata alla
guisa dell'uomo che, volendo costruire un casa ed
avendo eretto le mura che la delimitano, dice: “Ho costruito una casa!” ma
quando vi entra non vede che un muro che circonda degli interni ed una corte
vuoti. Solo successivamente inizia a costruire gli
alloggiamenti di questa casa secondo le inclinazioni di coloro che vi
abiteranno, edificando camere, balconi, cantine, luoghi pericolosi (mahâlik), magazzini e ciò che è
necessario che vi sia degli
strumenti che colui che vi abiterà (sâkin)
desidera mettervi per punire chi
vi entra.
La Gehenna è una casa il cui calore (harûr)[2]
è dato da un'aria infiammata, il cui combustibile è
costituito esclusivamente dagli uomini e
dalle pietre che sono state prese per idoli, e le cui fiamme sono costituite dai
Jinn. Allah, l'Altissimo, ha detto:
“…il cui alimento saranno gli uomini le pietre”[3]
e “…certo voi e ciò che adorate all'infuori di Allah
sarete legna per la Gehenna!”[4]
e “…saranno gettati in essa, essi ed i traviati e le schiere di Iblîs, tutti insieme!”[5]: in essa appaiono gli strumenti (del castigo) man mano che
avvengono le azioni dei jinn e degli
uomini che vi entreranno.
Allah ha dato l'esistenza alla Gehenna
sotto l'ascendente del Toro e per questo la forma in cui essa è stata creata è
simile a quella del bufalo (jamûs).
Per noi è su questo che bisogna fare
affidamento ed è sotto questa forma che Abu-1-Hakam ben Barrajân ha visto la
Gehenna nel suo svelamento (kashf), ma
talvolta essa appare agli uomini della Gente dello
svelamento sotto forma di un serpente (hayyah)
e coloro che la vedono così, come Abû-l-Qâsim ben Qasiyy ed altri, credono che
Allâh l'abbia creata con quella forma.
Quando Allâh ha creato la Gehenna,
Saturno era in Toro, Sole e Marte nel Sagittario e tutti gli altri pianeti in
Capricorno; Allâh, l'Altissimo, l’ha creata dalla manifestazione (tajallî) delle Sue parole, riportate nel hadîth citato
da Muslim: “Ero affamato e non Mi hai nutrito! Ero assetato e non Mi hai dato da bere! Ero ammalato e non Mi hai
curato!”. Questa è la più grande discesa (nuzûl)
che il Vero ha fatto scendere verso i Suoi servi, nella
Sua benevolenza (lutf) verso di loro,
e da questa realtà (haqîqah) è stata
creata la Gehenna, Allâh protegga noi e voi da essa! Per questa ragione essa
tiranneggia i prepotenti e spezza gli orgogliosi.
Tutte le pene (âlâm) che sono state create in essa e che provano coloro che vi entrano
provengono dall'Attributo della Collera divina, ma esse ci saranno solo dal
momento dell'ingresso nella Gehenna degli uomini e dei
jinn che vi sono destinati: fino a
quel momento non ci sarà pena né per la Gehenna né per i suoi angeli; anzi, essa
ed i suoi custodi (zabâniyah)
assaporano, sommersi da essa, la Misericordia di Allâh, lodandoLo senza mai
stancarsi.
L'Altissimo ha detto: “…non trasgredite
in ciò, affinchè non scenda su di voi la Mia Collera, poichè colui su cui
scende la Mia Collera invero perisce!”[6], attribuendo a Lui Stesso la Collera (ghadab): quando questa scenderà su di loro essi diventeranno il suo
ricettacolo e la Gehenna sarà per loro la dimora in cui scenderanno. Sono loro
quindi (e non la Gehenna) il ricettacolo della Collera, che scenderà su di loro
e che in questo caso si identificherà alla pena.
Chi non ha la conoscenza, tra coloro che pretendono di seguire la nostra Via, e vuole
comprendere la realtà con il paragone (tamthîl),
con la (sua) capacità e con l'impiego dell'analogia nei confronti degli Attributi,
dice: “Invero la Gehenna è stata creata dalla Forza (qahr) divina ed il Nome al-Qâhir è il suo Signore e Colui che la
manifesta!”. Se le cose stessero in questo modo ciò la
terrebbe occupata con se stessa distogliendola da quello per cui le è stata data
l'esistenza, cioè dall'esercitare il dominio (tasallut) sui prepotenti (jabâbirah),
e non le sarebbe possibile dire: “…vi è forse altro da aggiungere?”[7]
né dire: “…una parte di me mangia l'altra!”.
La discesa (nuzûl) del Vero verso di essa, con la Sua Misericordia, che comprende
ogni cosa, e con la Sua Compassione, le ha dato maggiore adito nel maledire (da’wâ) e nel dominare coloro
che sono prepotenti nei confronti di Colui che le ha fatto questo bene (ihsân). Tutto ciò che la Gehenna fa con
i miscredenti lo fa per la gratitudine che porta colui che
riceve un beneficio nei confronti di chi glielo concede, poichè essa non
conosce di Allâh, gloria a Lui, che la Benevolenza incondizionata, la quale non
si può mescolare con ciò che le si oppone (i.e. la Collera). Come sbagliano gli
uomini sulla natura della Sua creazione!
Tra gli episodi più strabilianti che ci
sono stati riferiti sull'Inviato di Allâh, su di lui il Saluto e la Pace, è
quanto segue: “'L’inviato di Allâh, su di lui il Saluto e la Pace, era seduto
con i suoi Compagni nella Moschea allorquando essi
udirono un enorme fracasso e ne furono spaventati. L'Inviato di Allah, su di
lui il Saluto e la Pace, chiese loro se sapessero cos'era quel fracasso ed essi
risposero: “Allâh ed il Suo inviato sono più sapienti!
Allora egli disse: “Una pietra gettata dal vertice della Gehenna 70 anni fa è arrivata adesso al suo fondo ed il fracasso che
avete udito era il suo arrivo al fondo della Gehenna e la sua caduta in essa!”'.
Non aveva terminato di parlare che si senti un grido venire dalla casa di un
ipocrita, che era morto in quel momento, all'età di 70
anni. L'Inviato di Allâh, su di lui il Saluto e la Pace, disse “Allah è più
grande!” ed i sapienti tra i Compagni capirono allora
che quella pietra era l'ipocrita, che, da quando Allah lo aveva
creato,precipitava nel fuoco della Gehenna e che dopo aver vissuto 70 anni mori
avendo raggiunto il suo fondo. Allâh, l'Altissimo, ha detto: “Invero gli
ipocriti sono nel grado più basso del fuoco infernale!”[8]
ed il fatto che essi avessero udito quel fracasso, che
Allâh fece loro sentire, era affinché prestassero attenzione!
Osserva come sono stupefacenti le parole
della Profezia, quanto è sottile la sua notificazione, quanto è bella la sua
allusione e quanto è dolce il suo discorso, su di lui il Saluto e la Pace.
Invero una volta ho chiesto ad Allâh che
mi mostrasse quello che voleva della condizione della Gehenna ed Egli mi mostrò la condizione di continua disputa (khisâm) dei dannati in essa, la quale
corrisponde al Suo detto: “Per certo questo è verità, cioè la disputa della
gente del fuoco infernale!”[9]
ed al Suo detto: “…e diranno, disputando in essa tra
di loro: «Per Allâh! Certamente fummo in un errore manifesto!” rivolgendosi ai
loro traviatori ed ai loro idoli “quando vi
uguagliammo al Signore dei Mondi! e non ci indussero in
errore se non i malvagi!”[10].
Costoro sono la gente del fuoco infernale, riguardo ai quali
Allâh ha detto: “…separatevi oggi, o malvagi (mujrimûn)”[11], intendendo per malvagi la gente del fuoco infernale che vi vive senza uscirne e che si distingue
per questo da coloro che invece escono dalla Gehenna, per l'intecessione degli
intercessori e soprattutto per la Provvidenza (‘inâyah) divina nei confronti di coloro che affermano l'Unità.
Questo è quanto mi venne
mostrato e non posso comparare il loro disputare nella Gehenna se non con la
disputa di coloro che sostengono opinioni opposte.
Quando vidi ciò
mi ricordai della condizione alla quale Allâh mi aveva elevato e vidi che la “Misericordia,
tutta intera, sta nel riconoscimento (taslîm)
e nell'accettazione (talaqqâ) della
Profezia e nell'attenersi (wuqûf) al
Libro ed alla Sunna”. Invero gli uomini ignorano il detto di Muhammad, su di
lui il Saluto e la Pace: “Non bisogna discutere in presenza
di un Profeta!” e non capiscono che la presenza (hudûr) di un hadîth del
Profeta, su di lui il Saluto e la Pace è paragonabile alla sua presenza e che
non deve quindi esserci discussione (tanâzu‘)
quando esso viene riportato, cosi come colui che ascolta non deve alzare la sua
voce quando viene riferito lo hadîth profetico,
poiché Allâh ha detto: “Non alzate la vostra voce al di sopra della voce del
Profeta!”[12]: per la Gente di Allâh non c’è differenza tra la voce del
Profeta ed il racconto delle sue parole!
Noi dobbiamo solo essere pronti ad
accettare ciò che riporta colui che riferisce (al-muhaddith) le parole della Profezia,
senza discutere, sia che questo hadîth
dia risposta ad una domanda, sia che si tratti di un principio di discorso; poichè
l’attenersi alle parole del Profeta, su di lui il Saluto e la Pace, riguardo
alla questione (specifica) o all'evento occasionale, è obbligatorio (wâjib).
Dal momento che si dice: “Allah ha detto…” o “l’Inviato
di Allâh, su di lui il Saluto e la Pace, ha detto…” si impone che chi ascolta
accetti e si conformi e non elevi la sua voce sopra quella di colui che
riferisce, allorquando riporta ciò che ha detto Allâh o lo hadîth dell'Inviato di Allâh, su di lui il Saluto e la Pace.
Allâh, l'Altissimo, ha detto: “…accordagli
(asilo) affinché possa udire le parole di Allâh!”[13], e non le ha recitate (i.e. le parole di Allâh) se non l'Inviato
di Allâh, su di lui il Saluto e la Pace, e chi ascolta non le sente se non da
lui! Quando poi colui che ha sentito si associa a lui
nel riferirle, allora non si tratta più di un auditore (bensi della voce del
Profeta)!
Fa parte delle regole di comportamento
che Allâh ha prescritto al Suo Profeta, su di lui il saluto e la Pace, la Sua
affermazione: “Non affrettarti nella recitazione (del Corano) prima che la sua
rivelazione verso te non sia compiuta!”[14]
ed Allah ha detto: “Non alzate la vostra voce al di
sopra della voce del Profeta e non gridate, parlando a lui, come gridate gli
uni con gli altri[15]
ed ha minacciato di rendere vane, per via di quello, le opere dell'uomo senza
che egli se ne accorga. Invero l'uomo con la sua contestazione e il suo
discutere s’immagina di difendere la tradizione (dîn) di Allâh, ma ciò fa parte
dell'astuzia (makr) di Allâh, riguardo
alla quale Egli ha detto: “…li faremo cadere gradatamente, senza che essi se ne
accorgano”[16] ed ha detto: “…e Noi pure abbiamo escogitato uno
stratagemma, senza che se ne accorgano!”[17].
Il credente intelligente (‘aqil), sincero con se stesso[18], quando sente uno dire: “Allâh ha detto…” o “l'Inviato di
Allâh, su di lui il Saluto e la Pace, ha detto…” deve tacere ed ascoltare attentamente per comprendere e
conformarsi a ciò che ha detto Allâh a ciò che ha detto il Suo Inviato, su di lui il Saluto e la Pace.
Allâh ha detto:
“Quando viene recitato il Corano siate attenti ed
ascoltate in silenzio: forse vi verrà usata misericordia!”[19], usando, malgrado questa
attitudine (da parte del servo), un'espressione ottativa (=forse…) e non garantendo quindi con certezza l’ottenimento
della misericordia. In che condizione si trova allora colui
che discute ed alza la voce e si intromette nel discorso di chi recita
(il Corano) o riporta un hadîth
profetico? Spero che l'augurio (o la speranza = tarajjî, espressa con il termine «forse…») divino
equivalga a ciò che deve verificarsi, come sostengono i sapienti (‘ulamâ’)!
Quando contemplai
questo luogo vidi qualcosa di stupefacente: in questa
visione ho visto l'acqua appoggiarsi sull’aria, che è tra le cose più
strabilianti dal punto di vista architetturale, ed ho visto che due elementi (jawhar) non stanno insieme in un unico
posto (hayyiz) e che questo
appattiene a chi lo occupa!
In questa
visione ho anche appreso l’abolizione (ibtâl)
della procreazione (tawâlud), che colui che fa muovere le cose è Allâh, l’Altissimo, e che la
causa occasionale (sabab) non ha
influenza (athar) sull'atto (fi'l),
tutto ad un tratto!
In questa
visione ho capito che il più sottile (altaf)
è più forte del più grossolano (akthaf): in effetti l’aria è senza dubbio
più sottile dell’acqua e tuttavia la respinge, senza che l'acqua riesca a
tenerle testa nella forza, e le impedisce di scendere. Invero mi sono visto nell'aria,
con l'acqua sopra di me e
l'aria che le impediva di scendere verso la terra! In questa visione ho
appreso moltissime scienze ed ho visto ciò che Allâh ha voluto che mi fosse
manifestato dei gradi (darakât) della
gente del fuoco infernale, in quanto questi gradi
costituiscono la Gehenna, non in quanto sono il fuoco infernale, e tra questi
ho visto un luogo chiamato «l’oscuro» (al-muzhlimah):
sono sceso per cinque dei suoi gradini ed ho visto i suoi luoghi di tormento (mahâlik). Poi venni
gettato nell’acqua che stava sopra di me, l'attraversai e vidi una cosa
stupefacente! E fui istruito sulle condizioni del loro disputare (mukhâsamah) nel luogo del
Jahîm ove essi discutono, e seppi che quel disputare (khisâm) è il loro stesso castigo in quello stato (hâl) e che il loro castigo è «nella
Gehenna» e non «della Gehenna». In effetti la Gehenna
è solo la dimora del loro soggiorno e la loro prigione ed è Allâh che crea le
pene (âlâm) in loro quando Egli
vuole: quindi il loro castigo proviene da Allâh ed essi sono un ricettacolo per
esso.
[1] Corano XVII-8
[2] Corano XXXV-20
[3] Corano II-24 e LXVI-6
[4] Corano XXI-98
[5] Corano XXVI-94, 95
[6] Corano XX-81
[7] Corano L-30
[8] Corano IV-145
[9] Corano XXXVIII-64
[10] Corano XXVI-96, 99
[11] Corano XXXVI-59
[12] Corano XLIX-2
[13] Corano IX-6
[14] Corano XX-114
[15] Corano XLIX-2
[16] Corano VII-182 e LXVI-44
[17] Corano XXVII-50
[18] O «buon consigliere di se stesso», an-nâsih nafsa-hu.
[19] Corano VII-204
[2] Corano XXXV-20
[3] Corano II-24 e LXVI-6
[4] Corano XXI-98
[5] Corano XXVI-94, 95
[6] Corano XX-81
[7] Corano L-30
[8] Corano IV-145
[9] Corano XXXVIII-64
[10] Corano XXVI-96, 99
[11] Corano XXXVI-59
[12] Corano XLIX-2
[13] Corano IX-6
[14] Corano XX-114
[15] Corano XLIX-2
[16] Corano VII-182 e LXVI-44
[17] Corano XXVII-50
[18] O «buon consigliere di se stesso», an-nâsih nafsa-hu.
[19] Corano VII-204
È uno scritto simbolico che descrive le ragioni individuali che determinano l'inferno
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