René Guénon
Lettere a Denys Roman - 1
Lettere a Denys Roman - 1
Il Cairo, 25 Marzo 1948
Cariss∴ F∴,
Ero venuto a sapere dal F∴ Maridort, qualche giorno fa, che la mia risposta alla
vostra lettera non vi era mai arrivata; dato che questo risale alla fine di dicembre, si direbbe proprio
che non ci sia più alcuna speranza che la riceviate e, d'altro canto, ho
constatato che anche
altre lettere
si sono smarrite,
egualmente, nello stesso periodo.
Ciò è ancor più fastidioso in quanto non riesco più a
ricordarmi tutto quel che vi dicevo; mi riproponevo, tuttavia, di cercare di ricordarne
per lo meno l'essenziale quando, l'altro ieri, mi è arrivata la vostra lettera del 16 marzo.
Ho saputo, inoltre, tramite
il F∴ Maridort, che
stavate per ricevere il grado di Compagno senza dover attendere oltre e credo che, addirittura, ciò
debba avvenire
oggi stesso.
Sono stato contentissimo di questa notizia e non resta più da augurarsi che i tempi possano
essere abbreviati ancora, il che
porterebbe ad un guadagno di un anno,
più o meno; sono sempre
più convinto che, per molteplici ragioni, ci sarebbe tutto l' interesse affinché vi arriviate tutti e tre al più presto possibile ...
Il F∴ Maridort mi ha, parimenti, comunicato le informazioni che gli avete
inviato
riguardo a J. B. ed alla L. Chéops; vi sono, in tutto ciò, delle cose
assai singolari e soprattutto
questa storia
del 'Rituale delle Tre Luci' che mi pare
comporti delle innovazioni piuttosto fantasiose, il
che, peraltro, non mi stupisce se si tratta davvero di J. Chaboseau, com'è
stato detto; in quest'affare ci sono delle cose
che sarebbe bene chiarire, se possibile.
Altra cosa ancora, per non
dimenticarsene: il F∴ Mordvinoff, l'ultima volta che mi ha scritto, mi ha dato la
lista degli Ufficiali ma, dato che gli accade spesso di deformare i nomi
propri, non son riuscito a capire qual è quello del 2° Sorv∴ ; potreste dirmelo? Ho fatto
anche un'osservazione, a proposito di questa lista: non si sono ristabilite,
alla G.T.[1], com'era stato fatto una volta alla Thébah[2],
le funzioni dei Diaconi, alle quali si riconosce grande importanza nella Mass∴ inglese? Vorrei anche, per
una ragione simile, domandarvi ove risiede il 2° Sorv∴; è, questo, un punto che
può condurre a delle modificazioni soprattutto nel rituale d'apertura; se voi
non siete a conoscenza di quello in uso alla Thébah, che era un adattamento d'un
antico rituale operativo inglese, bisognerà che mi impegni
a ritrovarlo per mandarvene copia.
Sono un po' stupito per
quel che mi dite a proposito del modo in cui i membri della Commissione dei
rituali si sono disinteressati dei suoi lavori; ma, se il F∴ Mar. non
ne è rimasto scoraggiato e se gli altri si accontentano di approvare puramente
e semplicemente quel che lui avrà fatto, ciò potrebbe, in effetti, essere
meglio, come voi dite ed evitare un bel po' di discussioni inutili e tutti i
compromessi poco soddisfacenti cui si rischierebbe di dar luogo. Sarebbe bene
che le cose non fossero tirate troppo per le lunghe e
che si possa giungere ad un risultato il più presto possibile; ho già delle
richieste, dall'Italia e dal Libano, sulla possibilità di procurarsi dei
rituali dallo spirito veramente
tradizionale ...
Va da sé che, da un altro
punto di vista, non bisogna affrettarsi al punto tale da trascurare di
esaminare sufficientemente bene le questioni importanti.
La questione della “Loggia
di tavola” della quale mi parlate questa volta, è, in effetti, un po'
imbarazzante: è certo, in ogni caso, che quelli del 1717 le hanno
attribuito un'importanza eccessiva; credo, però, che (e vedo che è anche quel
che voi stesso pensate) vi si trovino come minimo degli elementi d'origine
veramente antica pervenuti dalla Mass∴ operativa. A questo
titolo, mi sembra che possa essere
buona cosa mantenerla (o ristabilirla), alla condizione di non permetterle di
divenire troppo invadente; dopo le riunioni d'iniziazione ed anche (direi,
addirittura: soprattutto) nelle feste solstiziali, il che sarebbe certamente
molto meglio di un banchetto profano!
Ritorno, ora, a quel che mi
dicevate nella vostra lettera precedente ed a cui
avevo già risposto in quella ch'è andata persa. Per cominciare, approvo
pienamente l'idea di ristabilire il più completamente possibile certi usi
rituali che sono più o meno caduti in disuso, per
esempio non soltanto quello del calendario mass∴ di cui parlate, ma anche
quello dell'alfabeto che molti sembrano non conoscere più (ho avuto, talvolta,
occasione di accorgermene nella mia corrispondenza, anche con dei FF∴ degli alti gradi); lo
stesso dicasi per l'acclamazione tradizionale. Quanto alla tegolatura (e sono
stato sorpreso da quel che mi dite a questo proposito poiché, ai miei tempi, alla
G∴ L∴ era fatta ancora molto
seriamente), bisognerebbe che ogni F∴ vi sia abituato in modo tale
che non abbia mai la minima esitazione nel rispondere; ciò è molto più
importante di quanto si potrebbe credere, al fine di mantenere lo stato d'animo
voluto. Nel medesimo ordine d'idee, si dovrebbero ristabilire pure le tre
domande che il Ven∴ deve
porre ai visitatori alla loro entrata nella L∴ e che la maggioranza ignora
già da molto tempo; mi ricordo sempre l'imbarazzo che esse causarono, un
giorno, al Ven∴ d'una L∴ parigina che visitava una
L∴ di provincia che le aveva
conservate! Oltre a tali domande, ce n'è ancora un'altra che è d'uso corrente
nella Mass∴ anglo-sassone, ma che è del tutto sconosciuta in Francia alla quale
sarebbe, peraltro, impossibile rispondere per una ragione che vedrete fra poco
...
Le segnalo,
incidentalmente, la differenza che esiste fra la formula francese: «À la Gioire du G∴ A∴ de L’U∴»[3] e
la formula inglese: «In the NAME of the
G∴ A∴ of the U∴»[4]; v’è, in ciò, qualcosa che
mi sembra essere più di una semplice sfumatura e che meriterebbe sicuramente
d'essere studiato più da vicino; è, soprattutto, in relazione con la
consacrazione iniziatica che la cosa non è, probabilmente, senza importanza.
Ora, un punto
particolarmente importante sarebbe, se la cosa fosse, tuttavia, possibile, il
ristabilimento del quadro o tracciato della L∴, quale esisteva nel
diciottesimo secolo; ma ce n'è ancora un altro che è ancor più essenziale, dato che è considerato generalmente come costituente un «landmark»[5]; è la presenza dell'altare che reca il V.S.L. (“Volume of the Sacred Law”[6], rappresentato praticamente, in Occidente, dalla Bibbia la
quale simboleggia, d'altro canto, l'insieme di tutte le Scritture Sacre e che
deve regolarmente, come ho ricordato da qualche parte in “Aperçus”[7], essere aperto al primo
capitolo del Vangelo di San Giovanni), sul quale sono posti il compasso e la
squadra, in una posizione differente per ognuno dei 3 gradi. È ciò che,
d'altronde, permette di rispondere immediatamente alla domanda alla quale
alludevo sopra: “And now, my Brother, can you
tell us what degree we are working?”[8].
Per quanto riguarda i
rituali d'iniziazione, non c'è dubbio che quello del 2° grado darà maggiori
problemi, poiché è quello che è stato di gran lunga il
più rovinato e deformato in tutti i modi con il pretesto della “modernizzazione”. La vostra idea di prendere
certi prestiti dalla “Mark Masonry”[9] mi pare giusta,
in via di principio, poiché è molto verosimile che, all'origine, il “marchio”
particolare era dato al Compagno che, in Francia, era talvolta designato anche,
anticamente, con il nome di “Esperto”; del resto, saprete, forse, che anche il “Royal
Arch”[10]
è considerato come avente un legame più speciale e più
diretto con il grado di Compagno, sebbene le ragioni non siano indicate molto
esplicitamente... Parlavate anche, a proposito del “marchio” di “tessera”[11]; suppongo che si tratti del “Mark Master's token”[12], che è una riproduzione di quel che si chiama “le monete
del Tempio”, riproduzioni d'altra parte modificate per quanto riguarda le
iscrizioni che vi si trovano in ebraico in lettere quadre mentre, sulle monete
autentiche, esse sono in un carattere d'una forma più antica. Ma, sebbene quel
che avevate in vista sia perfettamente ammissibile in principio, può darsi che
sia piuttosto difficile da realizzare; e poi, d'altra parte, c'è qualcosa che
mi sembra ancora più importante e che ha a che vedere, si potrebbe dire, con
l'essenza stessa del grado di Compagno; è soprattutto in questo grado che debbono intervenire gli elementi d'origine pitagorica, che
gli “speculativi”
hanno sempre
troppo dimenticato, anche se ne permangono, nonostante tutto, tracce assai nette,
segnatamente la Stella fiammeggiante e la preminenza attribuita alla geometria
(dato che perfino il G∴ A∴ dell’U∴ diviene, qui, il G∴ G∴ A∴ dell’U∴[13]). Secondo me, è soprattutto
in questa direzione che converrebbe dirigere le ricerche in vista di una
restaurazione corretta del grado e questa sarebbe certamente un'eccellente
occasione per rimettere in luce gli elementi in questione che, come ho avuto
modo di indicare incidentalmente in qualche occasione, provengono realmente da
una trasmissione regolare ed ininterrotta e che,
conseguentemente, sono ben lontani dall'essere qualcosa che si abbia il diritto
di trattare come più o meno trascurabile.
Credo che ciò sia quanto, più o meno, vi avevo detto, almeno per quanto posso
ricordare rileggendo la vostra lettera. Se volete, come spero, tenermi al corrente di quanto verrà fatto, resta inteso che
potrò aggiungere, in seguito, ulteriori precisazioni; può anche darsi che voi
stesso troviate qualche punto più particolarmente difficile o dubbio da
segnalarmi ...
Mi sono appena ricordato,
tutto d'un colpo, che il troppo famoso Marquès Rivière[14] aveva riprodotto tutto il rituale di Thébah (apertura,
iniziazione al 1° grado e chiusura) in appendice al suo libro: “La Trahison spirituelle de la F∴ M∴”; vi sarebbe forse possibile trovarlo
lì, a meno che, per caso, non l’abbiate già; in ogni caso, sarebbe certamente
utile che ne prendiate conoscenza.
Spero che penserete, una
prossima volta, a comunicarmi, come mi avevate promesso, certe riflessioni che
avete fatto su diverse questioni di un altro ordine. In particolare, a
proposito di certi modi di “proiezione” di influenze
malefiche, sarei molto interessato a sapere di cosa si tratti esattamente:
sulla “caccia volante” ho fatto anch'io, da parte mia, delle osservazioni che
potrei ugualmente comunicarvi.
Bisogna proprio sperare che
stavolta non sopravvengano nuovi impedimenti nella nostra corrispondenza ...
Molto frat∴
vostro,
René Guénon
* Tratta da: René Guénon, Lettere
massoniche a Denys Roman 1948, Edizioni Al-Hudâ al Mubîna, Al-Madîna
al-Munawwira
[1] Grande Triade (N.d.e.)
[2] Nome della Loggia a cui era affiliato René Guénon.
[3] Invocazione
massonica «À la Gioire du
Grand Architecte de L’Universe» corrispondente
all’italiana «Alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo» abbreviata in A∴G∴D∴G∴A∴D∴U∴.
[4] «Nel NOME del Grande Architetto dell’Universo» (N.d.e.).
[5] È una parola tecnica che significa i limiti da non superare. Sono gli
antichi punti di riferimento, le “pietere migliari” della Massoneria, che
devono esssere rispettati da tutti i suoi appartenenti e che non possono essere
abrogati. In realtà questi punti di riferimento non sono mai stati ben definiti
con consenso unanime. Ne esiste un elenco di 25
compilato nel 1858 da Albert Mackey, generalmente accettato e riportato con una
certa autorevolezza. Landmark è comunque un termine che non va tradotto in quanto ben conosciuto e usato da tutti i massoni del
mondo. (N.d.e.).
[6] «Volume della Legge
Sacra». (N.d.e.).
[7] Aperçus sur l’Initiation. (N.d.e.). (Considerazioni sull’Iniziazione, Luni,
Milano)
[8] “Ed
ora, Fratello mio,, sai dirci a che grado stiamo operando?” (N.d.e.) (Corsino
nostro).
[9] È la Massoneria del
marchio, ossia un tipo di Massoneria che, come quella dell’Arco Reale, vanta
un’antichità molto remota e che è praticato ancor oggi in Inghilterra. (N.d.e.).
[10] Si tratta del Supremo
Ordine del Sacro Arco Reale, ovvero un tipo di
Massoneria che propugna l’esistenza di soli tre gradi (Apprendista, Compagno,
Maestro) e di un completamento di quest’ultimo ed importante grado di Maestro,
chiamato appunto Ordine del’Arco Reale. È un rito molto antico, reintrodotto
nella Massoneria speculativa inglese nel 1813 per orpera degli “Antichi” che si
erano opposti ai “Moderni” fin dalla Costituzione della Gran Loggia
d’Inghilterra. (N.d.e.).
[11] In italiano nel testo (N.d.e.).
[12] Si tratta del simbolo
che contraddistingue un Maestro della Massoneria del Marchio.
[13] Nel testo in traduzione
è scritto G∴ G∴ A∴ dell’U∴ mentre si tratta di G∴ G∴ dell’U∴ ovvero «Gran Geometra dell’Universo».
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