"…la dottrina è infallibile, è a causa del fatto che essa è un’espressione della verità, la quale, in se stessa, è assolutamente indipendente dagli individui che la ricevono e che la comprendono. La garanzia della dottrina risiede in definitiva nel suo carattere «non-umano»". René Guénon, Considerazioni sull’iniziazione, cap. "Sull’infallibilità tradizionale"

venerdì 15 dicembre 2017

Muhammad Al-‘Arabi ad-Darqâwî, Lettere di un maestro Sufi, Lettera 9

Muhammad Al-‘Arabi ad-Darqâwî
Lettere di un maestro Sufi

Lettera 9

Quando il mio maestro vide che seguivo sinceramente la Via, mi ordinò di rompere con le abitudini della mia anima (nafs), e mi disse: “Come dobbiamo acquisire la scienza della realtà spirituale (al-haqiqah), così dobbiamo acquisirne l’azione”. Non lo capii.
Allora, afferrato il mio haik (l’haik è un telo senza cucitura utilizzato per avvolgere la testa e le spalle n.d.r.) con la sua nobile mano, me lo strappò dalla testa (apparire in pubblico, con la testa scoperta, in un ambito musulmano non influenzato dall’Occidente moderno, è indice di volgarità, d’indisciplina e di follia n.d.r.), lo torse più volte e me l’avvolse intorno al collo, e infine aggiunse: “Ecco la prova del bene!”. La mia anima si turbò a tal punto che avrei preferito morire anzichè mostrarmi in quell’abbigliamento stravagante. Il maestro mi guardò senza proferire parola, e io mi sentii oppresso fino alla morte. Mi alzai prima che egli s’alzasse - contrariamente al solito - e camminai finché il muro della zawiyah mi nascose ai suoi occhi. Allora la mia anima (nafs) mi chiese: “Che mai vuol dire ciò?”. Non sapevo cosa risponderle, se non rimettermi l’haik sul capo come d’abitudine. Però non lo feci, e le dissi: “Il maestro ne conosce bene il significato. Ma tu (anima mia), perché temi d’essere umiliata? Chi sei e qual è il tuo grado, per non sopportare di trovarti in questo stato? Ti piace dunque solo rimanere con la tua concupiscenza e i tuoi capricci, a trastullarti sfrenatamente! No, in nome di Dio, non ne godrai fino a quando veglierò su di te e sulla tua ostilità!”. E la mia anima, vedendo i miei occhi infiammati di collera, disperò della sua concupiscenza e capì che non avrebbe ottenuto nulla, e alla fine accettò la legge che le imposi. Guai al faqir, guai a lui, se vede la forma della sua anima (nafs) come realmente è, e non la soffoca finché muoia!

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