Cosa si deve imporre l'aspirante all'iniziazione (murid) prima di trovare il maestro spirituale (shaykh)
Che Allâh ti assista e illumini. Sappi, che la prima cosa che si deve imporre chi entra in questa Via divina e legale (1) è ricercare un maestro finché non lo si trovi (2). Allo stesso tempo, bisogna imporsi 9 cose nelle opere (a'mâl) consigliate (9 sono un numero minimo), si così disporrà di un "piede permanente" (3) nel Tawhîd.
È per questo che Allâh ha determinato un numero di sfere (aflâk) uguale a 9. Osservate la saggezza divina (4) in questi movimenti di sfere (harakat): tra questi, quattro sono esteriori (dhahir) e cinque interiori (batin). Quelle esterne sono: il digiuno, (jû'), la veglia (sahar), il silenzio (samt) e la solitudine ('uzlah) di cui due sono effettivi: la veglia ed il silenzio. Per silenzio, voglio dire scostarsi delle parole delle persone (5) e impegnarsi nel "ricordo del cuore" (dhikr al-qalb).
Così, bisogna privilegiare l'espressione dell'anima (natq an-nafs) a quella della lingua salvo in quello che impone Allâh (6) nella lettura del Corano, o di "ciò che fu facilitato del Corano" (7) all'epoca della preghiera rituale ed il takbîr in quello che così è stato legalmente prescritto (mâ shara'a) nella glorificazione (tasbîh), nel ricordo (dhikr), nelle invocazioni (du'â'), nell'attestazione (tashahhud), e nella preghiera sull'inviato di Allâh - su lui la grazia e la pace. Così si assolvono le opere obbligatorie e ci si può dedicare al "ricordo del cuore" per il silenzio della lingua, il digiuno comprende la veglia ed il silenzio include la solitudine.
Per quanto riguarda le cinque [opere] interiori, essi sono: la sincerità (sidq), la rimessa fiduciosa in Dio (tawakkul), la pazienza (sabr), la volontà (‘azîmah) e la certezza (yaqîn).
Queste nove [opere] sono le madri del bene, comprendono tutto il bene (8) e sintetizzano la Via in esse (9). Obbligati nella loro pratica (alzimhâ) prima di trovare lo Shaykh.
[Ibn
‘Arabî, Futûhât cap.53. Bâb fî ma’rifat mâ yalqî al-murîd ‘alâ nafsihi
fî-l-a’mâl qabla wujûd ash-shaykh. Estratto tradotto e annotato da A.]
(1) at-tarîqah al-ilâhiyyah al-mashrû’ah.
(2) talab al-ustâdh hathâ yajiduh.
(3) Traduzione letterale di qadam râsikh. Il simbolismo del piede (qadam) è in relazione con la Via iniziatica (tarîqah) come affermava lo Sceicco Muhammad Amîn al-Kurdî, morto nel 1332/1914 - radiyallâh 'anh - nel suo Tanwîr al-qulûb: "Con l'espressione "piede" (qadam) si intendono la sunnah e la tarîqah. "
(4) al-hikmah al-ilâhiyyah. René Guénon aveva indicato l'equivalenza numerica tra questa espressione che significa "Saggezza divina" e la parola Sûfî: "questo perché la parola Sufi ha lo stesso numero di El-Hekmah el-ilahiyah, che significa "Saggezza divina" [numero 186]. Il Sufi vero è quello che possiede questa Saggezza dunque, o in altri termini, è el-ârif bi-Llâh, questo essere-a-dire "quello che conosce per Dio", perché Egli non può essere conosciuto che per Sé stesso; chiunque non abbia raggiunto questo grado supremo non può essere detto realmente Sufi, ma solamente mutaçawwuf. (Il Sufismo, Rivista Le Voile d’Isis N°176-177 Agosto-settembre 1934, p.289-296).
(5) tark kalâm an-nâs.
(6) mâ awjaba Allâh.
(7)Espressione tratta dal Corano: Fa-qra’ mâ tayassara mina-l-qur’ân (Cor.73, 20), «Recitate dunque, del Corano, quello che vi sarà agevole».
(8) al-khayr kulluhu. Tutte le benedizioni o influenze spirituali.
(9) at-tarîqah majmû’ah fîhâ.
Tratato da:
http://esprit-universel.over-blog.com/article-ibn-arabi-ce-que-doit-s-imposer-l-aspirant-a-l-initiation-murid-avant-de-trouver-le-maitre-spir-105980323.html
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