1 - Testi sul digiuno[1]
1. Poema
iniziale
O
Ridente nella forma di Colui che piange
Tu
sei in noi il Querelante e l’Accusato[2]
Il
digiuno è astinenza senza esaltazione
O
esaltazione senza astinenza?
Non
è l’uno e l’altro per chi
Afferma
l’Unità attraverso una “associazione”?[3]
Le
intelligenze sono spazzate via (scacciate) e rese impotenti,
senza
nasse né reti.
Le
intelligenze sono assediate e rese impotenti,
una
lama affilata che taglia in favore della Legge.
Esse
allora si sottomettono, rigettate le loro dimostrazioni (prove),
e
credono senza comprendere.
La
stella della guida le conduce sane e salve
Nei
flutti delle sfere e dei regni.
O
anima mia, senza di te io non sarei Lui
“come
se fosse lui”[4], si, senza di te, senza
di te!
Il
mio digiuno riguarda il mondo.
Esso
è, piuttosto che a te, al Dio delle creature.
Voglio
dire: il digiuno che è Lui.
Tramite
il mondo, al contrario, Egli ti nutre.
Avresti
contemplato il suo senso supremo,
nessuna
creatura abiterebbe più in te.
Il
digiuno è senza uguali mi ha detto
Il
Proclamatore della Sua Legge; considera ciò!
Esso
è abbandono: dov’è dunque quello che tu compi?
Dov’è
la tua pretesa?
L’ordine
manifestato ritorna al suo principio;
mio
Signore riprendi possesso di te.
Rifletti!
Il digiuno fu regolato da Lui
Mentre
esso non ha senso che per te.
Poi
Egli ti ha fatto sapere
Che
ti spogliava del digiuno a tuo carico:
il
digiuno è a Allâh, non essere ignorante!
Tu
sei il supporto della Sua epifania, non dimenticarlo (fai attenzione)!
Esso
appartiene a Allâh! Tu sei solo,
sappilo,
a morire d’inedia!
Il
Misericordioso ti ha reso femmina
Per
Colui che, avendoti disposto armoniosamente, nascerà da te[5]
Gloria
alla trascendenza di Colui che ti ha così disposta
Come
una sposa per Lui. Tu solo hai ottenuto questo privilegio.
Tu
sei, come la Terra, un giaciglio per Lui
E
per il Suo Essere qualificato di “piangente”[6].
Tra
voi due, l’opera di Allâh si manifesta;
e
tu, dove sei dunque?
Se
tu implori Allâh e ti abbassi
Dinanzi
a Lui – l’Altissimo -, Egli si mette al tuo servizio.
Il
Calamo Supremo sulla Sua Tavola
Iscrive
secondo il Suo ordine la tua qualificazione più pura.
Tu
sei il tutto senza essere Lui.
Egli
è prossimo (Vicino) a te attraverso una faccia, lontano (Lontano) attraverso
l’altra.
Fai
attenzione a non soddisfarti
Di
ciò che ti piace! Fai attenzione!
Dimora
secondo il tuo essere principiale in tutto
Ciò
che vuoi. Non essere dimentica per paura che Lui non ti dimentichi[7].
Tale
è la scienza che mi è giunta
Da
una Parola veridica.
Io
la rivelo su ordine di Colui che la conosce totalmente,
in
mezzo agli astinenti e gli asceti.
Lode
ad Allâh che mi ha privilegiato
Attraverso
una scienza splendente e che te ne ha ornata,
Che
mi ha privilegiato attraverso una Forma
La
cui perfezione non è possibile … che sotto la tua egida!
Da: Charles-André Gilis, Ibn 'Arabi, Textes sur le jeûne, Al-Bouraq , 1996
Da: Charles-André Gilis, Ibn 'Arabi, Textes sur le jeûne, Al-Bouraq , 1996
[1] Al-Futûhât al-Mekkiyah, cap. 71, vol. 9, pagg 96-98 dell’ed. O. Yahya - [Tradotto dall’arabo da Abd ar-Razzâq Yahyâ (Charles-André Gilis) in Textes sur le jeûne - ndr].
[2] Cfr. la richiesta del Profeta* - su di il Saluto e la Pace! -: «Io mi rifugio attraverso Te contro Te».
[3] L’associazione esiste nel momento in cui un «altro che Allâh» afferma la Sua Unità. L’associazione rende l’astinenza necessaria, mentre l’esaltazione realizza l’Unità.
[4] Allusione a Corano XXVII,42. Questa espressione cranica è spesso considerata come il segno di una realizzazione imperfetta.
[5] Letteralmente: «apparirà a partire da te» (yazharu min-ka). Si tratta dello Spirito divino la cui apparizione presuppone un supporto di manifestazione. Il vocabolario impiegato potrebbe contenere un’allusione a Corano XIX, 17-19.
[6] Questa è una spiegazione del primo verso.
[7] Allusione a Corano IX,67.
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