Ibn ‘Arabî
Mishkâtu-l-anwâr - La nicchia delle Luci -
II
2 di 3 - Segue
Ora invece ne citerò altri quaranta ben noti, che risalgono sempre ad Allâh, ma sono sprovvisti della catena di trasmissione».
Ora invece ne citerò altri quaranta ben noti, che risalgono sempre ad Allâh, ma sono sprovvisti della catena di trasmissione».
Nel nome di Allâh, il
Misericordioso, il Compassionevole. Signore, concedici facilità con la
benedizione del Tuo Profeta, su di lui la preghiera e la pace.
XLI
Allâh, Potente e Magnifico,
disse ad Abramo, la pace sia su di lui, Suo Profeta e amico intimo:
«Perché sei così
terrorizzato?»
Abramo rispose:
«Come potrei non temere e non essere terrorizzato?
Adamo, mio padre, che Allâh lo benedica e gli dia la pace, occupava una
posizione di estrema
prossimità a Te: lo avevi creato con le Tue mani, gli
avevi insufflato
il Tuo spirito, avevi ordinato agli angeli di prosternarsi davanti a lui e per
un'unica disobbedienza lo hai
cacciato dalla Tua protezione (jiwâr)!».
Allâh gli rivelò: «Abramo non sai che la disobbedienza
dell'amante nei confronti dell’amato è gravissima?».
XLII
Allâh Altissimo disse:
«Davide, metti in guardia i
figli di Israele dall’appetito delle passioni. I cuori dipendenti dalle
passioni hanno l'intelligenza velata nei Miei riguardi».
XLIII
Mosè, su di lui la pace,
aveva chiesto ad Allâh Altissimo:
«Signore, Tu sei così
lontano da doverti chiamare, o sei così vicino da poterti parlare a bassa
voce?».
Allâh Altissimo
gli rispose: «Sono il compagno di chi Mi menziona, e
sono insieme a lui».
Mosè chiese: «Quale azione Ti è più cara, Signore?».
Egli rispose: «Che tu renda sempre più frequente la Mia menzione in ogni
Situazione».
XLIV
Allâh Altissimo ha detto:
«Mente chi proclama di
amarMi e si disinteressa di Me. Non è vero che ogni amante cerca di appartarsi
con il suo amato? Io conosco bene i Miei amati, che Mi hanno sempre presente negli occhi,
Mi parlano in contemplazione e conversano con Me in Mia presenza. Domani li
renderò felici nel Mio paradiso».
XLV
Allâh Altissimo ha detto di
chi si uccide:
«Proibisco il paradiso al
Mio servitore che ha anticipato
il suo termine».
XLVI
Allâh, Potente e Magnifico,
ha detto:
«È Mio servitore ogni creatura che Mi menziona
quando incontra il suo avversario (qirn) (cioè in guerra)».
XLVII
Allâh Altissimo ha detto:
«O figlio di Adamo, se tu considerassi l'esiguo
tempo che ti resta da vivere, rinunceresti alle speranze di possessi a lungo termine,
ridurresti l'avidità e le azioni
interessate (hiyal), e cercheresti di
aumentare [le buone azioni]. Il rimorso ti
coglierà quando sentirai i piedi che ci cedono [al momento di morire], la famiglia e i servitori ti lasceranno, l'amico
si allontanerà e il vicino ti abbandonerà. Non potrai tornare alla tua gente né
aumentare le tue [buone] azioni. Quindi
opera in vista del giorno del giudizio, il
giorno dell'afflizione e del rimorso».
XLVIII
Allâh Potente e Magnifico ha detto:
«O figlio di Adamo, se sei soddisfatto di ciò
che ti ho destinato, dai sollievo al tuo cuore e al tuo
corpo e sei encomiabile. Se invece non sei soddisfatto di ciò che ti
ho destinato, ti rendo soggiogato al mondo al punto da correre in esso
come l'animale selvatico in aperta campagna. Ma, per la Mia potenza e per la
Mia magnificenza, nonostante la tua agitazione, nella vita non ti toccherà che
ciò che ti ho predestinato, e sarai da biasimare».
XLIX
Allâh,
Potente e Magnifico, dirà agli abitanti del paradiso quando vi entreranno:
«La pace sia su di voi, Miei servitori.
Benvenuti. Allâh vi saluta augurandovi la pace».
L
Allâh,
Potente e Magnifico, ha detto:
«O figlio di Adamo, tutti ti vogliono
per il loro interesse, mentre Io ti voglio nel tuo
interesse. Ma tu fuggi
da Me, figlio di Adamo, senza renderMi giustizia».
LI
Allâh,
Potente e Magnifico, dirà ai più favoriti durante questa vita, quando li avrà immersi
nel fuoco dell'inferno:
«O figlio
di Adamo, vi trovi del bene, vi trovi qualcosa di favorevole?».
Essi risponderanno: «No, per Allâh, Signore!».
Quindi Allâh, gloria a Lui, dirà a chi in questo mondo era
più miserevole, dopo averlo immerso nel paradiso: «Figlio di Adamo, vi hai
trovato delle tribolazioni, ti ha colpito qualche sventura?».
Egli
risponderà: «No, per Allâh, Signore; non vi ho
incontrato alcuna tribolazione né mi ha colpito sventura».
LII
Allâh, Potente
e Magnifico, ha detto:
«O figlio di Adamo, ti ho creato dalla polvere, poi da sperma, e la tua
creazione non Mi è costata alcuno sforzo. Come potrebbe costarMi sforzo
provvederti del pane istantaneamente?».
LIII
Allâh, Potente
e Magnifico, dirà:
«La pace sia su di voi, da parte del Misericordioso e Compassionevole, del
Vivente e Sussistente per virtù Propria. Siete tra i beati; quindi entrate nel
paradiso per restarci eternamente, perché lo avete meritato. Avete ottenuto la
beatitudine con il favore del Durevole, la prossimità al Generoso c la dimora dell'Eterno».
LIV
Allâh, Potente e Magnifico,
ha detto:
«O figlio di Adamo, Io nei
tuoi confronti ho il dovere di amarti, e il Mio diritto su di te è che tu Mi
ami».
LV
Allâh, Potente e Magnifico,
dirà parlando agli abitanti del paradiso: .
«Voi siete i
credenti e Io sono il Credente, il Protettore. Ho
condiviso con voi uno dei Miei nomi. Non avrete timore e non avrete da
affliggervi. Voi siete i Miei intimi, i prossimi a Me, i Miei amati, i Miei
migliori amici (asfyâ'î), i Miei eletti (khâssatî), le persone che prediligo, e siete nella Mia dimora».
LVI
Allâh, Potente e Magnifico,
quando discende nell'ultimo terzo della notte, dice:
«Io sono il
Sovrano: rispondo a colui che Mi invoca. Concedo a colui che Mi domanda. Perdono a colui che
Mi chiede perdono».
LVII
Allâh, Potente e Magnifico,
ha detto:
«Quando il Mio servitore
pensa di compiere
una buona azione, Io gliela
ascrivo come se
l'avesse compiuta finché non la fa. Se
la compie, gliela conto come se ne avesse fatte dieci.
Se pensa di compiere una cattiva azione, io gliela perdono finché non la
esegue. Se la fa, la conto come una sola».
LVIII
Allâh, Potente e Magnifico,
ha detto:
«O figlio di Adamo, ti ho
creato per causa Mia, e ho creato le cose a causa tua. Non contaminare ciò che
ho creato per causa Mia per ciò che ho creato a causa tua».
LIX
Allâh, Potente e Magnifico,
ha detto:
«Figlio di
Adamo, come Io non ti interrogo sull'azione di domani,
tu non chiederMi il cibo di domani».
LX
Allâh, Potente e Magnifico,
dirà rivolgendosi agli abitanti del paradiso:
«Pace a voi, schiera di Miei
servitori musulmani. Voi siete i sottomessi (muslimûna) e Io sono la Pace (salâm); la Mia dimora è la dimora della pace. Vi
farò vedere il Mio viso secondo il modo in cui avete
ascoltato la Mia parola».
LXI
Allâh, Potente e Magnifico,
ha detto:
«Figlio di Adamo, Io ho un
diritto (farîda) nei tuoi confronti e
in cambio ti sono debitore del nutrimento. Se tu vieni meno al tuo dovere nei Miei confronti, Io non agisco del pari,
ma continuo a nutrirti, nonostante la tua mancanza verso di Me».
LXII
Allâh, Potente e Magnifico,
ha detto:
«Figlio di Adamo, esegui quattro raka‘at[1] nella prima parte del
giorno, e Io ti proteggerò per il
resto [della giornata]».
LXIII
Allâh, Potente e Magnifico, ha detto:
«Come puoi negare la Mia potenza, se Io ti ho creato coo n questa forma, proporzionato ed equilibrato? Allora tu hai camminato [con ostentazione] davanti a te, facendo tremare la terra, cioè facendola risuonare. Poi tu hai raccolto [dei beni] e te li sei
tenuti, finché
la tua anima non ha raggiunto le clavicole [appena prima
della morte],
e solo allora hai
detto: “Vorrei fare l'elemosina”. Era forse soltanto quello
il momento di farla? ».
LXIV
Allâh, Potente e Magnifico, ha detto:
«Quando il Mio servitore perde lo
stato di purità rituale (wudu’), senza procedere all'abluzione, Mi offende. Quando è in
stato di purità rituale, ma non prega, Mi offende. Quando prega senza invocarMi, Mi offende. Se Mi invocasse
e Io non gli
rispondessi, sarei Io a offenderlo, ma Io non sono un Signore che arreca offese».
LXV
Allâh, Potente e Magnifico,
ha detto:
«Figlio di Adamo, non temere
la mancanza di nutrimento fintanto che i Miei magazzini continueranno a essere ricolmi; ed essi non si esauriranno mai».
LXVI
Allâh, Potente e Magnifico, rivolgendosi agli abitanti del paradiso, dirà loro:
«Quando vi apparirò e solleverò il velo dal Mio viso, celebrate le Mie lodi ed entrate
nella Mia dimora; non troverete ostacoli che vi impediscano di raggiungerMi, in pace e al
sicuro».
LXVII
Allâh, Potente e Magnifico,
ha detto:
«O, figlio di Adamo, non temere chi detiene il
potere finché il Mio potere non sia cessato, ed esso perdurerà senza
estinguersi mai».
LXVIII
Allâh, Potente e Magnifico,
ha detto:
«O, figlio di Adamo, non sentirti al sicuro
dalla mia astuzia finché non avrai attraversato il Sirât». Allâh Altissimo ha detto: «Solo chi è
destinato alla perdizione si sente al sicuro dall'astuzia di Allâh».
LXIX
Allâh Altissimo dirà, tra
l'altro, agli abitanti del paradiso:
«Venite a Me, sedetevi
attorno a Me, in modo da guardarMi e vederMi da vicino.
Vi festeggio
con la Mia buona accoglienza.
Vi concedo le
Mie ricompense.
Vi circondo con
la Mia luce.
Vi copro con la
Mia magnificenza.
Vi dò una parte del Mio
regno».
LXX
Allâh Altissimo ha detto:
«Io accetto la salât di chi in essa si sottomette alla Mia
immensità, non è superbo verso le Mie creature, non
trascorre la notte a persistere nella disobbedienza a Me, passa il giorno menzionandoMi,
è misericordioso con i poveri, i viaggiatori e le vedove, e chi sia stato
colpito da qualche disgrazia di questo genere. La sua luce è come la luce del sole; lo proteggo con la Mia potenza e i Miei
angeli vegliano su di lui; a lui dò la luce nell'oscurità e la scienza
nell'ignoranza. Egli, all'interno della Mia creazione, può essere paragonato al Firdaws[2] nel paradiso».
LXXI
Allâh, Potente e Magnifico,
agli angeli che Lo avvertono:
«Signore,
questo Tuo servitore vuole compiere una cattiva azione, pur essendone
consapevole», risponde: «Osservatelo. Se la compie,
scrivetela a suo carico.
Se invece vi rinuncia, scrivetegli una buona azione perché egli vi ha rinunciato
per procedere verso di Me».
LXXII
Allâh, Potente e Magnifico,
dirà agli angeli nel giorno del giudizio, in occasione dell'esame delle azioni:
«Guardate se il Mio
servitore ha compiuto la salât in
tutta la sua completezza, o se in essa vi è qualche difetto». Se essa sarà stata completa,
gli sarà ascritta completa. Se sara carente
di qualcosa, Egli, gloria a Lui, dirà: «Guardate se il Mio servitore ha compiuto qualche rito
surerogatono». E se l'avrà compiuto, dirà: «Ascrivete
al Mio servitore un merito completo per
i suoi riti surerogatori».
Il Profeta, su
di lui la pace, ha detto quindi: «E così che le azioni vengono accettate».
LXXIII
Allâh, Potente e Magnifico,
ha detto:
«Figlio di
Adamo, ti ho assoggettato a tre disgrazie a cui non puoi sottrarti: la
povertà, la malattia e la morte. Nonostante
ciò, resti impaziente».
LXXIV
Allâh Altissimo ha detto a
Mosè, su di lui la pace:
«Ti insegno cinque precetti, che costituiscono le basi della tradizione: Finché
tu non venga a sapere che il Mio regno è cessato, non smettere di obbedirMi. Finché
tu non sappia che i Miei tesori si sono esauriti, non disperare per il tuo
nutrimento. Finché tu non sappia che il tuo nemico è morto, non sentirti al
sicuro da un attacco a sorpresa e non smettere di combattere. Finché tu non
sappia che Io ti ho perdonato, non prendertela con i peccatori. E finché tu non
sia entrato nel Mio paradiso, non sentirti al sicuro dalle Mie insidie».
LXXV
Allâh, Potente e Magnifico,
ha detto, presentando la scelta al Suo Profeta Muhammad, su di lui la pace:
«Se vuoi, sii Profeta
servitore e se vuoi, Profeta re». Gabriele,
su di lui la pace, gli ispirò la modestia e il Profeta, S.A.’a.w.s., scelse di essere Profeta servitore.
LXXVI
Allâh, Potente e Magnifico,
ha detto:
«Chi umilia un Mio amico, Mi
sfida alla guerra».
LXXVII
Allâh, Potente e Magnifico,
ha detto:
«L'atto di adorazione che preferisco è
quello di dare buoni consigli».
LXXVIII
Allâh, Potente e Magnifico,
dirà, parlando agli abitanti del paradiso:
«Io sono il vostro Signore Che avete adorato. Non Mi vedevate, ma Mi invocavate Mi amavate Mi temevate. E allora, per la Mia
potenza, la Mia magnificenza, la Mia elevazione, la Mia grandezza, il Mio splendore, il Mio
fulgore, Io sono soddisfatto di voi vi amo e amo ciò
che amate. Presso di Me avrete ciò che desiderate e che diletta i vostri occhi. Avrete ciò che chiederete
e che vorrete. Tutto ciò che volete, Io lo voglio. ChiedeteMi
senza vergogna né ritegno».
LXXIX
Allâh, Potente e Magnifico,
ha detto:
«Il figlio di Adamo che
ingiuria i tempi Mi offende, perché Io sono il tempo. Sono Io che comando le cose e faccio succedere la notte
al giorno».
LXXX
Allâh, Potente e Magnifico,
dice agli angeli nel giorno di ‘arafa[3]:
«Guardate i Miei servitori che vengono verso di
Me scapigliati, polverosi (ghabr),
precipitandosi da ogni sentiero fra le
montagne. Vi prendo a testimoni chi li ho perdonati». Gli angeli
obiettano: «Ma Signore, il tale
è stato ingiusto, e anche il tale e la tale». Allâh
Altissimo taglia corto: «Li ho perdonati».
Il servitore, il povero nei
confronti di Allâh Altissimo, ha detto: «Sono
terminati i quaranta detti che risalgono ad Allâh Altissimo, gloria a Lui, senza catena di trasmissione. Adesso li farò seguire da altri
venti, sempre risalenti ad Allâh Altissimo, con le catene di trasmissione di
chi li ha trascritti, senza
aggiungervi chi me li ha riferiti per non dilungarmi troppo. Raggiungerò così, con
quest'ultima parte, il numero di cento ahâdîth
derivati da Allâh, a cui ne aggiungerò ancora uno,
perché «Allâh è dispari e ama il dispari», come ha riferito Bukharî. Che Allâh
benedica e dia la pace al nostro signore Muhammad,
alla sua famiglia
e ai suoi
compagni.
2 di 3 - Continua
Tratto da: Rivista di Studi Tradizionali 87-88
Tratto da: Rivista di Studi Tradizionali 87-88
[1] La rak'at è l'unità costitutiva di base del rito della salât.
[2] Il Firdaws
è il paradiso più elevato.
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