"…la dottrina è infallibile, è a causa del fatto che essa è un’espressione della verità, la quale, in se stessa, è assolutamente indipendente dagli individui che la ricevono e che la comprendono. La garanzia della dottrina risiede in definitiva nel suo carattere «non-umano»". René Guénon, Considerazioni sull’iniziazione, cap. "Sull’infallibilità tradizionale"

martedì 5 maggio 2015

Ibn ‘Arabî, Mishkâtu-l-anwâr - La nicchia delle Luci - III

IbnArabî 
Mishkâtu-l-anwâr - La nicchia delle Luci - III
3 di 3 – Fine

Nel nome di Allâh, il Misericordioso, il Compassionevole

LXXXI
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s., ha detto: Allâh, Potente e Magnifico, assicura a proposito di chi esce [per combattere nella] Sua via:
«Esce soltanto per combattere nella Mia via, per la fede che ha in Me, e per confermare la verità dei Miei Inviati. Io gli sono debitore dell'assicurazione che lo farò entrare nel paradiso, oppure lo farò tornare a casa sua in cui otterrà la sua ricompensa o un bottino mai ricevuti prima».
Poi egli , su di lui la pace, ha aggiunto: Per Colui nelle Cui mani è l'anima di Muhammad non ci sarà ferita ricevuta nella via di Allâh senza che il giorno del giudizio la vittima giunga con l'aspetto di quando l'ha ricevuta, con il colore del sangue e il profumo del muschio. Per Colui nelle Cui mani è l'anima di Muhammad se non fosse per non danneggiare i Musulmani, non avrei mai rinunciato a una spedizione per combattere nella via di Allâh. Ma non ho [sempre] i mezzi per equipaggiarli, e neppure essi li hanno e si rattristerebbero terribilmente se restassero indietro, lontano da me. Per Colui nelle Cui mani è l'anima di Muhammad, desidererei combattere nella via di Allâh ed essere ucciso; poi combattere nuovamente ed essere ucciso e combattere ancora ed essere ancora ucciso.

LXXXII
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s., ha detto:
Allâh, Benedetto e Altissimo, ammirò un uomo che aveva combattuto nella via di Allâh, i cui compagni erano stati sgominati e che, benché sapese ciò che lo attendeva, ritornò alla carica fino a versare il suo sangue. Allâh, Potente e Magnifico, disse ai Suoi angeli: «Guardate il Mio servitore che ritorna alla carica per il desiderio di ciò che è presso di Me e l'attrazione (shafaqa) di ciò che è presso di Me, fino a versare il suo sangue».

LXXXIII
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s., ha detto:
Allâh chiederà a un uomo che sarà tra gli abitanti del paradiso: «Figlio di Adamo, come hai trovato la tua dimora?».
Egli risponderà: «Signore, è la migliore delle dimore».
Allâh dirà ancora: «Chiedi, esprimi un desiderio».
L'uomo dirà: «Ti chiedo di farmi tornare nel mondo, in modo da essere ucciso nella Tua via per dieci volte».
E questo per i favori che avrà trovato nel martirio.

LXXXIV
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s., ha detto:
Allâh ha degli angeli che girano per le strade alla ricerca di chi menziona Allâh. Quando trovano un gruppo che menzioni Allâh, si chiamano l'un l'altro: «Venite ad eseguire il vostro compito (hâjatikum)», e li circondano con le loro ali che arrivano fino al cielo inferiore.
Il loro Signore, Potente e Magnifico, che lo sa meglio di loro, chiede: «Cosa dicono i Miei servitori?».
Gli angeli rispondono: «Ti glorifisano, celebrano la Tua grandezza, Ti lodano, Ti esaltano...».
Egli chiede: «Mi hanno visto?».
«No, per Allâh; non Ti hanno visto».
«E cosa farebbero se Mi avessero visto?».
«Se Ti avessero visto, Ti adorerebbero ancora più fortemente, Ti esalterebbero ancora di più, Ti glorificherebbero ancora maggiormente».
«Cosa Mi chiedono?».
«Ti chiedono il paradiso».
«E lo hanno visto?».
«No, per Allâh, Signore; non lo hanno visto».
«E cosa farebbero se lo avessero visto?».
«Se lo avessero visto, vi ambirebbero ancora più fortemente, lo ricercherebbero maggiormente, lo desidererebbero più profondamente».
«Da cosa chiedono protezione?».
«Dall'inferno» .
«E lo hanno visto?».
«No, per Allâh, non lo hanno visto».
«E cosa farebbero se lo avessero visto?».
«Se lo avessero visto lo fuggirebbero ancora più fortemente, lo temerebbero ancora maggiormente».
Allâh concluderà: «Vi prendo come testimoni che li ho già perdonati».
Uno degli angeli farà notare: «Ma il tale si trova in mezzo a loro solo per puro caso».
Allâh replicherà: «Chi siede in loro compagnia non sarà dannato».

LXXXV
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s., ha detto:
Mosè, su di lui la pace, chiese: «Signore, insegnami qualcosa con cui possa ricordarTi e invocarTi».
Allâh rispose: «Dì: “Non c'è dio se non Allâh”».
Mosè replicò: «Signore, tutti i Tuoi servitori lo dicono».
Allâh ripeté: «Dì: “Non c'è dio se non Allâh”».
Mosè disse: «Non c'è dio se non Te. Ma io voglio qualcosa che mi distingua in particolare». Allâh disse allora: «Mosè, se i sette Cieli con i loro abitanti e le sette terre fossero su un piatto della bilancia (kaffat) e “Non c'è dio se non Allâh” nell'altro, “Non c'è dio se non Allâh” peserebbe di più».

LXXXVI
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s., ha detto:
L'angelo (Gabriele) è venuto da me dicendomi: «Muhammad, il tuo Signore Potente e Magmfico, dice: “Non sei contento che nessuno preghi su di te senza che Io preghi su di lui dieci volte e che nessuno ti saluti senza che lo lo saluti dieci volte?”».

LXXXVII
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s., ha detto:
Una volta che Allâh ebbe terminato la creazione i legami di sangue si levarono dicendo: «Questo è il luogo della protezione dalle rotture». Egli confermò: «Sì; non siete contenti che Io Mi unisca a chi vi mantiene intatti e Mi separi da chi vi infrange?».
Essi risposero: «Sì».
Egli ribadì: «Questo è ciò che vi spetta».
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s., ha aggiunto: Se volete, recitate: «Disobbedirete ritornando a portare la corruzione sulla terra e a infrangere i legami di parentela? Allâh ha maledetto coloro che agiscono così: li ha resi sordi e ha accecato la loro vista. Non riflettono sul Corano, o sui loro cuori c'è una barriera?»[1].

LXXXVIII
L'Inviato di Allâh, S. A. 'a; w. s., ha detto:
Allâh, Benedetto e Altissimo, ha detto: «Il Mio amore è dovuto a coloro che si amano reciprocamente a causa di Me, che si frequentano a causa di Me, che sono generosi gli uni con gli altri a causa di Me che si fanno visita a causa di Me».

LXXXIX
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s., ha detto:
Quando Allâh ama un servitore, chiama Gabriele dicendogli: «lo amo il tale, amalo anche tu». Così Gabriele lo ama e proclama nel Cielo: «Allâh ama il tale, amatelo». Quindi gli abitanti del Cielo lo amano, ed egli diviene ben accetto sulla terra. Quando Allâh è in collera con un servitore, chiama Gabriele dicendogli: «Sono in collera con il tale, sii anche tu in collera con lui». Così Gabriele è in collera con lui e proclama fra gli abitanti del Cielo: «Allâh è in collera con il tale, siate in collera con lui». Quindi essi sono in collera con lui, e anche sulla terra egli trova ostilità.
XC
Allâh, Potente e Magnifico, ha detto:
«Un Mio servitore commise una colpa e poi disse: “Allâh, perdonami la mia colpa”».
Egli, Benedetto e Altissimo, disse: «Il Mio servitore commise una colpa, sapendo di avere un Signore Che perdona le colpe e Che le castiga. Poi commise nuovamente una colpa e Imploro: “Signore, perdonami la mia colpa”».
Egli, Benedetto e Altissimo, disse: «Il Mio servitore ha commesso una colpa, ma sa di avere un Signore Che perdona le colpe e Che le castiga. Poi tornò a commettere una colpa e disse: “Signore, perdonami la mia colpa!”».
Egli, Benedetto e Altissimo, disse: «Il Mio servitore ha commesso una colpa e sa di avere un Signore Che perdona le colpe e le castiga. Fai ciò che vuoi, [se ne richiederai il perdono], ti ho già perdonato in anticipo».

XCI
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s., ha detto:
Allâh, Benedetto e Altissimo, ha proclamato: «Dichiaro guerra a chi è ostile a un Mio amico. Il Mio servitore non può avvicinarsi a Me con nulla che Mi sia più gradito di ciò che gli ho prescritto, e il Mio servitore non cessa di avvicinarsi a Me con le opere surerogatorie finché Io non lo ami. Quando lo amo, sono il suo udito con cui egli sente. Sono la sua vista con cui egli vede. Sono la sua mano con cui egli afferra e il suo piede con cui egli cammina. Se egli Mi chiede, gli dò. Se si rifugia in Me, lo proteggo. Non c'è nulla che mi faccia [tanto] esitare quanto il togliere l'anima al credente, che detesta la morte perché detesto fargli del male».

XCII
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s., ha detto:
Il giorno del giudizio saranno portate pagine sigillate che saranno presentate davanti ad Allâh Altissimo. Il Potente e Magnifico dirà agli angeli: «Respingete queste azioni e accettate quelle». Gli angeli diranno: «Per la Tua potenza, non vediamo in esse che del bene». L'Altissimo, invece, che sarà meglio informato, dirà: «Queste azioni erano state compiute per qualcuno che non ero Io, e oggi non saranno accettate se non quelle compiute per il desiderio del Mio viso».

XCIII
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s., ha detto:
Allâh Potente e Magnifico, dice: «Mondo, servi chi Mi serve e perseguita, o mondo, chi ti serve».

XCIV
Allâh Potente e Magnifico, ha detto:
«Un servo di cui ho reso il corpo sano e i mezzi di sostentamento sostanziosi, il quale dopo cinque anni non si volga verso di Me, [dopo] sarà respinto (mahrûm)».

XCV
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s., ha detto:
Il giorno del giudizio Allâh assolverà un uom della mia comunità prima di tutte le altre creature. Gli presenterà novantanove rotoli scritti contro di lui, di cui ognuno si estenderà a perdita d’occhio.
Allâh gli domanderà quindi: «Disconosci qualcosa? Ciò che hanno scritto gli angeli custodi è ingiusto nei tuoi confronti?»
L'uomo risponderà:
«No, Signore».
«hai qualche scusa da addurre?».
«No, Signore».
Allâh, Potente e Magnifico, dirà: «In realtà c'è qui anche una tua buona azione, e oggi non ti verrà fatta alcuna ingiustizia».
E sarà estratto un foglietto su cui sarà scritto: «Testimonio che non c'è dio se non Allâh e testimomo che Muhammad è il Suo servitore e il Suo Inviato».
Allâh dirà: «Vieni a vedere il peso delle tue azioni».
L'uomo replicherà: «Signore, cosa può fare un minuscolo foglietto a petto di tutti questi rotoli?».
«Oggi non ti sarà fatta ingiustizia» taglierà corto Allâh.
E così i rotoli verrano posti su un piatto della bilancia e il foglietto sull'altro. I rotoli saranno leggeri e il foglietto avrà un peso maggiore, perché nulla pesa in confronto al nome di Allâh.

XCVI
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s., ha detto:
Gli angeli staranno davanti ad Allâh Altissimo e testimonieranno ad Allâh Altissimo dell'intenzione sincera dell’azione del servitore.
Ma Allâh dirà loro: «Voi siete i custodi dell’azione del Mio seritore, ma sono Io che vedo cià che c’è nel suo cuore. Egli non aveva in vista Me con questa buona azione, ma qualcun altro. Quindi merita la Mia maledizione».

XCVII
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s., ha detto:
L'invocazione di tre persone non viene respinta: quella di chi digiuna, finché non riprende a mangiare; quella della guida (imâm) giusta; e la nchiesta di chi è vittima di un'ingiustizia. Allâh fa salire queste invocazioni al di sopra delle nubi, e apre loro le porte del Cielo. Quindi il Signore, gloria a Lui, dichiara: «Per la Mia potenza, ti soccorrerò, anche se non Immediatamente».

XCVIII
Allâh, Potente e Magnifico, dirà il giorno del giudizio:
«Figlio di Adamo, ero malato e non sei venuto a farMi visita».
L'uomo replicherà: «Signore, come avrei potuto venire a farTi visita, se Tu sei il Signore delle creature?».
Allâh spiegherà: «Non sai che il tale, Mio servitore, era malato e tu non sei andato a fargli visita? Se ci fossi andato, Mi avresti trovato presso di lui.
Figlio di Adamo, ti ho chiesto di nutrirMi, e tu non Mi hai nutrito».
L'uomo dirà: «Come avrei potuto nutrirTi, sei il Signore delle creature?».
Allâh spiegherà: «Non sai che il tale, Mio servitore, ti ha chiesto di nutrirlo tu non lo hai nutrito? Non sai che se lo avessi nutrito, avresti ritrovato il nutrimento presso di Me?
Figlio di Adamo, ti ho chiesto da bere e tu non Me ne hai dato».
L'uomo dirà: «Signore, come potevo darTi da bere a Te che sei il Signore delle creature?».
Allâh spiegherà: «Il tale, Mio servitore, ti ha chiesto da bere e tu non gliene hai dato. Se gliene avessi dato, lo avresti ritrovato presso di Me».

XCIX
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s., ha raccontato: Nel giorno del giudizio Allâh Altissimo scenderà a giudicare fra le creature, e ogni comunità starà inginocchiata. I primi che verrano chiamati saranno un uomo che sapeva a memoria il Corano, un uomo che è stato ucciso nella via di Allâh e un uomo ricchissimo.
Allâh chiederà all'uomo che recitava il Corano: «Non hai imparato ciò che ho rivelato al Mio Inviato?».
L'uomo risponderà: «Sì, Signore».
«E cosa hai fatto di ciò che hai imparato?».
«Mi sono dedicato a esso notte e giorno».
«Tu menti» dichiarerà Allâh.
E gli angeli ripeteranno: «Menti!»
E Allâh Altissimo dirà: «Lo hai fatto solo perché volevi che si dicesse: “Il tale è dedito al Corano”, e così si è detto».
Verrà condotto l'uomo ricco. Allâh gli chiederà: «Non ti ho reso talmente agiato che non avevi più bisogno di chiedere nulla a nessuno?».
L'uomo risponderà: «Sì, Signore».
«Cosa hai fatto di ciò che ti ho elargito?».
Egli risponderà: «L'ho usato per i parenti e per farne elemosine».
Allâh gli dirà: «Tu menti». E gli angeli faranno eco: «Menti!».
E Allâh Altissimo aggiungerà: «Tu hai voluto soltanto che si dicesse: “Il tale è generoso”, ed è ciò che si è detto».
Qundi verrà fatto avanzare colui che è stato ucciso nella via di Allâh.
Allâh gli domanderà: «Perché sei stato ucciso?».
L'uomo risponderà: «Tu hai ordinato la guerra santa nella Tua via, e io ho combattuto fino a rimanere ucciso».
Allâh Altissimo dichiarerà: «Tu menti».
E gli angeli diranno: «Menti!».
E Allâh aggiungerà: «Tu hai soltanto voluto che si dicesse: “Il tale è valoroso”, e così si è detto».
Poi l'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s., ha colpito il ginocchio di Abû Huraira, dicendo: Abû Huraira, questi tre saranno le prime creature dalle quali sarà alimentato il fuoco dell'inferno il giorno del giudizio.

C
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s., ha detto: Per Colui nelle Cui mani è la mia anima, non avrete più difficoltà a vedere il vostro Signore di quanta ne abbiate a vedere i due astri.
Il giorno del giudizio sarà fatto avanzare un servitore e Allâh gli dirà: «Non sono forse stato generoso con te, non ti ho dato possedimenti, non ti ho fatto sposare, non ti ho assoggettato cavalli e cammelli e non ti ho innalzato sì da avere il comando e godere di un quarto (del bottino)?».
L'uomo risponderà: «Sì».
«Pensavi che Mi avresti incontrato?».
«No».
«Io allora ti dimenticherò, come tu hai dimenticato Me».
Poi verrà condotto il secondo, a cui Allâh chiederà:
«Non sono stato generoso con te, non ti ho dato possedimenti, non ti ho fatto sposare, non ti ho assoggettato cavalli e cammelli, e ti ho elevato, sì da avere il comando e avere diritto al bottino?».
«Sì, Signore».
«Pensavi che Mi avresti incontrato?».
«No».
«Allora Io ti dimenticherò come tu hai dimenticato Me».
Poi giungerà il  terzo.
Allâh gli chiederà le stesse cose che avrà chiesto agli altri ed egli risponderà: «Signore, io ho creduto in Te, nel Tuo Libro, e nei Tuoi Inviati; ho fatto la salât, ho digiunato, ho dato elemosine» e loderà Allâh meglio che potrà.
Allâh dirà: «È proprio vero?», e poi aggiungerà: «Ora susciteremo i Nostri testimoni contro di te».
L'uomo penserà interiormente: «Chi è che potrà mai testimoniare contro di me?». La sua bocca verrà suggellata e verrà detto alle sue gambe, alla sua carne e alle sue ossa: «Parlate». Le sue gambe, la sua carne e le sue ossa parleranno delle sue azioni, e questo per smascherare la sua anima. Egli sarà dichiarato ipocrita, e incorrerà nello sdegno di Allâh.

CI
Questo è il centounesimo hadîth delle parole divine, con cui si conclude il libro. L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s., ha detto:
Allâh Altissimo dirà agli abitanti del paradiso, quando essi vi saranno entrati: «Io sono Allâh, il Generoso, il Ricco, il Duraturo, il Ripagatore, il Veridico. Questa è la Mia dimora, che vi ho fatto abitare; il Mio paradiso, a cui vi ho dato accesso; Io stesso, che mi sono fatto vedere da voi; queste sono le Mie mani, che detengono la rugiada e la pioggia, distese e rivolte verso di voi, nei confronti dei quali non le chiudo. Vi guardo senza distogliere il Mio sguardo da voi. ChiedeteMi ciò che volete e desiderate, Io vi sono affezionato e sono il vostro compagno e amico, dopo averincontrato il Quale non si patisce mai più bisogno, mancanza, tristezza, miseria, debolezza, senilità, collera (sakht), proibizione o cambiamento.
Vi dò per sempre il favore eterno; voi siete i credenti, i retti, gli immutabili, i nobili, i favoriti; siete i nobili signori che Mi hanno obbedito e si sono astenuti da ciò che ho proibito; esprimeteMi i vostri bisogni e li esaudirò, dandovi con generosità e favore».
Essi diranno: «Signore, la nostra speranza e il nostro desiderio non erano di ottenere questo. Il nostro bisogno è esclusivamente quello di vedere il Tuo viso nobile per sempre e che Tu sia soddisfatto di noi».
L'Altissimo, il Supremo, il Re del Regno, il Generoso, il Nobile, il Benedetto e Altissimo dirà: «Questo è il Mio viso, che sarà sempre davanti a voi. Rallegratevi, lo sono soddisfatto di voi. Godete e andate dalle vostre spose, abbracciatele e sposatele; andate dalle vostre schiave e divertitevi, entrate nelle vostre vostre camere e nei vostri giardini e passeggiatevi; andate dai vostri destrieri e cavalcateli; sui vostri divani e sedetevi; dalle vostre concubine e donne nell'harem e godete dell'intimità; ricevete i vostri doni da parte del vostro Signore e accettateli; i vostri abiti e indossateli; e andate alle vostre riunioni e parlate liberamente; poi, senza patire sonno né contrarietà, riposate in un'ombra protetta, in una sicurezza riposante (muqîl), sotto la protezione del Magnifico. Poi andate al fiume del Kauthar e del Kafûr, all'acqua limpida (muzhar), al Tasnîm, al Salsabîl e al Zanjabîl; lavatevi e godete della beatitudine e del miglior luogo d'arrivo. Poi andate a sedervi sui cuscini verdi, sui bei tappeti, sui divani elevati, sotto l'ombra estesa, con acqua abbondante, e con molta frutta che non termina [mai] e non è proibita».
Poi l'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s., ha recitato: «I compagni del paradiso quel giorno si diletteranno in occupazioni piacevoli; essi e le loro mogli staranno all'ombra su divani che si fronteggiano, avranno frutta e ciò che desidereranno. «Pace» sarà la parola che verrà loro rivolta da un Signore compassionevole»[2]
Quindi ha recitato quest'altro versetto: «Quel giorno i compagni del paradiso avranno la migliore dimora e il più piacevole luogo di riposo»[3]

È finito il libro intitolato «La Nicchia delle Luci», nel quale sono riportate le notificazioni trasmesse da Allâh, gloria a Lui. È finita la terza parte, e con questa è finito il libro, nella cinta sacra e nobile della Mecca, durante l'ora dello Zuhr (mezzogiorno) di domenica, del trenta del mese di jumâda al-akhir dell'anno 599. È stato scritto dalla mano del suo autore, Muhammad ben ‘Alî ben Muhammad ben ‘Arabî at-Ta'î al-Hatimî, che Allâh abbia misericordia di chi lo leggerà e farà invocazioni (du‘a’) per colui che l'ha scritto. E che Allâh benedica e dia la pace al nostro signore Muhammad, alla sua famiglia e ai suoi compagni. O mio Legame, o mia Speranza, sigilla con il bene la mia opera!

Fine 
Tratto da: Rivista di Studi Tradizionali 87-88  



[1] Corano, S. XLVIII, v. 24-25

[2] Corano, S. XXXVI, v. 55-58.


[3] Corano, S. XXV, v. 24.

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