Mishkâtu-l-anwâr - La nicchia delle Luci - III
3 di 3 – Fine
Nel nome di Allâh, il Misericordioso, il Compassionevole
Nel nome di Allâh, il Misericordioso, il Compassionevole
LXXXI
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s., ha detto: Allâh, Potente e Magnifico, assicura a
proposito di chi esce [per combattere nella] Sua via:
«Esce soltanto per combattere nella Mia
via, per la fede che ha in Me, e per confermare la verità dei Miei Inviati. Io
gli sono debitore dell'assicurazione che lo farò
entrare nel paradiso, oppure lo farò tornare a casa sua in cui otterrà la sua
ricompensa o un bottino mai ricevuti prima».
Poi egli ,
su di lui la pace, ha aggiunto: Per Colui nelle Cui mani è l'anima di Muhammad non
ci sarà ferita ricevuta nella via di Allâh senza che il giorno del
giudizio la vittima giunga con l'aspetto di quando l'ha ricevuta, con il colore
del sangue e il profumo del muschio. Per Colui nelle Cui mani è l'anima di
Muhammad se non fosse per non danneggiare i Musulmani, non avrei mai
rinunciato a una spedizione per combattere nella via di Allâh. Ma non ho [sempre]
i mezzi per equipaggiarli, e neppure essi li hanno e
si rattristerebbero terribilmente se restassero indietro, lontano da me. Per
Colui nelle Cui mani è l'anima di Muhammad, desidererei combattere nella via di
Allâh ed essere ucciso; poi combattere nuovamente ed essere ucciso
e combattere ancora ed essere ancora ucciso.
LXXXII
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s., ha detto:
Allâh, Benedetto e Altissimo, ammirò un uomo che aveva combattuto nella via
di Allâh, i cui compagni erano stati sgominati e
che, benché sapese ciò che lo attendeva, ritornò alla
carica fino a versare il suo sangue. Allâh, Potente e Magnifico, disse ai Suoi angeli: «Guardate
il Mio servitore che ritorna alla carica per il desiderio di ciò che è presso di Me e l'attrazione (shafaqa) di ciò che è presso di Me, fino a versare il suo sangue».
LXXXIII
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s., ha detto:
Allâh chiederà
a un uomo che sarà tra gli abitanti del paradiso: «Figlio di Adamo, come hai trovato
la tua dimora?».
Egli
risponderà: «Signore, è la migliore delle dimore».
Allâh dirà
ancora: «Chiedi, esprimi un desiderio».
L'uomo dirà: «Ti chiedo di farmi tornare nel
mondo, in modo da essere
ucciso nella
Tua via per dieci volte».
E questo per i
favori che avrà trovato
nel martirio.
LXXXIV
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s., ha detto:
Allâh ha degli
angeli che girano
per le strade
alla ricerca di chi menziona Allâh. Quando trovano un gruppo che menzioni Allâh,
si chiamano l'un l'altro: «Venite ad eseguire il vostro compito (hâjatikum)», e li circondano con le loro ali che arrivano fino al cielo inferiore.
Il loro
Signore, Potente e
Magnifico, che
lo sa meglio di loro, chiede: «Cosa
dicono i Miei servitori?».
Gli angeli rispondono: «Ti
glorifisano, celebrano la Tua grandezza, Ti lodano, Ti esaltano...».
Egli chiede: «Mi
hanno visto?».
«No, per Allâh; non Ti
hanno visto».
«E cosa farebbero se Mi avessero
visto?».
«Se Ti avessero visto, Ti adorerebbero ancora più fortemente, Ti
esalterebbero ancora di più, Ti glorificherebbero ancora
maggiormente».
«Cosa Mi chiedono?».
«Ti chiedono il
paradiso».
«E lo hanno
visto?».
«No, per Allâh, Signore; non lo
hanno visto».
«E cosa farebbero se lo
avessero visto?».
«Se lo avessero visto,
vi ambirebbero ancora più fortemente, lo ricercherebbero maggiormente, lo
desidererebbero più profondamente».
«Da cosa chiedono
protezione?».
«Dall'inferno» .
«E lo hanno
visto?».
«No, per Allâh, non lo hanno
visto».
«E cosa farebbero se lo
avessero visto?».
«Se lo avessero visto
lo fuggirebbero ancora più fortemente, lo
temerebbero ancora maggiormente».
Allâh concluderà: «Vi
prendo come testimoni che li ho già perdonati».
Uno degli angeli farà notare: «Ma il tale si trova
in mezzo a loro solo per puro caso».
Allâh
replicherà: «Chi siede in loro compagnia non sarà
dannato».
LXXXV
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s., ha detto:
Mosè, su di lui
la pace, chiese: «Signore, insegnami qualcosa con cui
possa ricordarTi e invocarTi».
Allâh
rispose: «Dì: “Non c'è dio se non Allâh”».
Mosè replicò:
«Signore, tutti i Tuoi servitori lo dicono».
Allâh
ripeté: «Dì: “Non c'è dio se non Allâh”».
Mosè disse: «Non c'è dio se non Te. Ma io
voglio qualcosa che mi distingua in particolare». Allâh disse allora: «Mosè, se i sette Cieli con i loro abitanti e le sette terre fossero su un piatto
della bilancia (kaffat) e “Non c'è dio se non Allâh”
nell'altro, “Non c'è dio se non Allâh” peserebbe di più».
LXXXVI
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s., ha detto:
L'angelo
(Gabriele) è venuto da me dicendomi: «Muhammad, il tuo Signore
Potente e Magmfico, dice: “Non sei contento che nessuno preghi su di te senza che Io preghi su di lui
dieci volte e
che nessuno ti saluti
senza che lo lo saluti dieci volte?”».
LXXXVII
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s., ha detto:
Una volta che Allâh ebbe terminato la
creazione i legami di sangue si levarono dicendo: «Questo è il luogo della protezione
dalle rotture». Egli confermò: «Sì; non siete contenti che Io Mi unisca a chi
vi mantiene intatti e Mi separi da chi vi infrange?».
Essi risposero:
«Sì».
Egli ribadì:
«Questo è ciò che vi spetta».
L'Inviato di Allâh,
S.A.’a.w.s., ha aggiunto: Se volete, recitate: «Disobbedirete ritornando a portare la corruzione sulla terra
e a infrangere i legami di parentela? Allâh ha maledetto coloro che agiscono
così: li ha resi sordi e ha accecato la loro vista. Non riflettono sul Corano,
o sui loro cuori c'è una barriera?»[1].
LXXXVIII
L'Inviato di Allâh, S. A.
'a; w. s., ha detto:
Allâh,
Benedetto e Altissimo, ha detto: «Il Mio amore è dovuto a coloro che si amano reciprocamente a causa di Me, che si
frequentano a causa
di Me, che sono generosi gli uni con gli altri a causa di Me che si fanno visita a causa di Me».
LXXXIX
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s.,
ha detto:
Quando Allâh
ama un servitore, chiama Gabriele dicendogli: «lo amo il tale, amalo anche tu».
Così Gabriele lo ama
e proclama nel
Cielo: «Allâh ama il tale, amatelo». Quindi
gli abitanti del Cielo lo amano, ed egli
diviene ben accetto sulla terra. Quando Allâh è in collera con un servitore, chiama Gabriele dicendogli: «Sono in collera con il tale, sii anche tu in collera con lui». Così Gabriele è in collera con lui e proclama fra gli abitanti del Cielo: «Allâh è in collera con il tale, siate in collera con
lui». Quindi essi sono
in collera con
lui, e anche sulla
terra egli
trova ostilità.
XC
Allâh, Potente e Magnifico,
ha detto:
«Un Mio
servitore commise una colpa e poi disse: “Allâh, perdonami la mia colpa”».
Egli, Benedetto
e Altissimo, disse: «Il Mio servitore commise una colpa, sapendo di avere un Signore Che
perdona le colpe e Che le castiga. Poi commise nuovamente una colpa e Imploro:
“Signore, perdonami la mia colpa”».
Egli, Benedetto
e Altissimo, disse: «Il Mio servitore ha commesso una colpa, ma sa di avere un Signore Che
perdona le colpe e Che le castiga.
Poi tornò a
commettere una
colpa e disse:
“Signore, perdonami la mia colpa!”».
Egli, Benedetto e Altissimo, disse: «Il Mio
servitore ha commesso una colpa e sa di avere un Signore Che perdona
le colpe e le castiga. Fai ciò che vuoi, [se ne richiederai il perdono], ti ho già perdonato in anticipo».
XCI
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s., ha detto:
Allâh, Benedetto e Altissimo, ha proclamato: «Dichiaro guerra a chi è ostile a un Mio amico. Il Mio servitore non può avvicinarsi a Me con nulla che Mi sia più gradito di ciò che gli ho prescritto, e il Mio servitore non cessa di avvicinarsi a Me con le opere surerogatorie finché Io non lo ami. Quando lo amo, sono il suo udito con cui egli sente. Sono la sua vista con cui egli vede. Sono la sua mano con cui egli afferra e il suo piede con cui egli cammina. Se egli Mi chiede, gli dò. Se si rifugia in Me, lo proteggo.
Non c'è nulla che mi faccia [tanto] esitare quanto il togliere l'anima al
credente, che detesta la morte perché detesto fargli del male».
XCII
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s., ha detto:
Il giorno del
giudizio saranno portate pagine sigillate che saranno presentate davanti ad
Allâh Altissimo. Il
Potente e Magnifico dirà agli angeli: «Respingete
queste azioni e accettate quelle». Gli
angeli diranno:
«Per la Tua
potenza, non vediamo in esse che del bene». L'Altissimo, invece, che
sarà meglio informato, dirà: «Queste
azioni erano
state compiute per qualcuno che
non ero Io, e oggi non saranno accettate se non quelle compiute per il desiderio
del Mio viso».
XCIII
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s.,
ha detto:
Allâh Potente e
Magnifico, dice: «Mondo, servi chi Mi serve e perseguita, o mondo, chi ti serve».
XCIV
Allâh Potente e Magnifico,
ha detto:
«Un servo di cui ho reso il
corpo sano e i mezzi di sostentamento sostanziosi, il quale dopo cinque anni
non si volga verso di Me, [dopo] sarà respinto (mahrûm)».
XCV
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s.,
ha detto:
Il giorno del
giudizio Allâh assolverà un uom della mia comunità prima di
tutte le altre creature. Gli presenterà novantanove rotoli scritti contro di lui, di cui ognuno si estenderà a perdita
d’occhio.
Allâh gli
domanderà quindi: «Disconosci
qualcosa? Ciò che hanno scritto gli angeli custodi è ingiusto nei tuoi
confronti?»
L'uomo risponderà:
«No, Signore».
«hai qualche scusa da addurre?».
«No, Signore».
Allâh, Potente e Magnifico, dirà: «In realtà c'è
qui anche una tua buona azione,
e oggi non
ti verrà fatta alcuna ingiustizia».
E sarà estratto un foglietto su cui sarà scritto: «Testimonio
che non c'è dio se non Allâh e testimomo che
Muhammad è il Suo servitore e il Suo Inviato».
Allâh dirà: «Vieni a vedere il peso
delle tue azioni».
L'uomo replicherà: «Signore, cosa
può fare un minuscolo foglietto a petto di tutti questi rotoli?».
«Oggi non ti sarà fatta ingiustizia»
taglierà corto Allâh.
E così i rotoli verrano
posti su un piatto della bilancia e il foglietto sull'altro. I rotoli saranno leggeri e il foglietto avrà un peso maggiore,
perché nulla pesa in confronto al nome di Allâh.
XCVI
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s.,
ha detto:
Gli angeli staranno davanti ad Allâh Altissimo e testimonieranno ad Allâh Altissimo
dell'intenzione sincera dell’azione del servitore.
Ma Allâh dirà loro: «Voi siete i custodi
dell’azione del Mio seritore, ma sono Io che vedo cià che c’è nel suo cuore. Egli non aveva in vista Me con questa buona azione,
ma qualcun altro. Quindi merita la Mia maledizione».
XCVII
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s.,
ha detto:
L'invocazione
di tre persone non viene respinta: quella di chi digiuna, finché non riprende a
mangiare; quella della guida (imâm)
giusta; e la
nchiesta di chi è vittima di un'ingiustizia. Allâh
fa salire queste invocazioni al di sopra delle nubi, e apre loro le porte del Cielo.
Quindi il Signore, gloria a Lui, dichiara: «Per la Mia potenza, ti soccorrerò, anche se non Immediatamente».
XCVIII
Allâh, Potente e Magnifico,
dirà il giorno del giudizio:
«Figlio di Adamo, ero malato e non
sei venuto a farMi visita».
L'uomo
replicherà: «Signore,
come avrei
potuto venire a farTi visita, se Tu sei il Signore delle creature?».
Allâh
spiegherà: «Non
sai che il tale,
Mio servitore, era
malato e tu non sei andato a fargli visita? Se ci fossi andato, Mi
avresti trovato presso di lui.
Figlio di
Adamo, ti ho chiesto di nutrirMi, e tu
non Mi hai
nutrito».
L'uomo dirà: «Come avrei potuto nutrirTi, sei il Signore delle creature?».
Allâh spiegherà: «Non sai che il tale, Mio servitore, ti
ha chiesto di nutrirlo tu non lo hai nutrito? Non sai che se lo avessi nutrito, avresti
ritrovato il nutrimento presso di Me?
Figlio di Adamo, ti ho chiesto da
bere e tu non Me ne hai dato».
L'uomo dirà: «Signore, come potevo darTi da bere a
Te che sei il Signore delle creature?».
Allâh
spiegherà: «Il
tale, Mio servitore, ti ha chiesto da bere e tu non gliene hai dato. Se gliene avessi dato, lo avresti ritrovato
presso di Me».
XCIX
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s.,
ha raccontato: Nel giorno del giudizio Allâh Altissimo scenderà a giudicare fra
le creature, e ogni comunità starà inginocchiata. I primi che verrano chiamati
saranno un uomo che sapeva a memoria il Corano, un uomo che è stato ucciso
nella via di Allâh e un uomo
ricchissimo.
Allâh chiederà
all'uomo che recitava il Corano: «Non hai imparato ciò che ho rivelato al Mio Inviato?».
L'uomo
risponderà: «Sì, Signore».
«E cosa hai fatto di ciò che hai
imparato?».
«Mi sono dedicato a esso notte e giorno».
«Tu menti» dichiarerà
Allâh.
E gli angeli
ripeteranno: «Menti!»
E Allâh
Altissimo dirà:
«Lo hai fatto solo perché volevi
che si dicesse: “Il tale è dedito al Corano”, e così si è detto».
Verrà condotto
l'uomo ricco. Allâh gli chiederà: «Non ti ho reso talmente agiato che non avevi
più bisogno di chiedere nulla a nessuno?».
L'uomo
risponderà: «Sì,
Signore».
«Cosa hai fatto di ciò che ti ho
elargito?».
Egli
risponderà: «L'ho
usato per i
parenti e per farne elemosine».
Allâh gli dirà:
«Tu menti». E gli angeli faranno eco: «Menti!».
E Allâh
Altissimo aggiungerà: «Tu hai voluto soltanto che si
dicesse: “Il tale è generoso”, ed è ciò che si è detto».
Qundi verrà
fatto avanzare colui che è stato ucciso nella via di Allâh.
Allâh gli
domanderà: «Perché sei stato ucciso?».
L'uomo
risponderà: «Tu
hai ordinato la guerra santa nella Tua via,
e io ho combattuto fino a rimanere ucciso».
Allâh Altissimo
dichiarerà: «Tu
menti».
E gli angeli
diranno: «Menti!».
E Allâh
aggiungerà: «Tu
hai soltanto
voluto che si dicesse: “Il tale è valoroso”, e così si è
detto».
Poi l'Inviato
di Allâh, S.A.’a.w.s., ha colpito il ginocchio di Abû Huraira, dicendo: Abû Huraira, questi tre saranno le prime creature dalle quali sarà
alimentato il fuoco
dell'inferno il giorno del giudizio.
C
L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s.,
ha detto: Per Colui nelle Cui mani è la mia anima, non avrete più difficoltà a
vedere il vostro Signore di quanta ne abbiate a vedere i due astri.
Il giorno del
giudizio sarà fatto avanzare un servitore e Allâh gli dirà: «Non sono forse stato generoso con
te, non ti ho dato possedimenti, non ti ho fatto sposare, non ti ho
assoggettato cavalli e cammelli e non ti ho innalzato sì da avere il comando e godere di un
quarto (del bottino)?».
L'uomo
risponderà: «Sì».
«Pensavi che Mi avresti incontrato?».
«No».
«Io allora ti dimenticherò,
come tu hai dimenticato Me».
Poi verrà
condotto il secondo, a cui Allâh chiederà:
«Non sono stato generoso con te, non ti ho dato possedimenti,
non ti ho fatto sposare, non ti ho
assoggettato cavalli e cammelli, e ti ho elevato, sì da avere il comando e
avere diritto al bottino?».
«Sì, Signore».
«Pensavi che Mi avresti
incontrato?».
«No».
«Allora Io ti dimenticherò come tu hai dimenticato Me».
Poi giungerà il terzo.
Allâh gli chiederà le stesse cose
che avrà chiesto agli altri ed egli risponderà: «Signore, io ho
creduto in Te, nel Tuo Libro, e nei Tuoi Inviati; ho fatto la salât, ho digiunato, ho dato
elemosine» e loderà Allâh meglio che potrà.
Allâh dirà:
«È proprio vero?», e poi aggiungerà: «Ora susciteremo
i Nostri testimoni contro di te».
L'uomo penserà interiormente: «Chi è che potrà mai testimoniare
contro di me?». La sua bocca verrà suggellata e
verrà detto alle sue gambe, alla sua carne e alle sue ossa: «Parlate».
Le sue gambe, la sua carne e le sue ossa parleranno delle sue azioni, e questo
per smascherare la sua anima. Egli sarà dichiarato ipocrita, e incorrerà nello
sdegno di Allâh.
CI
Questo è il centounesimo hadîth delle parole divine, con cui si
conclude il libro. L'Inviato di Allâh, S.A.’a.w.s., ha detto:
Allâh Altissimo dirà agli
abitanti del paradiso, quando essi vi saranno entrati: «Io sono Allâh, il
Generoso, il Ricco, il Duraturo, il Ripagatore, il Veridico. Questa è la Mia
dimora, che vi ho fatto abitare; il Mio paradiso, a cui vi ho dato accesso; Io
stesso, che mi sono fatto vedere da voi; queste sono le Mie mani, che detengono
la rugiada e la pioggia, distese e rivolte verso di voi, nei confronti dei
quali non le chiudo. Vi guardo senza distogliere il Mio sguardo da voi.
ChiedeteMi ciò che volete e desiderate, Io vi sono affezionato e sono il vostro
compagno e amico, dopo averincontrato il Quale non si patisce mai più bisogno,
mancanza, tristezza, miseria, debolezza, senilità, collera (sakht), proibizione o cambiamento.
Vi dò per sempre il favore eterno; voi
siete i credenti, i retti, gli immutabili, i nobili, i favoriti; siete i nobili
signori che Mi
hanno obbedito e si sono astenuti da ciò che ho proibito; esprimeteMi i vostri bisogni e li esaudirò, dandovi
con generosità e favore».
Essi diranno: «Signore,
la nostra speranza e il nostro desiderio non erano di ottenere questo. Il
nostro bisogno è esclusivamente quello di vedere il Tuo viso nobile per sempre
e che Tu sia soddisfatto di noi».
L'Altissimo, il
Supremo, il Re del Regno, il Generoso, il
Nobile, il Benedetto e Altissimo
dirà: «Questo è il Mio viso, che
sarà sempre davanti a voi. Rallegratevi, lo sono
soddisfatto di voi. Godete
e andate dalle vostre spose, abbracciatele e sposatele; andate dalle vostre schiave e divertitevi, entrate nelle vostre vostre camere e nei vostri
giardini e passeggiatevi; andate dai vostri destrieri e cavalcateli; sui vostri
divani e sedetevi; dalle vostre concubine e donne nell'harem e godete dell'intimità; ricevete i vostri doni da parte del
vostro Signore e accettateli; i vostri
abiti e indossateli; e andate
alle vostre riunioni e parlate liberamente; poi, senza patire sonno né
contrarietà, riposate in un'ombra protetta, in una sicurezza riposante (muqîl), sotto la protezione del Magnifico.
Poi andate al fiume del Kauthar e del Kafûr, all'acqua limpida (muzhar), al Tasnîm, al Salsabîl e al
Zanjabîl; lavatevi e godete della beatitudine
e del miglior luogo d'arrivo. Poi andate a sedervi sui cuscini verdi, sui bei
tappeti, sui divani elevati, sotto l'ombra estesa, con acqua
abbondante, e con molta frutta che non
termina [mai] e non è proibita».
Poi l'Inviato
di Allâh, S.A.’a.w.s., ha recitato: «I compagni del paradiso quel giorno si diletteranno in occupazioni piacevoli;
essi e le loro mogli staranno all'ombra su divani che si fronteggiano, avranno frutta e ciò che desidereranno. «Pace» sarà
la parola che verrà
loro rivolta
da un Signore compassionevole»[2]•
Quindi ha recitato quest'altro versetto: «Quel giorno i compagni del paradiso avranno la migliore dimora e il più piacevole luogo di
riposo»[3]•
È finito il libro intitolato «La Nicchia delle Luci», nel
quale sono riportate le notificazioni
trasmesse da Allâh, gloria a Lui. È finita la
terza parte, e
con questa è finito il libro, nella
cinta sacra e nobile della Mecca, durante
l'ora dello Zuhr (mezzogiorno) di
domenica, del trenta del mese di
jumâda al-akhir dell'anno 599. È stato scritto dalla mano del suo
autore, Muhammad ben ‘Alî ben Muhammad ben ‘Arabî at-Ta'î al-Hatimî, che Allâh abbia misericordia di chi lo
leggerà e farà invocazioni (du‘a’) per colui che l'ha scritto. E che Allâh benedica e dia la pace al nostro signore Muhammad, alla sua famiglia e ai suoi
compagni. O mio Legame, o mia
Speranza, sigilla
con il bene la
mia opera!
Fine
Tratto da: Rivista di Studi Tradizionali 87-88
Tratto da: Rivista di Studi Tradizionali 87-88
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