"…la dottrina è infallibile, è a causa del fatto che essa è un’espressione della verità, la quale, in se stessa, è assolutamente indipendente dagli individui che la ricevono e che la comprendono. La garanzia della dottrina risiede in definitiva nel suo carattere «non-umano»". René Guénon, Considerazioni sull’iniziazione, cap. "Sull’infallibilità tradizionale"

domenica 16 marzo 2014

Shaykh At-Tâdilî, Qasîdah: Lâ ilâha illâ Allâh

Shaykh At-Tâdilî[1]
Qasîdah: Lâ ilâha illâ Allâh[2]

Il Sole della Testimonianza si è levato, splendente.
Ha illuminato l’Esistenza.
«Lâ ilâha illâ Allâh»
ha dissipato la nube della negazione.

Per il desiderio, per il desiderio ardente,                                                     
il giorno dell’Incontro, nella Casa della Felicità,
la migliore provvista che tu puoi portare
è «Lâ ilâha illâ Allâh».

Ho venduto la mia casa natale per denaro,
al prezzo della mia preziosa vita
ho acquistato la Casa Eterna:
«Lâ ilâha illâ Allâh».

Da tempo mi ero allontanato nei deserti.
rimpiazzando la mia famiglia nel fondo
del mio cuore mentre delle voci gridavano
«Lâ ilâha illâ Allâh».

Il mio rapimento e il mio approssimarmi mi sollevano,
come il mio isolamento tra le sabbie
e la sparizione di me stesso
nell’annientamento di «Lâ ilâha illâ Allâh».

Pieno dimpazienza, a causa della mia giovane ètà,
e dal desiderio appassionato,
io ero attirato verse queste parole
«Lâ ilâha illâ Allâh».

Che stato - ah! se tu sapessi!
ho abitato tra i miei polmoni e la mia clavicola,
tra i miei più bei canti:
«Lâ ilâha illâ Allâh».

La migliore opera nella Servitù,
il dhikr del servitore, ormai
dopo le mie obbligazioni e la mia parte di felicità
nella vita, è «Lâ ilâha illâ Allâh».

La grande corte di tutti i gusti,
la sparizione nella Presenza di Allâh
la soddisfazione di Colui che di si ama
per Allâh, è: «Lâ ilâha illâ Allâh».

Il possessore di grandi conoscenze,
non lo si lascia mai tranquillo,
ma viene da lui un servitore che l’ama.
Ciò che fa trovare la Presenza, è la durata di «Lâ ilâha illâ Allâh»!

La mia magia e la mia guarigione,
la sicurezza e l’ascensione
il mio medico e il mio rimedio
è «Lâ ilâha illâ Allâh».

L’arrivo delle grandi conoscenze
il ritorno di tutti i doni,
l’argomento di tutte le opinioni,
è: «Lâ ilâha illâ Allâh».

Per molto tempo, con pazienza,
ho nascosto il mio amore in fondo al mio cuore,
quindi mi sono esposto, ed al mondo
ho gridato: «Lâ ilâha illâ Allâh».

L’Esteriore dell’Essere fiorisce di ogni bellezza.
La sua collana è fatta di perle e di pietre preziose.
Ma la luce che illumina tutti gli ornamenti
è «Lâ ilâha illâ Allâh».

Ogni cosa nell’Esistenza
è il teatro dell’Occhio della Contemplazione
dell'Unità che dice al Venerato Signore:
«Lâ ilâha illâ Allâh».

Possa, come le montagne, come le erbe,
le sabbie e gli uccelli,
recitare sempre:
«Lâ ilâha illâ Allâh»!

«Lâ ilâha illâ Allâh»
ha mischiato la mia carne e le mie ossa.
Il Suo amore ha costruito la sua residenza nel mio cuore;
Egli ha posseduto il mio spirito ed il mio corpo.

È con la Sua Luce che siamo stati guidati;
grazie ad Essa ci siamo rifugiati presso Verità.
Con passione abbiamo amato:
«Lâ ilâha illâ Allâh».

Con il suo amore sono diventato
un mondo che porta la sua bandiera
che viene a colpire come il vento
gli appelli di «Lâ ilâha illâ Allâh»!

L'Ospite della Felicità è al vostro fianco;
scende su voi, o miei coppieri:
la sua provvista, è il desiderio del vostro amore:
«Lâ ilâha illâ Allâh»

L’occhio della luce dell’occhio,
i giardini dagli alberi ramificati,
il mio giardino nell’Eternità,
è «Lâ ilâha illâ Allâh».

Nel mio ardore geloso per raggiungerlo,
correndo fra le città degli uomini,
scaturisce come un lampo imprevedibile:
«Lâ ilâha illâ Allâh».

La mia ascensione e la mia penetrazione
sono la sua invocazione in tutti gli stati;
i regali di tutti i miei tesori è:
«Lâ ilâha illâ Allâh».

La freschezza dell’occhio del cuore,
il mio sostegno nel giorno delle domande,
la sua compagnia è per me la migliore
delle provviste «Lâ ilâha illâ Allâh».

Il suo segreto elevato e luminoso
non sorge su tutti i promontori.
Come può la Luce della sua lucentezza essere nascosta? 
«Lâ ilâha illâ Allâh».

Il Suo Sole è l’occhio dell'Esistenza,
già, Egli è apparso nel bianco e nel nero.
«Lâ ilâha illâ Allâh» è la Luce
che illumina la forma di tutte le cose!

La Shahâdah è una Verità e una Luce.
È con essa che è venuto l’Annunciatore
della buona novella. Egli ha invitato la Creazione intera
a dire con lui: «Lâ ilâha illâ Allâh».

L'abbeveratoio in cui bevo la sua acqua nel giardino,
l'oggetto del desiderio dei sette versetti[3],
nel mio spirito e sulla mia lingua
è: «Lâ ilâha illâ Allâh».

Non vedrai nulla oltre al Shahâdah,
poiché qualsiasi cosa porta la sua bandiera;
ogni essere reclama il profumo d'ambra
di: «Lâ ilâha illâ Allâh».

O popolo del mio amore, scusatemi.
Siete gente degna di rispetto.
La freschezza dell’occhio degli occhi
è: «Lâ ilâha illâ Allâh».

O mio Dio, io mi rifugio presso di Te
con la mia povertà e il mio rispetto.
Eccomi presente davanti a Te,
sotto la bandiera di «Lâ ilâha illâ Allâh».

[1] Si tratta dello Shaykh Mohammed ben Alî et-Tâdilî discendente del profeta Muhammad per intermediario di Sayidna-l-Hasan; lo shaykh è nato in Marocco circa nel 1870 a Rabat e morto a Al-Jadidah il 1953.
[2] Tradotto dall’arabo da Abd-er-Rahîm Tâdilî et Roger Maridort, pubblicata per la prima volta sulla rivista Études Traditionnelles n° 304 del 1952 e ripubblicato da Edizioni Studi Tradizionali, Torino, 1960.
[3] Si tratta dei sette versetti della prima sura del Corano la surat al-Fâtiha.