Tre poesie sull’«Identità Suprema»
Amarmi perché tu mi ami
Signore,
le delizie del cielo
per me sono uguali
ai tormenti dell’inferno,
perché non dipende da essi
che io cambi o aumenti
il Tuo amore in me.
Ciò che Tu preferisci di me:
sarà questa l’unica cosa che amo.
Perché l’amore che Tu
Signore,
hai per me,
è la forza creatrice
con la quale dai vita.
Un atto d’Amore,
Signore,
eternamente nuovo.
Verso l’unione con Te Signore
Così mi parli, Signore:
ascolta, o beneamato!
Io sono la realtà del mondo,
il centro e la circonferenza,
le particelle e il tutto.
Io sono la Volontà stabilita
tra il cielo e la terra;
e in te ho creato la percezione
solo perché tu sia l’obiettivo
della Mia percezione.
Se, dunque, Mi percepisci,
percepisci te stesso,
che non sapresti percepirMi
contando solo su te stesso
e attraverso di te.
È per mezzo dei Miei occhi
che Mi vedi e ti vedi,
dato che con i tuoi
non puoi nemmeno concepirMi.
Beneamato,
tante volte Io ti ho chiamato
e tu non Mi hai udito!
Tante volte Mi sono mostrato a te
e tu non Mi hai visto!
Tante volte mi sono fatto
dolci profumi
e tu non li hai sentiti;
delizioso nutrimento
e tu non lo hai gustato…
Perché non puoi raggiungerMi
attraverso quello che tocchi?
O respirarMi attraverso
i tuoi sensi?
Perché non Mi vedi?
Perché non Mi senti?
Perché, perché, perché…
Per te le Mie delizie superano
tutte le altre delizie
e il piacere che Io ti procuro
va oltre ogni piacere.
Per te Io sono preferibile
A tutti gli altri beni.
Io sono la Bellezza,
Io sono la Grazia;
amaMi, beneamato,
ama me solo,
amaMi pienamente.
Nessuno è più intimo di Me.
Chi ti ama nel mondo
lo farà per il bene
che gli procurerai.
Io ti amo per te stesso
e tu fuggi lontano da Me.
Beneamato,
tu non puoi trattarMi
con equità;
poiché se a Me ti avviciniè perché Io Mi sono avvicinato a te.
Io sono più vicino a te
di te stesso,
più della tua anima,
più del tuo respiro.
Beneamato,
andiamo verso l’unione.
PrendiMi per mano
e presentiamoci alla Verità:
sia essa il nostro giudice
e imprima per sempre il suo sigillo
sulla nostra unione…
Da Lui sono andato verso di Lui
Quando nel mio cuore
si manifestò il Tuo mistero,
la mia esistenza rimase annichilita
e impallidì la mia stella.
Il mio cuore si è rivestito
della condizione di mistero
del mio Signore
e io mi sono assentato
dalla forma visibile
del mio corpo.
Da Lui sono andato verso di Lui,
per mezzo di Lui,
in una barca costruita
con le mie nobili risoluzioni.
Ho sviluppato i miei pensieri
come un velo steso sull’oceano
delle mie segrete conoscenze.
Sulla mia barca hanno soffiato i venti,
i venti del mio desiderio ardente.
E veloce come una freccia
la mia barca ha solcato l’Oceano.
Ho attraversato il mare della vicinanza
finché i miei occhi videro un Fuoco
che non posso nominare.
E dissi al mio Signore:
o Tu, che il mio cuore ha contemplato,
ora non posso che apprestarmi
a scoccare un dardo
al bersaglio del Tuo Amore.
Tu sei il mio intimo Compagno,
la mia Festa solenne,
l’oggetto della mia passione,
il mio Frutto Dorato,
Signore.
Tratto da: Salmi sufi. Canti della spiritualità musulmana, Icone Edizioni, 2004, Traduzione: L.E. Moriones.
* L'immagine rappresenta una calligrafia dell'invocazione Yâ Rabb «Oh Signore!»
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