"…la dottrina è infallibile, è a causa del fatto che essa è un’espressione della verità, la quale, in se stessa, è assolutamente indipendente dagli individui che la ricevono e che la comprendono. La garanzia della dottrina risiede in definitiva nel suo carattere «non-umano»". René Guénon, Considerazioni sull’iniziazione, cap. "Sull’infallibilità tradizionale"

giovedì 24 aprile 2014

Ibn ‘Arabî, Tre poesie sull’«Identità Suprema»

Ibn ‘Arabî,
Tre poesie sull’«Identità Suprema»

Amarmi perché tu mi ami 
Signore,
le delizie del cielo
per me sono uguali
ai tormenti dell’inferno,
perché non dipende da essi
che io cambi o aumenti
il Tuo amore in me.
Ciò che Tu preferisci di me:
sarà questa l’unica cosa che amo.
Perché l’amore che Tu
Signore,
hai per me,
è la forza creatrice
con la quale dai vita.
Un atto d’Amore,
Signore,
eternamente nuovo.


Verso l’unione con Te Signore

Così mi parli, Signore:
ascolta, o beneamato!
Io sono la realtà del mondo,
il centro e la circonferenza,
le particelle e il tutto.
Io sono la Volontà stabilita
tra il cielo e la terra;
e in te ho creato la percezione
solo perché tu sia l’obiettivo
della Mia percezione.

Se, dunque, Mi percepisci,
percepisci te stesso,
che non sapresti percepirMi
contando solo su te stesso
e attraverso di te.
È per mezzo dei Miei occhi
che Mi vedi e ti vedi,
dato che con i tuoi
non puoi nemmeno concepirMi.

Beneamato,
tante volte Io ti ho chiamato
e tu non Mi hai udito!
Tante volte Mi sono mostrato a te
e tu non Mi hai visto!
Tante volte mi sono fatto
dolci profumi
e tu non li hai sentiti;
delizioso nutrimento
e tu non lo hai gustato…

Perché non puoi raggiungerMi
attraverso quello che tocchi?
O respirarMi attraverso
i tuoi sensi?
Perché non Mi vedi?
Perché non Mi senti?
Perché, perché, perché…

Per te le Mie delizie superano
tutte le altre delizie
e il piacere che Io ti procuro
va oltre ogni piacere.
Per te Io sono preferibile
A tutti gli altri beni.

Io sono la Bellezza,
Io sono la Grazia;
amaMi,  beneamato,
ama me solo,
amaMi pienamente.
Nessuno è più intimo di Me.

Chi ti ama nel mondo
lo farà per il bene
che gli procurerai.
Io ti amo per te stesso
e tu fuggi lontano da Me.

Beneamato,
tu non puoi trattarMi
con equità;
poiché se a Me ti avviciniè perché Io Mi sono avvicinato a te.
Io sono più vicino a te
di te stesso,
più della tua anima,
più del tuo respiro.

Beneamato,
andiamo verso l’unione.
PrendiMi per mano
e presentiamoci alla Verità:
sia essa il nostro giudice
e imprima per sempre il suo sigillo
sulla nostra unione…


Da Lui sono andato verso di  Lui

Quando nel mio cuore
si manifestò il Tuo mistero,
la mia esistenza rimase annichilita
e impallidì la mia stella.

Il mio cuore si è rivestito
della condizione di mistero
del mio Signore
e io mi sono assentato
dalla forma visibile
del mio corpo.

Da Lui sono andato verso di Lui,
per mezzo di Lui,
in una barca costruita
con le mie nobili risoluzioni.
Ho sviluppato i miei pensieri
come un velo steso sull’oceano
delle mie segrete conoscenze.

Sulla mia barca hanno soffiato i venti,
i venti del mio desiderio ardente.
E veloce come una freccia
la mia barca ha solcato l’Oceano.

Ho attraversato il mare della vicinanza
finché i miei occhi videro un Fuoco
che non posso nominare.
E dissi al mio Signore:

o Tu, che il mio cuore ha contemplato,
ora non posso che apprestarmi
a scoccare un dardo
al bersaglio del Tuo Amore.

Tu sei il mio intimo Compagno,
la mia Festa solenne,
l’oggetto della mia passione,
il mio Frutto Dorato,
Signore.

Tratto da: Salmi sufi. Canti della spiritualità musulmana, Icone Edizioni, 2004, Traduzione: L.E. Moriones.

* L'immagine rappresenta una calligrafia dell'invocazione Yâ Rabb «Oh Signore!»

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