Ibn
‘Atâ' Allâh
Colloquio mistico
Ibn ‘Atâ' Allâh - Dio si compiaccia di lui - disse:
1. Mio Dio, io povero nella
mia ricchezza, come potrei non essere povero nella mia povertà? Mio Dio, io
ignorante nella mia scienza, come potrei non essere ignorante nella mia
ignoranza?
2. Mio Dio, il variare del
Tuo governo e la rapidità dell'esecuzione delle Tue decisioni impediscono ai
servi che Ti conoscono di riposarsi sul dono o di disperare di Te nella prova.
3. Mio Dio, da me ciò che si
lega alla mia ignominia, e da Te ciò che si lega alla tua generosità. Mio Dio,
Tu Ti sei qualificato nei miei confronti con la grazia e la misericordia prima
della mia debolezza. Mi priverai forse di entrambe dopo la mia debolezza?
4. Mio Dio, se appaiono le
opere buone che provengono da me, è per la Tua grazia e Te ne sono obbligato. Se
appaiono le opere cattive che provengono da me, è per la Tua giustizia, e Tu
possiedi l'argomento contro di me!
5. Mio Dio, come potresti
rendermi responsabile di me stesso, se Tu Ti sei assunto la responsabilità di
me? Come potrei essere oppresso se Tu sei il mio protettore, o deluso se Tu sei
pieno di sollecitudine per me?
6. Ecco, io ricorro a Te,
mediante il bisogno che ho di Te. Ma come ricorrere a Te mediante ciò che è
impossibile giunga fino a Te? O come lamentarmi con Te del mio stato, se non Ti
è nascosto? O come esporti il mio discorso, se proviene da Te verso di Te? O
come sarebbero deluse le mie speranze, se tendono a Te? O come non
migliorerebbero i miei stati, se sussistono per mezzo Tuo e in ordine a Te?
7. Mio Dio, come sei munifico
con me, nonostante la grandezza della mia ignoranza! Come sei misericordioso,
nonostante la turpitudine del mio agire! Mio Dio, come mi sei vicino e io come
Ti sono lontano! Come sei clemente con me! Che cosa dunque Ti vela?
8. Mio Dio, ho compreso che,
per la variabilità delle creature e le vicissitudini delle situazioni, ciò che
vuoi nei miei confronti è farti conoscere a me in ogni cosa, così che non Ti
ignori in nessuna cosa.
9. Mio Dio, ogni volta che la
mia ignominia mi fa ammutolire, la Tua munificenza mi ridoni la parola; e ogni
volta che i miei attributi mi fanno disperare, la Tua grazia mi attiri.
10. Mio Dio, di colui le cui
opere buone sono misfatti, come non saranno misfatti i misfatti? E di colui le
cui verità sono pretese, come non saranno pretese le pretese?
11. Mio Dio, il Tuo giudizio
è perentorio e la Tua volontà imperativa: non lasciano parola a chi ha la
parola e non lasciano stato a chi ha stato.
12. Mio Dio, quante
ubbidienze ho costruito e quanti stati ho innalzato. Ma la Tua giustizia ha
abbattuto la mia fiducia in essi, anzi la Tua grazia mi ha strappato da essi.
13. Mio Dio, anche se Tu sai
che la mia ubbidienza non si traduce sempre in un'azione effettiva, tuttavia è
sempre in me come amore e buon proposito.
14. Mio Dio, come posso
prendere una decisione, dal momento che Tu sei colui che costringe? E come
potrei non prenderla, poiché Tu sei colui che ordina?
15. Mio Dio, il frequentare
le creature mi costringe a allontanare la Tua visita. Concentrami in Te con un
servizio che mi faccia giungere a Te.
16. Mio Dio, come si proverà
Te con ciò che per esistere ha bisogno di Te? Forse che in altri c'è una trasparenza
che Tu non hai, tale che Ti manifesti? E quando mai sei assente, così che ci
sia bisogno di una prova che Ti indichi? E quando sei lontano, così che siano
le creature a far giungere a Te?
17. Mio Dio, è cieco l'occhio
che non vede Te che lo guardi; e in perdita il contratto di un servo che Tu non
hai reso partecipe del Tuo amore.
18. Mio Dio, Tu mi hai
ordinato di ritornare alle creature. Fammi ritornare a esse con la veste delle luci
e con la guida del discernimento, perché da esse ritorni a Te, come da esse
sono venuto a Te, nell'intimo del cuore preservato da ogni sguardo rivolto a
loro, e con un desiderio che non si appoggia su loro: «Tu puoi tutto».
19. Mio Dio, ecco la mia
miseria allo scoperto davanti a Te ed ecco il mio stato che non Ti è nascosto. A
Te chiedo di condurmi a Te, e per mezzo di Te vengo verso di Te. Guidami a Te
con la Tua luce e fammi stare davanti a Te in sincera servitù.
20. Mio Dio, istruiscimi con
la Tua scienza nascosta e preservami con il segreto del Tuo nome preservato.
21. Mio Dio, fammi
sperimentare le verità dei prossimi e conducimi nel sentiero degli attratti.
22. Mio Dio, con la Tua guida
dispensami dal guidare me stesso; con la Tua scelta dispensami dalla mia scelta
e mostrami i nuclei della mia indigenza.
23. Mio Dio, fammi uscire
dalla bassezza della mia anima e purificami dal dubbio e dall'associazionismo, prima
che io scenda nella tomba. A Te chiedo la vittoria: fammi vincere. In Te
confido: fa' che non confidi in me stesso. Ti invoco: non deludermi. Anelo alla
Tua grazia: non privarmene. Mi attacco alla Tua maestà: non allontanarmi. Sosto
alla Tua porta; non cacciarmi.
24. Mio Dio, il Tuo
compiacimento è troppo santo per avere una causa in Te: come potrebbe averne una
in me? Tu sei troppo ricco nella Tua essenza perché Ti venga vantaggio da Te;
non potrai forse fare a meno di me?
25. Mio Dio, la Tua
predestinazione e il Tuo decreto mi hanno vinto, e la passione mi ha imprigionato
con i legami del desiderio. Sii Tu il mio difensore per vincermi e vincere per
mezzo mio. Arricchiscimi con la Tua grazia, perché io, grazie a Te, possa
astenermi dal domandare.
26. O Tu che fai brillare le
luci nei cuori dei Tuoi santi, e che sopprimi dai cuori dei Tuoi amanti ciò che
non è Te, Tu che sei stato il loro intimo quando il mondo li turbava e li hai
guidati fino a mostrare loro dove Ti fai conoscere: che cosa trova chi perde
Te? E che cosa perde chi trova Te? Sarà deluso chi preferisce a Te un altro, e
rovinato chi desidera volgersi ad altro da Te.
27. Come sperare in un altro
da Te, poiché tu non hai mai interrotto i Tuoi benefici? E come chiedere a un
altro, dal momento che non hai mai cambiato l'abitudine di donare?
28. Tu che facesti gustare la
dolcezza della Tua intimità a coloro che ami, così che stettero davanti a Te
pieni di riverenza; Tu che rivestisti i Tuoi santi con le vesti della Tua
dignità, così che si mostrano forti della Tua forza; Tu sei colui che ricorda
prima di coloro che ricordano; Tu sei colui che rivela i Suoi benefici prima
che i servi si rivolgano a Te; Tu sei colui che elargisce il dono prima della
domanda di coloro che domandano; Tu sei per noi il massimo donatore e poi ci
chiedi in prestito ciò che hai donato.
29. Mio Dio, cercami con la
Tua misericordia, perché giunga a Te. Attirami con la Tua grazia, perché possa
lanciarmi verso Te.
30. Mio Dio, la mia speranza
non si distacca da Te anche se disubbidisco a Te, e il timore di Te non mi
abbandona anche se Ti ubbidisco. I mondi mi hanno spinto verso di Te, e la
conoscenza della Tua munificenza mi fa stare in piedi davanti a Te.
31. Mio Dio, come sarei
deluso, se Tu sei la mia speranza? O come sarei disprezzato, se confido in Te?
32. Mio Dio, come sentirmi
forte, se mi hai fissato nella bassezza? Ma come non sentirmi forte, se mi hai
legato a Te? E come non sentirmi povero, se mi fai essere nella povertà? Ma
come sentirmi povero, se mi hai arricchito con la Tua generosità?
33. Tu sei colui al di fuori
del quale non c'è altro Dio! Ti sei manifestato a tutte le cose e nulla Ti ignora;
e Ti sei manifestato a me in tutte le cose, e Ti ho visto apparire in tutte le
cose. Tu traspari in tutte le cose.
34. O Tu, che per Tua
misericordia Ti sei assiso sul Tuo trono, così che il Tuo trono è scomparso nella
Tua misericordia, come i mondi sono scomparsi nel Tuo trono: Tu hai distrutto
le creature con le creature e hai cancellato ciò che non è Te con oceani di
sfere di luci.
35. O Tu che sei velato nei
padiglioni della Tua potenza, gli sguardi non possono coglierTi. Tu che Ti sei
manifestato con la perfezione della Tua gloria, le coscienze hanno avuto la
certezza della Tua grandezza. Come potresti essere nascosto, Tu che sei il
trasparente; o come potresti essere assente, Tu il guardiano e l'onnipresente?
Dio dà il successo: a Lui ricorro.