"…la dottrina è infallibile, è a causa del fatto che essa è un’espressione della verità, la quale, in se stessa, è assolutamente indipendente dagli individui che la ricevono e che la comprendono. La garanzia della dottrina risiede in definitiva nel suo carattere «non-umano»". René Guénon, Considerazioni sull’iniziazione, cap. "Sull’infallibilità tradizionale"

lunedì 14 aprile 2014

Muhammad Hassan Chadli, Shaykh Salâma Râdî

Muhammad Hassan Chadli
Shaykh Salâma Râdî* 

Secondo lo Sheikh Abdel Halim Mahmoud, René Guénon “è fra coloro che hanno preso il Patto iniziatico shâdhilita (al-‘ahd ash-shâdhili).
Lo ottenne dalla mano (‘alâ yad) del conoscitore di Allah (al’ârif bi-Llah), il compianto shaykh Salâma ar-Râdî. I più anziani, tra i seguaci dello shaykh Salâma er-Râdî, si ricordano ancora di quel faqir europeo, dalla veste (jubba) verde e con il turbante bianco, slanciato e piuttosto snello. Ricordano tuttora il suo volto splendente di luce (wajh al-mushrîq bi-n-nûr) e dall'espressione angelica (samy al-malâ’ikî), la sua andatura dignitosa e posata, il suo modo di stare seduto davanti allo Shaykh, con umiltà e ritegno, cercando con cortesia di silenziare  chiunque volesse porre domande, in modo che lo Shaykh potesse continuare il suo colloquio senza interruzioni, senza essere costretto a delle precisazioni inerenti alle questioni sollevate e ridotto al livello dei concetti umani. È stato un Shâdhilî occidentale”.

M. Chadli riferisce questa storia trasmessa da diverse fonti orali:

René Guénon in gioventù “passeggiava da solo in un bosco vicino a Blois, all’incirca all’età in cui stava finendo la scuola secondaria. A un tratto cominciò a piovere ed in quel momento scivolò in un buco abbastanza profondo da cui non riusciva a uscire. La pioggia aumentò d’intensità rendendo le pareti scivolose e dunque impossibile l'uscita. Inoltre con l'arrivo del tramonto cominciava ad aumentare l’oscurità. Anche le probabili richieste di aiuto rimasero vane. Fu allora che una mano apparve, lo afferrò saldamente e all’improvviso fu sollevato e tratto fuori dal buco. Il tempo per rianimarsi e lo sconosciuto era già scomparso. Anni più tardi, all’età di oltre quarant’anni ‘Abd el-Wâhid Yahyâ è  al Cairo. Incontrando per la prima volta lo Shaykh Salâma ar-Râdî, improvvisamente fu colto da turbamento e in questo stato, esclamò: «Hâdhihi! Hâdhihi! È lui! È lui!» riconoscendo probabilmente la mano che lo aveva soccorso in gioventù”.

* Estratto da La Règle d'Abraham n° 25, giugno 2008.

1 commento:

  1. L'episodio dell'incontro a Cairo ta RG e Shaych Selama, avvenne in un contesto straordinario di per se'.. infatti RG era seduto a circa 5-6 m dallo Shaych, con le spalle al muro opposto al posizione dello Shaych, quando questi per mezzo di una Keramet mostro' la propria mano a RG, toccandolo sulla spalla.

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