'Abd Al-Qâdir al-Jazâ'irî
In che senso Allâh S’impone qualcosa?
In che senso Allâh S’impone qualcosa?
Egli
ha detto – Che sia esaltato! –: «Il vostro Signore
S’è prescritto per Se stesso la Misericordia» (Corano 6, 54), e anche «È un dovere a Nostro carico di soccorrere i
credenti» (Corano 30, 57).
Il
Profeta – Che Allâh diffonda su di lui la Sua Grazie unitiva e la Sua
Pace! – ha dichiarato: «È un dovere di Allâh di
non elevare una cosa in questo basso mondo senza averla abbassata».
Un
certo numero di versetti e d’insegnamenti tradizionali vanno
nello stesso senso. Essi indicano che ci sarebbe un dovere di Dio verso le
cose, ma non bisogna intendere questo concetto di necessità, di dovere, nel suo
senso abituale in cui l’obbligato merita la lode o il biasimo a seconda che
adempia o meno l’obbligazione, giacché ciò imporrebbe
una restrizione, una limitazione a Dio che, in realtà, trascende tutto questo.
Dio
e il Suo Inviato ci insegnano, in realtà, che queste cose e le loro simili sono
determinate dalla Sua Funzione di Divinità, come richiesto dalla loro propria essenza, senza essere determinate da un fattore
esterno. Infatti, nessuna cosa procede da Dio senza corrispondere a un Nome
divino che richiede l’esistenziazione di questa cosa, secondo la sua propria natura. La Funzione di Divinità è una relazione
o un grado che comporta delle leggi e degli attributi personali indispensabili
perché questa funzione possa realizzarsi.
Dio
sceglie ogni volta di fare o di non fare senza che
possa essere biasimato in nulla. La sola necessità che può imporsi alla Sua
Divinità può venire solo dalla Sua Divinità, vale a dire dal suo grado
funzionale. A questo proposito, possiamo fare l’esempio del re che adempie le
cose inerenti alla sua funzione regale e richieste da quest’ultima. Quando il
popolo vede che il re si fa carico dei suoi obblighi e impone quel che non gli sembra imperativo, non capisce che la funzione reale
implica, in sé, di tali atti, senza che questo gli sia imposto dall’esterno. Se
il re trascurasse questa attività inerente alla sua
funzione, non si potrebbe più considerare ch’egli assuma l’essenza della sua
funzione, e questa gli sarebbe ritirata dal momento ch’egli non assume più
pienamente quello ch’essa implica e le sue attribuzioni specifiche[1].
La
Funzione di Divinità appartiene ad Allâh – Che sia esaltato! –, ciò
è fermamente stabilito dalla ragione e dalla tradizione, dagli exoteristi e
dagli esoteristi. Inoltre, Egli fa quel ch’esige la
Sua Funzione di Divinità indipendentemente da qualunque altra cosa. Il nostro
Imâm Muhyî-d-Dîn (Ibn ‘Arabî) ha parlato di questa
questione in altro modo e il tutto viene da Allah – Che sia esaltato!
–. «Tutti, Noi li assistiamo, questi e quelli, con il Dono del tuo
Signore, e il Dono del tuo Signore non è proibito» (Corano 17,
20).
Mawqîf 11
Tratto da: Le Livre des Haltes, Tomo I, Sosta 11, a cura di Max Giraud, Éditions Albouraq, Parigi, 2011.
Tratto da: Le Livre des Haltes, Tomo I, Sosta 11, a cura di Max Giraud, Éditions Albouraq, Parigi, 2011.
Tradotto dal francese da:
https://letteraespirito.wordpress.com
[1] Ibn ‘Arabî commenta nello stesso
senso: «Ma tutto questo, voglio dire il fatto che Allâh – Che sia
esaltato! –, per i Suoi servitori, entra in una relazione che Lo
“condiziona”; tutto questo quindi si riferisce al fatto ch’Egli
è in una Funzione di Divinità e non ch’Egli è Essenza, poiché l’Essenza
trascende i mondi, mentre il Re non può disinteressarsi del Regno, poiché se
quest’ultimo non esistesse, il nome di Re non avrebbe ragione d’essere» (Fut.,
III, p. 72)
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