"…la dottrina è infallibile, è a causa del fatto che essa è un’espressione della verità, la quale, in se stessa, è assolutamente indipendente dagli individui che la ricevono e che la comprendono. La garanzia della dottrina risiede in definitiva nel suo carattere «non-umano»". René Guénon, Considerazioni sull’iniziazione, cap. "Sull’infallibilità tradizionale"

martedì 21 aprile 2015

Shankarâchârya, Preghiera del mattino - Praatah smaranam

Shankarâchârya
Preghiera del mattino - Praatah smaranam

Medito al mattino il Sé che risplende nel cuore, che è essere-coscienza-beatitudine, che è il fine supremo della vita umana, chiamato il ‘Quarto’ perché è al di là dei tre stati di coscienza: veglia, sogno e sonno profondo, e che di tutti è il testimone immobile. Io sono quel Brahman, che è indivisibile e non si forma per aggregato degli elementi naturali.

Praatah-smaraami hrudi samsphuradaatma-tatwam

Satchit-sukham Paramahamsa-gatim tureeyam

Yatswapna-jaagara-sushapti-mavaiti nityam

Tadbrahma nishkalamaham na cha bhoota-samghah

 Medito al mattino l’Essere supremo splendente di cui parlano i Veda, il non nato, immutabile, supremo, inaccessibile alla mente, inattingibile alla parola, ma per la cui benedizione è data la facoltà del linguaggio, e che è descritto nelle Upanishad dalle parole ‘non questo, non quello’.

Praatar-bhajaami manasaam vachasaamahamyam

Vaacho vibhaamti nikhilaa yadanugrahena

Yanneti-neti-vachaner-nigamaa-avocham

tam Devadeva-Maja-machyuta-maahuragrayam

 Medito al mattino l’Infinito, l’Essere eterno che è conosciuto come il Supremo Purusha, che è oltre le tenebre dell’ignoranza, che risplende come il sole, che è fondamento di tutto e su cui questo universo appare, proprio come una corda appare come un serpente.

Praatar-namaami tamasah-paramarka-Varnam

Poornam sanaatanapadam purushottamaakhyam

Yasminnidam jagadasesha-masesha-moorthim

Rajwaam bhujamgama iva praati-bhaasitam vai

Colui che legge ogni mattina questa triade di versi santi, onorati nel triplice mondo, realizza lo stato supremo della liberazione. Questi versi furono scritti da Sri Adi Shnakaracharya Bhagavadpaada per la lode e la meditazione del Brahman supremo.
 
Slokatraya-midam punyam lokatraya-vibhooshanam

Pratah-kaale pathedyasthu sa jachchet-paramam padam

Iti-Srimat Sankara-Bhagavadpaada virachitam

Parabrahmanamha-praataha-smarana stotram sampoornam


Tratto da: http://blog.visionaire.org

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